Autore : redazione - mar 08 febbraio 2005 - Argomento : Cronaca
Nuova scuola media dal 2006
Tanto per cominciare: punto e a capo. E chi ha orecchie da intendere ha inteso, che non bisogna essere avari di punteggiatura se no poi dicono che c'hai il braccino corto.

Tanto per continuare : ieri sera presentazione alla cittadinanza del bilancio comunale dei prossimi tre anni. Niente rinfresco, di conseguenza presenza ridotta alla normale compagnia di giro: addetti ai lavori, parenti e pseudo-cronista che accumula quaranta minuti abbondanti di ritardo trattenuto alla tavola dagli amici e da un bianco secco ma apprezzabile (anticipo l'obiezione e "chissenefrega" ce lo piazzo direttamente io).

Però davvero, sarebbe idea troppo balzana ("made in Calderoli" per intenderci) coltivare il senso civico e la partecipazione con un paio di ballerine brasiliane per gli intervenuti di sesso maschile e una comparsata di un qualche Costantino Vitagliano et similaria per le presenze in campo femminile ? Chissà magari si riempe la sala.

Ma veniamo al dunque. Di tutte i temi ballonzolati fuori nella discussione, il più rilevante, se non altro dal punto di vista economico, è il nuovo polo scolastico.

Le cose stanno più o meno così:



La nuova sede della scuola verrà finanziata a partire dal 2006 per un importo pari a circa 2,5 milioni di euro. Questi soldi serviranno a costruire solo la parte dedicata alle scuole medie. La giunta prevede di ultimare questo primo stralcio dell'opera nel 2009 o giù di lì.

Per aggiungere le elementari e completare così il polo scolastico per intero serviranno circa altri 3 milioni di euro. Tempi e risorse in questo caso sono tutti da definire.

Sempre che un mezzo diluvio universale non ci metta lo zampino e il Crostolo venga dichiarato, nella zona individuata per il progetto, (a fianco della palestra) in pericolo di esondazione (la mappa elaborata dalla regione oggi indica questo, il famigerato PAI). In questo caso sarebbe necessario andare a cercare con il lanternino un'altra zona possibilmente lontanuccia dal beneamato torrente.

Segue dibattito (sempre senza rinfresco) : opposizione che avrebbe voluto il finanziamento al progetto dal 2005 magari mettendo in secondo piano altri interventi come la ristrutturazione del Mulino Boni, ritenuti non prioritari (o meglio "meno prioritari"); maggioranza che risponde tirando in campo il vincolo imposto dalla finanziaria, noto ai meno come "Patto di stabilità", che ha reso la scelta obbligata, pena in caso contrario lo sforamento di bilancio e il conseguente blocco degli investimenti nel 2006. Punto e a capo.

Considerazioni a margine dello pseudo-cronista:

Sebbene la pratica di scaricare le responsabilità delle mancate promesse elettorali ai piani superiori (e sovente alla cattiveria delle sedi istituzionali chilometricamente più distanti) sia ampiamente documentata fin dal paleolitico inferiore, qui le cose sembran abbastanza chiare: il patto di stabilità imposto in zona Cesarini dal governo centrale anche ai piccoli comuni al di sottò dei 5 mila abitanti non solo taglia i trasferimenti di denaro (e passi, in tempi di vacche magre) ma addirittura impone limiti stretti all'indebitamento per investimenti. Come se ad un operaio il datore di lavoro tagliasse lo stipendio e per di più vietasse al sottoposto di chiedere un prestito in banca.

Stando così la faccenda, c'è da mettersi l'animo in pace e addio rinfresco per i prossimi 5 anni.