Autore : redazione - ven 24 novembre 2017 - Argomento : Politica
Una rotonda su Marte
rotonda vezzano sul crostolo
Le rotonde, nell'ultimo decennio e più, hanno colonizzato con decisione la viabilità reggiana, emiliana e italiana. Vezzano nel frattempo è rimasta ai margini di questo fenomeno, rimanendo uno dei pochi comuni della provincia a non avere ancora una rotonda tutta sua.

Era quasi inevitabile quindi che nel momento in cui Anas decideva di costruire una rotatoria sulla Statale 63 alle porte di Vezzano, l'attenzione di molti si concentrasse su quelle poche decine di metri sulle rive della Campola (o di quello che ne rimane).

I vezzanesi, in buona compagnia delle migliaia di automobilisti che percorrono ogni giorno la statale, hanno vissuto l'opera come una specie di sbarco sulla luna: un piccolo passo per l'Anas, un grande balzo per l'automobilista pedemontano.

Come spesso accade con le opere pubbliche di una certa visibilità (sulla rete fognaria il dibattito langue) lo spirito da umarell da cantiere che alberga in tutti noi, risorge a nuova vita. E che vita.

Certo Anas c'ha messo del suo. Molto del suo.


Innanzi tutto nei tempi.

La rotonda oggi in fase di ultimazione era stata annunciata da Anas nel 2014 in compagnia di una da realizzare a La Vecchia.

Poi nel 2015, cambiati i dirigenti a Bologna, la rotonda di La Vecchia è sparita dai piani e dai radar. E' rimasta quella della Campola che doveva essere appaltata nell'ottobre del 2015. E' successo invece che Anas ha aggiudicato i lavori solo a fine marzo del 2017 (225.000 euro, costo nella media di questo tipo di opere).

Il cantiere è cominciato in estate a ritmi blandi, per poi accelerare al rientro dalle ferie in settembre. Ad oggi i lavori non sono ancora terminati, ma dovrebbe accadere presto. Quando ?

Ecco, un'altra faccenda in cui Anas non brilla (eufemismo) è la comunicazione. A parte le ordinanze farlocche di senso unico per tre mesi, da grande colosso pubblico sembra disinteressarsi di comunicare agli utenti i propri programmi di lavoro. Basterebbe in effetti poco: un camioncino con pannello elettronico a bordo strada: "domani facciamo questo e si potrebbe verificare quest'altro, ci scusiamo per il disagio."

Forse troppo complicato o forse fuori dalla mentalità di un'azienda pubblica che non vede i cittadini come propri utenti (e pure proprietari). Gli interlocutori al massimo sono gli enti locali (anche se immagino considerati più che altro una scocciatura).

Poi per carità, Anas sulla Statale 63 in questi tempi sta intervenendo molto, anche se probabilmente per quell'antico riflesso condizionato degli alti dirigenti pubblici verso la politica. Insomma forse c'è da sperare che ci sia ancora un ministro reggiano ai trasporti per veder drizzare le curve della Pinetina.

Detto questo mentre tutti guardiamo la rotonda come se fosse la luna, forse non c'accorgiamo che stiamo guardando il dito.

La luna probabilmente è il fatto che quasi il 70% dei vezzanesi vive entro 200 metri dalla Statale 63. Un posto dove le ultime stime disponibili parlano di 15.000 auto al giorno e dove l'ultima volta che misurarono la qualità dell'aria (dieci anni fa nel cortile delle scuole) la trovarono quasi peggio di quella di viale Risorgimento a Reggio.

E se in questo momento voi state pensando "ci vuole la tangenziale" forse vi sbagliate. Perché il tempo è ormai scaduto. Forse 30 anni fa. Forse 20 anni fa. Forse 10 anni fa. Ora no.

Ora prima dell'asfalto della politica e degli appalti dell'Anas, è probabile che arrivi Elon Musk, le auto elettriche e una organizzazione del lavoro più sostenibile.

C'è solo da aspettare 10 anni. Che volete che sia ?

Tenete botta che non è più tempo di puntare alla Luna. C'è Marte che aspetta.