 Per gli affetti più cari è stato un padre di famiglia, un nonno, un amico. Per il resto della comunità vezzanese, a cui apparteneva da sempre, ha rappresentato un punto di riferimento con cui confrontarsi, nella ragione e nel torto, con grande passione. Quella passione che Valter ha messo in tutta la sua lunga vita di militanza a sinistra. Con lui se ne va un pezzo importante, uno degli ultimi, di quel "mondo piccolo" del novecento che Giovannino Guareschi ha infilato così bene nell'immaginario collettivo di questa terra. "Partito, ideologia, bandiera". Sono parole che il nuovo millennio si è portato via veloce, sostituite da termini più leggeri, meno impegnativi, più portabili. Cambia tòt, dicevano gli antichi (ma in verità non con quell'accento emiliano qui). Lo diceva anche Valter, anche su queste pagine qualche anno fa, in occasione di una di quelle discussioni che solo il "mondo piccolo" può vivere e capire. Ma nella tempesta dei cambiamenti ti ci puoi infilare con l'astuta frenesia dei furbi o con le idee salde e le passioni sincere. Così aveva fatto Valter, portandosi dietro quell'idea fuori moda di una politica fatta, più che di apparenza, di partecipazione e sostanza. |