Autore : redazione - dom 19 maggio 2019 - Argomento : Politica
Alle urne: il rusco dove lo metto
tari vezzano
Il cassonetto, a pensarci bene, è rimasto uno dei pochi luoghi di comunità dei territori.

A volte l'unico (ahi noi).

Tutti devono andarci (o quotidianamente o diverse volte alla settimana) e tutti devono rapportarsi con il proprio comportamento e con quello degli altri in base a regole scritte e non scritte.

In più il cassonetto è anche il terminale ultimo di un servizio, quello della raccolta dei rifiuti, che rappresenta uno dei principali (e più discussi) capitoli di spesa degli enti locali e delle tasse dei cittadini.

Il cassonetto come contenitore di una buona parte della nostra vita personale (i rifiuti raccontano molto di ognuno di noi) come spazio privilegiato (a volte unico) di confronto con chi ti vive accanto, come momento più immediato di rapporto con il funzionamento dei servizi pubblici.

In tutto questo cerchiamo di capire le proposte su questo tema delle tre liste in corsa per le comunali del 26 maggio, partendo però prima da qualche dato concreto e da qualche numero (i numeri fanno sempre una fatica matta a finire nei programmi elettorali).


Partiamo da quanti rifiuti produciamo.

Le stime (non ancora dati ufficiali, ma molto attendibili) dicono che nel 2018 ogni vezzanese, neonati compresi, ha prodotto (o meglio conferito nei diversi contenitori) 654 chili di spazzatura.

Diciotto anni fa, nel 2000, erano 540.

Nel 2017 634. In sostanza in un anno abbiamo messo su 20 chili a testa. Falliamo miseramente la prova costume: urge chiamata a dottoressa Tirone (è una citazione vintage, parecchio vintage).

Nell'ultimo anno abbiamo però differenziato un po' di più, siamo passati dal 67,4% al 68,7%.

Siamo però sensibilmente lontani dall'obbiettivo regionale fissato per il 2020 al 73% di raccolta differenziata.

Ci si potrà forse arrivare, salvo deroghe o proroghe, dal 1 gennaio 2021, data che il piano regionale per i rifiuti individua come limite per il passaggio alla raccolta domiciliare e alla tariffazione puntuale, ovvero pagare in parte la tassa sui rifiuti in base a quanti chili ognuno produce (e consegna) effettivamente.

Nel frattempo il bilancio di previsione per il 2019 del Comune di Vezzano prevede di spendere per la raccolta e gestione dei rifiuti circa 670.000 euro, per una costo per abitante di circa 158 euro. Nel 2018 la spesa pro capite era di circa 150 euro. Nel 2014 era poco meno di 120 euro, nel 2000 si fermava a a quota 57.

E ora vediamo cosa dicono i programmi delle tre liste per le comunali su rifiuti, gestione e costi connessi.

"Vezzano di Tutti" che candida come sindaco Annarita Bergianti non affronta direttamente il tema dei costi e della gestione dei rifiuti. Cita esclusivamente l'installazione di "dispositivi necessari ad identificare e sanzionare i furbetti dei rifiuti".

Indirettamente una misura che può incidere sulla gestione e riduzione dei rifiuti plastici è la volontà dichiarata di installare un distributore dell'acqua nella frazione di La Vecchia, analogo a quello presente nella zona sportiva di Vezzano.

Anche la lista "SiAmo Vezzano" che candida alla poltrona di primo cittadino Stefano Vescovi propone "l'installazione di foto-trappole contro l'abbandono dei rifiuti" e un distributore di acqua pubblica a La Vecchia. Inoltre vuole "indire almeno due giornate ecologiche di raccolta dei rifiuti e pulizia del territorio" (la proposta sembra riprendere le giornate ecologiche introdotte dalla giunta Pagnozzi nei primi anni duemila).

La lista capitanata da Vescovi intende poi "promuovere la raccolta differenziata, il riuso e il compostaggio domestico, valutando sistemi premianti" e aderire all'iniziativa "Comune Plastic Free".

Attualmente per chi effettua il compostaggio casalingo la Tari prevede uno sconto del 20%.

Infine la lista "Mulè Sindaco" (che candida appunto Luca Mulè, consigliere uscente di opposizione) è l'unica ad affrontare direttamente l'argomento della tassazione sui rifiuti.

La proposta concreta è quella di diminuire immediatamente ("dal corrente anno") le tariffe per le attività commerciali, artigianali e industriali già presenti a Vezzano e di esentare per un anno quelle che si insedieranno.

In verità le tariffe tari per il 2019 sono già state approvate dal consiglio comunale e quindi si potrà agire eventualmente solo su quelle del prossimo anno (2020). Una riduzione delle tariffe per le attività commerciali, senza una diminuzione dei costi generali del servizio, dovrà portare inevitabilmente ad un innalzamento di quelle residenziali, perché la normativa prevede che non si possano coprire i costi del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti con altre risorse comunali.

Altri punti programmatici della lista Mulè riguardano la proposta della tariffazione puntuale, l'aumento della raccolta differenziata e del riuso, la formazione del cittadino sulla produzione di minor rifiuti.

Si affronta anche in questo programma "il potenziamento del contrasto all'abbandono di rifiuti".