Autore : redazione - ven 29 maggio 2020 - Argomento : Cronaca
Il bilancio amaro delle case di riposo
case di riposo
L'emergenza sanitaria di questi mesi è alle nostre spalle anche simbolicamente: nella giornata di oggi la terapia intensiva dell'ospedale di Reggio ha dimesso l'ultimo paziente Covid-19.

La vita (anche quella economica), pur con le regole del distanziamento sociale, cerca di riprendere corpo.

Ovviamente sarebbe un errore sottovalutare le due principali armi che questo virus ha usato finora: l'alta contagiosità e il saper "lavorare" sotto traccia per diverse settimane.

Altrettanto ovviamente non siamo nella condizione di quattro mesi fa. Abbiamo imparato diverse cose sulla malattia e su come cercare di evitare che arrivi troppo spesso ad esiti fatali.

Nei diversi bilanci sanitari della pandemia, uno dei più dolorosi è quello delle residenze per anziani, che in Italia, in Europa e nel resto del mondo si è dimostrato il terreno più difficile della battaglia.

Lo sappiamo bene anche qui, con la vicenda che ha coinvolto la storica struttura vezzanese delle Esperidi.

Nei giorni scorsi è uscito un rapporto curato dal servizio sanitario regionale che fa il punto, alla data dell'11 maggio scorso, delle conseguenze del contagio da Covid-19 nelle strutture per anziani emiliane.

Il dato più evidente è che il 30% dei decessi totali in regione è avvenuto in una residenza per anziani.

Un secondo dato: in provincia di Reggio il 35% degli ospiti delle CRA è stato contagiato. E' il dato più alto a livello regionale, ma in parte è dovuto all'estesa campagna di tamponi a tappeto nelle strutture, avvenuta in forma minore in altri territori.

L'ultimo dato riguarda la struttura delle Esperidi che, dal rapporto, risulta tra le più colpite di tutta la provincia: fino all'11 maggio si sono registrati 65 ospiti (su 72) contagiati, di cui 19 deceduti.