Autore : redazione - gio 05 novembre 2020 - Argomento : Cronaca
Per quanto resteremo gialli ?
gialli
Nella giornata di oggi sono stati pubblicati i criteri e le valutazioni tecniche con cui il Ministero della Sanità ha suddiviso le regioni per colore a seconda del rischio legato alla progressione della pandemia.

L'Emilia Romagna è "gialla" che corrisponde ad un rischio "moderato" e con una serie di limitazioni della vita economica e sociale decisamente più leggere di quelle previste per le zone rosse, molto più simili al lockdown della scorsa primavera.

Ma quali sono i criteri di classificazione ?

E come è messa l'Emilia Romagna e quindi anche noi ?

Le valutazioni dei tecnici sono fatte su una molteplicità di fattori combinati che possono apparire piuttosto complicati, ma si possono semplificare in quattro grandi gruppi:

1) la capacità di raccogliere dati e di comunicarli tempestivamente al livello centrale, in particolare sui profili delle persone diagnosticate positive.

2) la capacità ed accuratezza dell'attività di tracciamento ed isolamento

3) la velocità di progressione dell'epidemia attraverso l'indice RT, ma non solo.

4) la capacità del sistema sanitario di reggere l'urto della pandemia, in particolare attraverso il parametro dell'occupazione dei letti in terapia intensiva e in reparti covid-19.

Come è messa l'Emilia Romagna, quindi noi ?

Confrontando i dati con le regioni che sono state classificate come zone rosse, quindi a massimo rischio, quello che si può notare è che il nostro essere solo "gialli" deriva dalle buone performance che abbiamo per i parametri del gruppo 1 e 4.

Ovvero siamo molto bravi nella raccolta e comunicazione dei dati e abbiamo una percentuale di occupazione dei letti in terapia intensiva e non, sotto le soglie di allarme fissate al 30% e al 40% rispettivamente.

Nel tracciamento ce la caviamo, ma i problemi cominciano con la velocità di trasmissione del contagio con un RT a 1,6 ovvero ogni persona ne contagia una e mezza. E' un valore più alto di quello della Puglia che è "zona arancione".

Il problema più grande è però un altro, ed è il tempo.

La valutazione di assegnare ad una regione un colore (rosso, arancione, giallo) è fatta in base ai numeri e ai dati raccolti tra il 19 ottobre e il 25 ottobre.

Entro sabato l'Istituto Superiore di Sanità analizzerà i dati riferiti alla settimana successiva, quella tra il 26 ottobre e il 1 novembre, una settimana con numeri decisamente peggiori per l'Emilia Romagna, sia per l'aumento dei contagi, sia per la perdita di capacità di tracciamento (l'aumento consistente dei famosi casi classificati come "sporadici" ovvero di cui non si conosce la catena di contagio).

Aumento che inevitabilmente si è trasformato in una maggiore pressione sugli ospedali e quindi ad un peggioramento dei numeri riferiti ai posti letto occupati sia in terapia intensiva che in reparti covid-19.

La domanda che ci si porrà presto è quindi: rimarremo gialli ? E se sì, per quanto ?

La risposta dipende in parte anche da noi, da quanto si abbasserà l'indice RT in questa settimana, ovvero quanto le misure adottate circa 10 giorni fa abbiano avuto successo (ci sono piccoli segnali di rallentamento).