Vezzano.net: La Tangenziale a Vezzano: una chimera. Parte1
sab 12 marzo 2005 - Autore : paolofrancia
Lunedì 7 marzo è andata in scena una nuova puntata di una serie ormai alla ribalta a Vezzano da decenni: il dibattito sulla SS63 e, in particolare, sull?eventuale tangenziale capace di dirottare il traffico al di fuori del centro abitato.

Il Centro Sociale I Giardini ha organizzato l?evento evidentemente cogliendo ancora una volta nel segno, vista l?affluenza e la partecipazione attiva della cittadinanza. Il tema non stanca mai, è prioritario? forse perché in tanti anni molto si è discusso, ma poco si è fatto.

E tuttavia io sono uscito dalla sala Puccini con una sensazione negativa, di perdurante frustrazione da parte di chi con la SS63 e con il suo traffico è costretto a convivere e di sostanziale impotenza: zero a zero e via che andiamo; tra 5 anni siamo ancora qui? ad organizzare un dibattito analogo trovandoci nella stessa situazione.

E allora, pur consapevole di urtare la sensibilità di alcuni, io dico: la tangenziale, signori, nei prossimi decenni continuerà ad essere una chimera per noi ! Nemmeno ora che il nostro paese ha un rappresentante in Provincia ed uno in Regione (scusate se è poco per un paese di 4.000 abitanti) si riescono ad ottenere impegni e stanziamenti? cosa dobbiamo aspettare: che Lunardi acquisisca la cittadinanza onoraria dal Comune di Vezzano?

In verità credo che nemmeno questo servirebbe. Fortunatamente, a mio modo di vedere, chi fa politica nella nostra zona non è mosso da una logica clientelare stile meridione d?Italia: del se mi voti ti prometto la tangenziale. E di questo sono ben contento. Semmai mi amareggia pensare che un tema vitale per Vezzano, come quello della tangenziale, sia presumibilmente totalmente sconosciuto ad altri esponenti politici che siedono in Parlamento e/o nei vari consigli di Provincia e Regione anche grazie al voto dei Vezzanesi. Persone che invece erano state prodighe di rassicurazioni durante la campagna elettorale sul fatto che si sarebbero interessate dei problemi locali.

Dalla serata di lunedi? resta in ogni caso l?opinione di un Saccardi disilluso e molto franco, del quale condivido la ricostruzione sullo stato delle cose: dobbiamo prendere atto del fatto che un intervento come la tangenziale a Vezzano ad oggi e? un salasso per casse pubbliche semivuote. Siamo e presumibilmente andremo incontro a tempi di vacche magre, ci sia Prodi o Berlusconi al timone. Paghiamo gli sprechi dell?italietta per anni impegnata in progetti faraonici frequentemente nemmeno completati. E soprattutto scontiamo il fatto che del disagio di mille persone che vivono sulla SS63 nel Comune di Vezzano, in fin dei conti, a chi gliene frega veramente. Forse non importa nemmeno agli abitanti di Pecorile e Paderna?. Per noi e? una priorita?, per il resto del Mondo evidentemente no.

Percio? se vogliamo che il toro sia preso per le corna dobbiamo dare al problema dimensioni maggiori e portarlo alla ribalta dello scenario almeno provinciale, iniziando ad agire a livello comunale, con iniziative che quanto meno possano alleviare il disagio dei vezzanesi.

Io non riesco a confidare in quel che dice Giovanelli, il quale pur ha fatto una ricostruzione storica matura della situazione. Non credo sia sufficiente dire: negli ultimi 10 anni di interventi sulla SS63 ne sono stati fatti tanti, prima o poi verra? anche il momento di Vezzano. Inoltre mi chiedo se il senatore (di cui pur apprezzo l?impegno a partecipare alla serata) passando per Vezzano abbia mai alzato gli occhi per notare che siamo in una vallata: come fa a suggerire di definire almeno 3 o 4 soluzioni alternative dove possa passare la tangenziale, tenendone conto nel PSC? La facciamo passare sotto il Crostolo o per aria?

Io non credo che esistano molte alternative, ma non sono nemmeno dell?avviso che, vista l?evoluzione recente dell?abitato di Vezzano, sia logico oggi insistere su un percorso lungo l?alveo del Crostolo.
Le mie idee al riguardo le esprimero? comunque in altra sede.

p.francia

Commenti
emanuele amari scrive :
Non sono venuto lunedì ad ascoltare la banda perché non mi è ancora passata la nausea postelettorale. Mi sono messo ora a scrivere solo per il dovere che sento in qualità di partigiano della terza guerra mondiale, quella dell?informazione. Mi stupisce che Francia si stupisca! La frustrazione che prova la conosco bene: avere a che fare con certi personaggi è veramente sconsolante specialmente quando uno se li trova in piena carriera politica!
Ecco alcune perle che dimostrano l?interessamento dei nostri per la salute dei cittadini:
1. Giovanelli Fausto, senatore, ex responsabile DS per l?Ambiente, ex consigliere comunale di Reggio Emilia, votò a favore della creazione della città dell?auto a Cella dove venero sacrificati e cementificati ettari di terreno tra i più fertili d?Italia.
2. Sonia Masini, attuale presidente della Provincia, beccata mentre sorpassa di un colpo due auto e una corriera in centro a Vezzano, minaccia l?agente di Polizia Municipale.
3. Barbieri Marco, vissuto all?ombra della Parrocchia, dopo essere stato segato in prima geometra, risegato alle amministrative (al suo posto fu eletto Del Rio) ora ce lo troviamo Assessore Regionale. Tra le due segate ha lavorato per il sindacato pastori di Parma e ha fatto alcuni lavoretti sotto la protezione di De Mita. Ricordo ancora quando lavoravo all?Università e al mattino lo sentivo in treno a raccontare le sue conquiste in parrocchia.
Uomo di grande spessore culturale.
4. Saccaridi Pierluigi, ho avuto la sventura di averlo come collega in una commissione per l?assunzione di dipendenti dell?Ufficio Tecnico. Non ho fatti particolari da raccontare ( se si vuol fare carriera bisogna stare al coperto!) ma sul suo quoziente di intelligenza ho molti dubbi.
5. Paolo Pagnozzi, non sparo sulla Croce Rossa, ho detto abbastanza a suo tempo.

Che la selezione politica non venga operata secondo il criterio delle capacità e dell?intelligenza è un pessimo segnale per la sopravvivenza della specie.
Questi sono i soggetti, nel merito dell?oggetto, vorrei ricordare che già nel 1997, la Provincia aveva fatto un progetto di massima che passava sotto il Monte del Gesso, che dal 1999 nell?era Pagnozzi abbiamo chiesto ogni Bilancio che fine avesse fatto questo progetto ottenendo sempre silenzio assoluto, che il Pagnozzi è stato rieletto con il 61% dei voti.
Più in generale vorrei ricordare che il problema del traffico va affrontato in modo globale, è un problema culturale, deve essere affrontato pensando uno sviluppo che minimizzi e razionalizzi la mobilità. Cosa difficile!
E chi glielo fa fare a un Sindaco che dopo aver combinato un cazzo per 5 anni ha fatto il pieno di voti alle elezioni successive! Ma questo è un altro problema.
Mi dispiace per Paolo Francia, alla prossima, Emanuele.
lun 14 marzo 2005 - 21.05

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