Vezzano.net: blogMonteduro articoli di dicembre 2017
dom 31 dicembre 2017 - Autore : giancarlo
"Cosa si diceva della fabbrica di uomini? Mi sa che c'è fame di pezzi nuovi per l'esercito, se ci mandano quelli ancora da finire".
"Ostia" sacramenta Cazzavillan, mettendo gli altri a tacere e facendosi sotto al soldato più vicino a lui. "Ma quanti anni ci hai te!". "Disdotto già fatti" balbetta il soldato, che è un fagotto di divisa con dentro un ragazzo con la pelle bianca e pulita, senza nemmeno un'ombra di barba. "Già fatti" mugugna Cazzavillan. "Allora Cecco Beppe buon'anima deve cagarsi nelle braghe, visto che li hai già fatti!". Il vecio riprende la vanga e ritorna a scavare. Sa bene il perchè di quella reazione di Cazzavillan: ha un figlio del '99, e ci ha messo tutto ciò che poteva metterci per far finire la guerra prima che il bocia, come lo chiama, fosse di leva.......
Ho tratto queste poche righe dal libro scritto da Paolo Malaguti e dal titolo "Prima dell'alba" perchè ben descrivono il dramma vissuto da tanti ragazzi e uomini nella guerra del '15-'18.
Certo andare a votare sarà, per gli attuali ragazzi del 1999, molto più facile e meno pericoloso, è indubbio.
E' dunque bene che il nostro Presidente Mattarella lo abbia ricordato.
Perdonatemi però se aggiungo la considerazione che facevo questa sera davanti alla fermata dell'autobus, ove tre ragazzi nigeriani attendevano il passaggio per recarsi a Reggio per vedere lo spettacolo di fine anno in piazza.
Questi ragazzi la loro trincea l'hanno vissuta sul barcone per giungere in Italia, e come per i nostri ragazzi anche per molti di loro questa nuova "trincea" dei popoli migranti ha significato la morte prima di toccare il suolo della nostra nazione.
Io questo avrei aggiunto senza nulla togliere del tanto di buono nel messaggio di fine anno.
Buon anno Presidente, ne avrà molto bisogno.
lun 25 dicembre 2017 - Autore : giancarlo
Mi rivolgo al Sindaco Mauro Bigi per promuovere anche nel nostro Comune una bella iniziativa promossa dal Sindaco di Spilamberto (MO), iniziativa ad alta valenza sociale. Si tratta di dare la cittadinanza a tutti gli stranieri che sono residenti nel nostro territorio e che possiedono i requisiti così come definiti dalla proposta di Legge approvata (due anni fa!) dai Deputati della nostra Repubblica e rimasta in naftalina fino al 23 dicembre c.a., con il risultato che tutti conosciamo.
Io credo che sia molto importante favorire l'integrazione di questi nostri concittadini.
Penso, ad esempio, ad una ragazza diciottenne moldava che risiede in Italia da più di nove anni, che sta studiando con ottimo profitto nei nostri istituti superiori, che è animata da una grande volontà di apportare il suo contributo alla nostra società, che parla in nostro dialetto con maggior dimestichezza di tanti nostri ragazzi, che possiede una rara dimestichezza con l'idioma di Dante Alighieri (lo dico senza polemica: se l'esame di italiano per gli stranieri fosse redatto dalla mia maestra delle elementari e ad esso fossero sottoposti anche gli italiani, sono convinto che molti di noi inciamperebbero di sicuro!).
Coraggio Sindaco, questa iniziativa non costa un solo euro ma apporterà nuova vitalità alla nostra comunità.
Il Natale di Gesù, come ha detto ieri sera Papa Francesco, dona la cittadinanza a tutti.
Buon Natale di cuore.
dom 17 dicembre 2017 - Autore : giancarlo
Sono immerso nella sana lettura di "Prima dell' alba" di Paolo Malaguti (Neri Pozza editore) ed oggi mi arriva la notizia del rientro di Vittorio Emanuele III°. Niente in contrario al rientro di una salma ma qualcosa da ridire sulla richiesta di sistemarla al Pantheon, avanzata dai rimasugli dei monarchici con i consanguinei in testa, qualcosa lo devo dire.
Per quanto valga il mio parere questo personaggio non merita tanto onore.
Ho citato questa mia attuale lettura perchè in questo libro, mentre si svolge l'indagine sulla morte del gen. Andrea Graziani avvenuta secondo le autorità del fascismo per caduta dal treno nella tratta tra Firenze e Prato, si snocciola contemporaneamente quanto vissuto nelle trincee della Prima Guerra Mondiale dai nostri nonni.
Un libro scritto molto bene, ben documentato, avvincente.
Un solo anticipo: durante questi terribili anni di guerra un ragazzo di Noventa Padovana è stato fucilato seduta stante su ordine del Gen. Graziani (addetto alla repressione del fuggi fuggi dalle trincee durante la ritirata di Caporetto) perchè salutò il passaggio dell'alto ufficiale con il sigaro in bocca.
Così era e Pipetta o Sciaboletta (nomignolo affibbiato dai romani perchè data la bassa statura gli avevano confezionato una sciabola ridotta di lunghezza, altrimenti avrebbe toccato terra!) per la smania di occupare le terre irridente benedisse questa strage di ragazzi.

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