Vezzano.net: Quando avevamo cent'anni in meno
lun 18 aprile 2005 - Autore : gamba
Quando in un articolo di Vezzano.net è stato ipotizzato una sorta di tavolo-dibattito sulla politica ed i cittadini, mi sono subito posto il problema di come rispondere, e dopo qualche riflessione mi sono detto ?perché non utilizzare il mio blog e fare qualche capitolo??; dopo di che mi sono detto che non è possibile parlare seriamente di questo argomento se non estraniandosi più che si può dalla situazione locale, non senza però trarne spunti ed aneddoti interessanti e che possono diventare spunto per riflessioni.
Per questo tenterò un?operazione non facile, avvertendovi fin da ora che per me è inevitabile inserire qualche spunto ironico, e sperando di risparmiarvi il più possibile la retorica.
Perciò nelle prossime settimane SALA MACCHINE si trasformerà in una serie di articoli interattivi dove io butterò di volta in volta un argomento, e chi vorrà potrà criticare, aggiungere proprie opinioni, trarre qualche riflessione e chi più ne ha più ne metta.
L?obbiettivo finale è di sapere non solo perché i consigli comunali, provinciali ecc. pur essendo aperti al pubblico non sono seguiti, non solo quando come accade il più delle volte sono sonnolenti prassi politiche od amministrative, ma anche quelle poche volte in cui si vedono scintille; del resto la prassi della democrazia è così: chi non l?ha rischia la vita per averla e chi ce l?ha rischia di farla annegare in riunioni chilometriche dove migliaia di parole spostano poco o niente, o nella burocrazia o peggio ancora.
Partiremo quindi per un viaggio nella politica, nel politico e nel cittadino, traendo pregi, difetti, scelte, non scelte ed ogni altro argomento, partendo dal titolo di questo primo capitolo: ?Quando avevamo cent?anni in meno? (a proposito, ogni capitolo sarà intitolato con la frase di una canzone).
Quanti di voi sono stati nel passato politicamente impegnati ed ogni non lo sono o lo sono in modo molto minore?
Si tratta di una domanda banale e che dietro nasconde storie di vita molto differenti, ma i più ricorderanno qualche delusione avuta nei confronti di un partito o di un determinato politico, sia per esperienze personali dirette che indirette; è vero però che non è così per tutti, c?è chi si allontana dalla politica per problemi diversi, magari familiari oppure di lavoro, ma in quest?ultimo caso non si tratta che di un apparentemente allontanamento, perché se viene a mancare l?impegno rimane sempre la passione di parte.
Comunque quando pensiamo ai vent?anni (naturalmente per chi non li ha più), abbiamo davanti spesso un?immagine di candore ideologico, onestà e passione sfegatata, oppure di profondo cinismo, pessimismo e disinteresse? Credo che molti a quell?età abbiano pensato di poter cambiare il mondo, non solo politicamente, ma che ne so, sportivamente, lavorativamente, nell?ambito familiare, ma? dopo cos?è successo?
Questo ragionamento sta alla base di un semplice dato logico, che tutti nella vita si pongono degli obbiettivi (anche quelli che vogliono dormine fino a mezzogiorno se ne pongono uno, cioè quello di dormire fino a mezzogiorno), e quando questi sono obbiettivi politici possono cominciare una serie di guai, quando poi chi se li pone è determinato questi sono assicurati, non per la loro serietà o meno, non per l?onestà della persona ma per l?inevitabile scontro che si profila all?orizzonte; Woody Allen ha scritto ?Non vorrei fare parte di un club al quale aderiscano persone come me?, e questa massima si concilia molto con certe situazioni di partiti, coalizioni o liste civiche.
Quindi l?attività politica negli anni individua le personalità che piano piano costruiscono il loro successo (potrà sembrare sgradito ma è così), spesso non grazie a meriti particolari o migliori attitudini professionali o migliori conoscenze, ma grazie alla loro caparbietà.
Uscendo il meglio possibile da scontri e confronti non solo con gli avversari politici, ma con gli stessi alleati, il politico costruisce la sua storia o, detta in termini brutali, la sua carriera, e gli strumenti utilizzati purtroppo non sono sempre leali, anzi?
Con l'intenzione di analizzare e sezionare (naturalmente solo in senso intellettuale) il politico medio, già dal prossimo capitolo entreremo nel primo argomento scottante e particolarmente interessante: l?onestà.
Per onestà non intendiamo solo quella che ha riguardato ad esempio il caso ?mani pulite?, ma anche dell?onestà intellettuale, dei compromessi e delle mediazioni che un politico deve affrontare, e cominceremo a distinguere la categorie in tre fasce ideali: l?idealista, il pragmatico, l?opportunista.
Ah... dimentivavo un paio di particolari per chi non lo sapesse: primo occorre tenere conto che non siamo nè in un film o telefilm, nè in un discorso tipico da Presidente USA, qui non esiste una linea ben distinta tra il bene e il male, ma mettiamola così, personaggi come Anakin Skywalker in Guerre oppure Zelig (sia per quanto riguarda il cabaret che per il film di Woody Allen), dipende se di volta in volta la mettiamo sul drammatico o sulla farsa; secondo tenete conto che anch'io ho a che fare con la politica, e la mia imparzialità non è ne garantita ne scontata.
Commenti
gatto scrive :
La politica italiana è litigiosità fatta arte, è contrapposizione per il gusto del disaccordo, è distruzione di ogni proposta altrui, perché qualsiasi modifica dello stato attuale è comunque da demonizzare e combattere.
La politica è stasi, ogni tentativo di costruire qualcosa costituisce un rischio; il vero politico parla e non fa, chi agisce presta il fianco alle critiche, chi non fa nulla è inattaccabile.
La politica è la scienza dell?immobilismo animata da una sfrenata mobilità dialettica.
La politica è l?arte di stabilire cosa sia giusto fare, demonizzando chiunque tenti di realizzarlo.
lun 07 novembre 2005 - 23.39

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