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Si è svolta ieri sera al teatro Manzoni di Vezzano, con presenti circa 50 persone, una serata dedicata alla sicurezza. Il tema specifico affrontato è stato quello dei furti, che nel 2014 hanno visto anche nel nostro territorio un incremento rispetto al passato. Dai dati forniti dall'Arma dei Carabinieri, Vezzano pare comunque rimanere una zona relativamente tranquilla rispetto ai territori vicini, molto più colpiti negli ultimi mesi. Il comandante Campanella, responsabile dell'Arma per una fetta di provincia molto ampia (da Pradarena a San Polo, Vezzano compresa), ha illustrato un piccolo vademecum con una serie di consigli di buon senso per rendere la vita difficile ai ladri: dal più banale avvertimento di evitare di lasciare le chiavi sulla porta, fino agli antifurto collegati al 112 (gratuitamente). Una serata "frizzante" che ha visto anche diversi interventi e domande dal pubblico, in particolare da quei cittadini colpiti nei mesi ed anni scorsi da alcuni episodi delittuosi. Se i dati per Vezzano non parlano di un'emergenza vera e propria, è evidente che fatti di cronaca locale e nazionale hanno indotto ad una diminuzione sensibile della cosiddetta "percezione di sicurezza" anche nei vezzanesi (c'è chi ha ammesso di aver costruito in casa un'artigianale panic room). La "percezione della sicurezza" è del resto un tema importante e delicato che coinvolge cittadini, istituzioni e mezzi di informazione. In mezzo mondo ( anche e soprattutto in Italia) falliscono o si costruiscono carriere politiche più o meno limpide su questo fattore. Su questo fronte, uno degli esempi più innocui, ma allo stesso tempo significativo, è quello dei "segni dei ladri". Nella serata di ieri non è entrato nella discussione, ma occupava l'ultima pagina dell'opuscolo distribuito al pubblico. Si tratta di una delle più antiche, controverse e persistenti leggende metropolitane sul tema della sicurezza ed in particolare sulla "percezione della sicurezza". La presunta esistenza di un "codice segreto", in uso in particolare agli "zingari" per commettere furti, non è una novità dei nostri giorni. L'avvento di internet e dei social network ha solo velocizzato ed ampliato la diffusione di una "voce" che nei decenni scorsi passava attraverso qualche bislacco articolo di giornale o volantini ciclostilati. Un interessante (per il genere) pezzo del 1954 titola "Scoperto in Germania il codice dei mendicanti" e svela (finalmente!) l'esistenza di un librettino stampato a cura di "un'anonima e misteriosa società" con dentro la spiegazione di un migliaio di disegni in uso ai ladri e vagabondi. Ovviamente la semplice logica sconsiglia di credere davvero oggi all'esistenza di un codice internazionale segreto dei ladri, ma come scriveva molti anni fa Marc Bloch: "l'accidente originario (la testimonianza farlocca) da solo non spiega niente. L’errore si propaga, si amplia, vive infine a una sola condizione: trovare nella società in cui si diffonde un terreno di coltura favorevole. Solo grandi stati d’animo collettivi hanno il potere di trasformare in leggenda una cattiva percezione. Una falsa notizia nasce sempre da rappresentazioni collettive che preesistono alla sua nascita; la sua messa in moto ha luogo soltanto perché le immaginazioni sono già preparate e in silenzioso fermento.” Ed è per questo che probabilmente oggi andrete a controllare il vostro citofono. |
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