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Come era ampiamente previsto la regione Emilia Romagna rimane in zona arancione perché ha un numero alto di casi rispetto alla popolazione, perché l'indice RT di trasmissione del virus è in salita in un intervallo compreso tra 1.13 e 1.18 (la scorsa valutazione era tra l'1.03 e l'1.08) e ha una valutazione complessiva del rischio stimata come "alta". Per quanto rimarremo arancioni ? Da un punto di vista normativo per scendere ad una zona con un colore meno restrittivo è necessario attendere 14 giorni. In verità questa che si apre sarebbe già la seconda settimana in arancione, ma la prima ricadeva sotto un altro dpcm scaduto. Al di là del quadro normativo non proprio chiaro, è probabile che rimarremo, nonostante il leggero miglioramento dei dati degli ultimi giorni, in zona arancione oltre il 23 gennaio. Si torna a scuola alle superiori ? Dopo la Lombardia anche il Tar dell'Emilia boccia l'ordinanza regionale che sospendeva le lezioni in presenza delle scuole scuole superiori fino al 25 gennaio. Da lunedì 18 quindi le lezioni delle scuole superiori dell'Emilia Romagna tornano in presenza al 50%. Le altre norme introdotte dal nuovo dpcm - visite ad un'altra casa privata (amici o parenti) una sola volta al giorno e, visto che siamo piccolo comune, entro 30 chilometri dai confini comunali ma non nel comune di Reggio. - i bar ed enoteche terminano l'asporto alle 18.00 (non i ristoranti) - palestre, piscine, cinema centri di aggregazione chiusi fino al 5 marzo. - chiusi gli impianti sciistici fino al 15 febbraio. |
I grandi numeri danno "la balla" come si dice in gergo. Fatichiamo a rapportarci concretamente con i miliardi, perché è un'unità di misura sconosciuta alla realtà dei più (se stai leggendo e possiedi almeno un miliardo di euro puoi saltare questo articolo). Da molti mesi leggiamo e assistiamo a dibattiti e discussioni sui miliardi che arriveranno all'Italia con il programma "Next Generation EU" (e altri simili) ma concretamente facciamo fatica a focalizzare. E allora proviamo a portare il tutto ad una realtà più vicina, la nostra vita. Innanzi tutto le cifre. |
Il bilancio dell'emergenza sanitaria della settimana appena conclusa (dal 4 al 10 gennaio) ha fatto registrare nella nostra regione numeri ancora in aumento. Le diagnosi di positività comunicate in regione sono state 13.106 (in aumento del 16% rispetto alla settimana prima). Su questi dati il prossimo 15 gennaio si baserà l'assegnazione del colore alla nostra regione. E' già possibile dire che quasi certamente rimarremo al colore arancione. Rischieremmo il rosso solo se il nuovo dpcm, da approvare nei prossimi giorni, contenesse il criterio della soglia dei 250 positivi ogni 100.000 abitanti in media settimanale. E' un'ipotesi che sembra al momento tramontata. Per quanto riguarda la provincia di Reggio si sono registrate in sette giorni 1.744 diagnosi di positività (+42%). Dati che non si registravano da inizio dicembre. Sul fronte ospedali il numero di contagi in aumento si è tradotto con un lieve incremento dei nuovi ricoverati in reparti covid-19 che sono stati 39 rispetto ai 36 della settimana precedente. Il saldo dei posti letto è rimasto costante per quanto riguarda la terapia intensiva e leggermente in aumento per quanto riguarda i reparti di medicina (+7). Infine a Vezzano si sono registrate 5 diagnosi di positività (una in meno della settimana precedente). Numeri invece in netto peggioramento quelli di Quattro Castella in cui in sette giorni sono state comunicate 90 positività. |
Zona arancione per l'Emilia Romagna a partire da domani per almeno due settimane. Scuole superiori a distanza fino al 25 gennaio. Com'era previsto il peggioramento dei dati della diffusione della pandemia riportano la nostra regione in "zona arancione" con le conseguenze e i divieti che ormai abbiamo imparato a conoscere. La cabina di regia nazionale ha valutato il rischio complessivo del nostro territorio come "alto" (prima era "moderato con tendenza ad alto). Questo elemento unito ad una incidenza (percentuale di casi su popolazione) anch'essa alta ed in crescita e a valori di RT superiori a 1 anche nell'intervallo più basso, ci hanno trascinato in una situazione delicata. Il valore RT è compreso tra 1.03 e 1.08 (valore puntuale 1.05). Se dovesse crescere sopra 1,25 scatterebbe la più restrittiva "zona rossa". Viviamo un momento importante in cui speranza e prudenza devono convivere. La prudenza perché, come ci dimostrano esempi di altri paesi europei, la possibile diffusione della variante B.1.1.7 (quella inglese per intenderci) può avere impatti drammatici sui sistemi sanitari già sotto stress. La speranza perché la campagna di vaccinazione, seppure nella sua fase embrionale, è iniziata con il piede giusto. Abbiamo davanti alcuni mesi fondamentali, servono ancora pazienza, impegno e coraggio. |
No, oltre alle feste, l'Epifania non si porterà via anche la pandemia. Nelle prossime ore Governo e Regioni definiranno le nuove misure e restrizioni che ci accompagneranno dopo la scadenza del "Decreto Natale" prevista per il 6 gennaio, ma già da ora possiamo cominciare a tirare qualche somma e fare alcune previsioni in base agli ultimi dati dell'epidemia sul nostro territorio. Nell'ultima settimana in Emilia Romagna le diagnosi di positività sono state 11.669 (+41,4% rispetto a sette giorni prima). I casi ogni 100.000 abitanti sono passati da 185 a 261, valore secondo tra le regioni solo al Veneto. I ricoverati nelle terapie intensive regionali sono 234, rispetto ai 210 del 27 dicembre. L'occupazione di pazienti covid-19 è quindi al 32%, superando il valore di allerta del 30%. La percentuale di positivi nei reparti di degenza ordinari rimane intorno al 46%, anche qui oltre il valore allerta posizionato a quota 40%. Tutti questi dati saranno valutati il prossimo venerdì 8 gennaio, come succede settimanalmente, dalla cabina di regia nazionale e conseguentemente sarà assegnato alla nostra regione uno dei colori che abbiamo ormai imparato a conoscere ed il conseguente bagaglio di restrizioni. E' probabile che l'Emilia diventi zona arancione almeno fino al 15 gennaio. Oltre ai dati dei contagi in crescita, oltre alle occupazioni dei reparti ospedalieri sopra soglia di allerta, oltre ad una percentuale alta di positivi rispetto ai tamponi, peserà anche l'indice RT che al 27 dicembre era, come valore puntuale, già allo 0.99. In questi ultimi sette giorni ha quasi certamente superato il valore di 1.00. Tra l'altro sull'indice RT è in corso una valutazione del Comitato Tecnico Scientifico per abbassare la soglia a 1.00 per far scattare la zona arancione, e 1.25 per attivare le misure da zona rossa. Per quanto riguarda i dati della nostra provincia, la tendenza è simile a quella regionale, con un aumento delle diagnosi di positività che risalgono a quota 1.227 (+20%) e dei nuovi ricoverati (da 32 a 36). Il saldo dei ricoverati è stabile: 19 in terapia intensiva (18 la domenica precedente) e 225 in reparti di degenza (da 221 di sette giorni prima). Infine l'andamento del contagio a Vezzano: sono 6 le nuove diagnosi di positività (167 il totale della seconda ondata in riva al Crostolo) e purtroppo si deve registrare anche un decesso. |
Da domani e fino al 30 dicembre (compreso) entrano in vigore le norme meno stringenti della cosiddetta "zona arancione" che prevede anche una maggiore libertà di movimento. Non servirà infatti nessuna autodichiarazione (comunemente nota come autocertificazione) per spostarsi all'interno dei confini comunali tra le 5.00 e le 22.00 Una novità introdotta con il decreto Natale del 18 dicembre riguarda i piccoli comuni con meno di 5.000 abitanti. In provincia di Reggio sono 11, tra cui anche Vezzano. Per gli abitanti di questi comuni vale una zona arancione più larga: i vezzanesi si potranno spostare per un raggio di 30 chilometri al di fuori dei confini comunali. Potranno così raggiungere anche località fuori provincia come Sassuolo o Collecchio. Non potranno invece raggiungere il comune di Reggio, il cui territorio inizia alla Vasca di Corbelli (per chi percorre la Statale 63). Ovviamente Reggio sarà raggiungibile con autocertificazione per tutti i motivi di lavoro, salute, necessità. Ma di preciso fin dove potrà arrivare un vezzanese senza autocertificazione ? La risposta è in questa mappa interattiva. Una curiosità per gli amanti della montagna, ma con un occhio al meteo (domani è prevista neve in appennino): tra le vette entro i trenta chilometri a disposizione dei vezzanesi c'è oltre al Ventasso anche, per un soffio, il Cusna, ma solo se lo si raggiunge dal versante nord. |
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