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La storica sezione Avis di Vezzano ha rinnovato in questi giorni i propri organi direttivi, con un rinnovamento anche anagrafico. Alla presidenza è stato eletto Stefano Tazzari, 32 anni, e alla vicepresidenza Samuele Poli 30 anni. Tazzari prende il posto di Franco Stazzoni che per due decadi ha guidato la locale sezione Avis. Del direttivo faranno parte anche Manuela Caraffi, Davide Zannoni, Veronica Giovacchini, Caterina Parisi, Martina Chiara Stazzoni, Alice Venturi, Mattia Sassi, Fabio Venturi. |
Il consiglio comunale di Vezzano ha approvato all'unanimità il regolamento che istituisce il servizio di Cittadinanza Attiva. In sostanza i vezzanesi con più di 16 anni (fino a 18 è richiesta l'autorizzazione di un genitore) possono iscriversi ad un albo comunale di "Volontari Civici" per svolgere volontariamente e gratuitamente lavori o servizi di pubblica utilità indicati dal Comune di Vezzano. In particolare il regolamento elenca molte attività legate alla "valorizzazione e la manutenzione del territorio" come la pulizia di strade o sentieri, la manutenzione di aree verdi, parchi o aree giochi, lo sgombero della neve, ma anche servizi come Pedibus o sorveglianza all'entrata ed uscita delle scuole. C'è la possibilità che alcune singole aree sia "affidate" per la manutenzione a volontari o gruppi di volontari e in queste aree sia possibile anche mettere un cartello con scritto "“Progetto Cittadinanza attiva. La manutenzione di questa area è stata affidata dal Comune di Vezzano sul Crostolo a……" Tutti i lavori e i volontari saranno coordinati dal Comune anche attraverso una commissione ad hoc con consiglieri di maggioranza ed opposizione. Ai volontari sarà fornita una pettorina e sarà garantita una copertura assicurativa per danni verso terzi e anche, al raggiungimento di 100 ore di volontariato in un anno, di un taglio del 50% della tassa sui rifiuti con un tetto massimo parametrato al proprio reddito. All'albo dei volontari ci si può iscrivere con la compilazione di un modulo da consegnare al Comune di persona, per posta o con posta certificata. |
Pubblichiamo la lettera ai volontari, ai soci (e ai vezzanesi) del presidente del Centro Sociale "i Giardini" di Vezzano, Franco Barani, a nome del direttivo. Care socie e cari soci, una stagione si è conclusa, una nuova è alle porte. L'autunno bussa, l'estate ci saluta. Un'estate lunga, strana, speriamo unica. Un'estate che ci ricorderemo, certo, tra le tante che abbiamo affrontato dalla nascita del Centro Sociale nel giugno 1998, quando l'associazione venne fondata. Siamo ripartiti, dopo che quell'accidente che ci è capitato addosso ha fermato il mondo intero e anche noi. Noi che non c'eravamo fermati in oltre vent'anni di attività nemmeno un giorno: non a Natale, non a Ferragosto, non a Capodanno. Siamo ripartiti con la prudenza necessaria, ma anche con la consapevolezza che lo stare insieme è un bene prezioso, quasi inestimabile, soprattutto nei tempi più duri e complicati. E così abbiamo deciso di fare spazio per stare al tempo stesso più distanti e più vicini, costruendo la distesa estiva in Piazza della Vittoria, tirata su grazie agli sforzi e all'impegno monumentale dei nostri volontari, che oltre all'esperienza mettono sempre, in quello che fanno, un grande cuore. A loro va sempre il primo ringraziamento per questi 22 anni di attività quotidiana. Ma quest'estate per il Centro Sociale è stata ancora la stagione di un impegno più ampio. Consapevoli da sempre che una comunità ritrova se stessa anche con l'allegria di una tavola, con la leggerezza di una risata o con le note di una canzone, abbiamo deciso di collaborare con l'Amministrazione Comunale, come abbiamo sempre fatto in questi lunghi anni, a tutti quei momenti che potessero riportare attimi di piccola felicità personale e collettiva. E' stato un impegno di energie organizzative ed economiche importanti, non scontate per questo periodo. L'abbiamo fatto consapevoli che fosse un investimento a beneficio della nostra comunità. Una stagione si è conclusa, una nuova è alle porte. Ci aspettano mesi che potranno essere difficili e complicati. Ma nessun inverno dura per sempre. Teniamo botta. Un saluto e un abbraccio (si fa per dire). |
Mattia Rossi ha lavorato nel settore sociale, prima con il Comune di Vezzano e poi nell'Unione. Dopo dieci anni, a dicembre, lascia il suo incarico per intraprendere altre esperienze, ma la strada percorsa insieme è rimasta ed è per questo che nella lettera di arrivederci Mattia parla di sé, ma soprattutto di noi. ----------------------- “Come fai a raccogliere le fila di una vecchia vita? Come fai ad andare avanti quando nel tuo cuore cominci a capire che non si torna indietro?” (J. R. R. Tolkien) La citazione iniziale è per fare il “figo”, ma sono convintissimo che qualche signore di Montalto o Pecorile con più primavere sulle spalle del sottoscritto mi apostroferebbe con un sonoro “Ve Nanoun…” e censuriamo il resto che è meglio ! Dieci anni non sono una vita intera, ma sono senz’altro una significativa esperienza umana e professionale che ho avuto il piacere e l’onore di condividere con le persone di Vezzano, e che si concluderà a fine dicembre. “Quelli bravi” obietterebbero che gli ultimi anni ero dipendente dell’Unione. Non me ne vogliano i castellesi o gli albinetani ma devo sinceramente ammettere che Vezzano ha sempre avuto un posto “speciale” nel mio cuore. Mi hanno anche intitolato una frana (questa è una citazione per i colleghi del Comune). |
Domani sera, 13 novembre, alle ore 21.00 in sala civica a Vezzano una serata dedicata alle manovre di rianimazione cardiopolmonare. La serata fa parte della campagna di sensibilizzazione chiamata "Viva!" e promossa dalla "Italian Resuscitation Council", un'associazione di medici e infermieri italiani impegnati nella formazione extra-ospedaliera sulle manovre salvavita. La serata, che punta a far conoscere le procedure corrette e le tecniche di base che possono salvare una vita in pericolo, è patrocinata dal Comune di Vezzano. |
Le notizie di cronaca riportano spesso episodi di ostilità, nelle comunità locali, nei confronti dei richiedenti asilo e dei rifugiati destinati ad essere ospitati nei singoli territori. E' successo anche in provincia di Reggio. I casi più recenti: Villa Bagno, Marola, Fogliano. Le motivazioni di chi si oppone sono varie: dai rischi per la sicurezza personale a quelli economici, dalla perdita di valore delle proprietà al fatto che è meglio spendere quei soldi per gli italiani. Ma ospitare rifugiati e richiedenti asilo è davvero così poco conveniente per un Comune ? Forse no. I fondi per l'accoglienza vengono dallo Stato e in parte minore dall'Unione Europea. Sono quindi soldi che arrivano sul territorio "da fuori", proprio come quelli che tutti i Comuni rincorrono partecipando ai moltissimi bandi regionali, nazionali ed europei nei diversi campi. In una logica del cittadino come contribuente nazionale le spese per gestire l'accoglienza dei migranti così come ad esempio il programma "6.000 campanili" sono un costo, ma se sei un cittadino del territorio dove arrivano i fondi rappresentano invece un vantaggio, se non diretto, almeno indiretto. L'Italia ha speso l'anno scorso 3,6 miliardi di euro per il salvataggio e l'accoglienza dei migranti. Quest'anno, secondo le previsioni, ne spenderà circa 4,5. In termini percentuali è lo 0,7% del totale delle spese correnti di un anno. In sostanza su 100 euro che lo stato spende, 80 centesimi vanno al capitolo profughi. E' spesa pubblica che in gran parte non avremmo potuto fare per i vincoli di bilancio europei, ma che è stata autorizzata viste le condizioni straordinarie. Se li volevamo spendere, li potevamo spendere solo così. Ed è spesa pubblica che, se gestita con efficienza e trasparenza, alimenta l'economia dei territori che ospitano i migranti. Infatti dei noti 34 euro al giorno per le tasche del richiedente asilo non passa o rimane praticamente nulla. Tutto viene investito in spese di personale, affitti e vitto, che con qualche accorgimento (ad esempio buoni spesa e pasto da poter spendere solo sugli esercizi commerciali del Comune) può alimentare un poco l'economia locale e l'occupazione. In più i richiedenti asilo, che non possono lavorare, possono però svolgere lavori di utilità sociale per la collettività. E a Vezzano ? |
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Camorani barbara commenta: Sono contenta una dimostrazione di intelligenza leggi tutto...
silvio filiaggi commenta: Caro Mattia, avendo contribuito, credo, a "un pezzetto di questa tua leggi tutto...
Franco Stazzoni commenta: Caro Mattia, quello che penso ce lo siamo detti in privato come era giusto leggi tutto...
rardTen commenta: posso usare l'italiano or leggi tutto...