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Io che don Gianni si chiamasse Giancarlo l'ho realizzato parecchio tempo dopo aver smesso di servire a messa, qualche secolo fa. Era semplicemente "il don". E in fondo lo è stato fino ad oggi. Per un paio di generazioni di vezzanesi, compresa la mia, il prete era don Gianni. Stop. Non è che ti mettevi a fare il confronto con chi c'era prima sul carattere, l'approccio pastorale o chissà cos'altro. Lui era il prete ed era un prete che ti metteva allegria. Dici poco. Ogni tanto lo sentivi definirsi con molta autoironia "un prete da battaglia". Uno che in campeggio mandava a nanna una nutrita combriccola di cinni leggendo Giovannino Guareschi (c'ho il sospetto che don Camillo gli stesse parecchio simpatico come personaggio). Di questo prete da battaglia pieno di iniziativa, ognuno di noi giovane o vecchio, devoto o ateo, asino o dottore, si porterà dietro ricordi semplici ma intensi. Dai tempi eroici di Vaglie a quell'angolo di paradiso trapiantato in terra che era la Val Daone, dalle foto dei presepi alla Panda sempre un po' scassata, dalle gite-pellegrinaggio al catechismo che-se-non-vieni-ti-arriva-uno-scopaccione, passando per le altre mille attività. E oggi siamo qui, ognuno con il suo pezzo di vita, ognuno con il suo grazie. Perchè se ci pensate don Gianni, con molta probabilità, era lì quando vi bagnavano la testa, era lì quando da zucche vuote consumavate i banchi di scuola, era lì quando vi sposavate, era lì quando eravate voi a bagnare la testa di un altro, era lì quando qualcuno se ne andava. Era lì, con i suoi pregi e i suoi difetti. Oggi ad andarsene è stato lui. La morte è una di quelle cose da mettere nel conto di un vita. E "il don" lo sapeva benissimo. Quando da chierichetti finito il funerale si scendeva insieme dal cimitero alla chiesa, lo vedevi sorridere e chiacchierare. A me quella cosa all'inizio sembrava strana. Decine di funerali in un anno metterebbero tristezza anche a Groucho Marx. E invece niente. Intuivi lì la consapevolezza che, credente o no, la morte è solo un passaggio nel racconto di una vita e non il suo capitolo finale. Perchè la vita continua anche senza di noi, come diceva quel cantante di Zocca che a don Gianni non piaceva proprio. Continua nei ricordi e nelle vite di chi ha avuto la fortuna di incontrare un prete da battaglia con un cuore grande così. |
Grazie. Mi sono commossa. Buon Viaggio Don, resterai sempre nel nostro cuore... |
ottimo articolo Lorenzo, il tuo pensiero è il mio! mi sento come se fosse morto mio nonno, uno di quei nonni che ci sono sempre e lì sai che la sua figura è sempre disponibile, se hai bisogno delle chiavi per il pulmino o se devi battezzare i tuoi figli con una sobria cerimonia o ancora se deve dir messa per un tuo parente. E poi per parlare di sport, quello dei bambini ma anche la cosa che più mi è sempre rimasta impressa è quella sua voglia di scherzare non propriamente da "prete". due episodi: 1- partita di calcio invece di lezione di religione alle medie, uno mio compagno è "falciato" dal don (già, 30 anni fa giocava con noi, è lui che ha fatto partire il settore giovanile a Vezzano!) e gli scappa un "dio...." senza proseguire e lui "si dice dio canta".....con una nonschalance incredibile. 2- un mio amico a 20 anni mette in cinta la morosa.....lui mi sta benedicendo casa e mi fa "oh ai visto Claudio chle blisghè!!!!"...insuperabile ho fatto il chierichetto poi la mia strada è diventata un'altra ma ho sempre voluto bene a DON GIANNI e tutti i giorni che ero su al campo della chiesa facevamo due chiacchiere e mai una volta che abbia criticato la mia scelta. mi mancherai tanto don Gianni |
Esatto Lorenzo, lui si definiva "prete da battaglia", mentre gli altri, quelli a detta sua più pii e meno disposti a sporcarsi le mani, li catalogava come "pret da leva", con l'inconfondibile espressione da monello intelligente che tutti abbiamo ben impressa nella mente e che lui, ne sono sicuro, vorrebbe che tutti adottassero come suo "ricordino". |
Complimenti!!! Bellissimo articolo. Don Gianni mancherà anche a noi della Vecchia.... |
Ciao Don, era del 78 che ti avevano traferito da Castellarano, ma la tua è stata un'assenza virtuale, nei momenti importanti della mia vita, ci sei sempre stato comunque. Quante estati ho passato a Vaglie, un anno a Monte Miscoso, un'altra volta addirittura al mare a Porto San Giorgio. Ricordi indelebili che mi sono rimasti dentro. Poi l'ultima volta, quando sei venuto a concelebrare il funerale di mio padre (tuo amico d'infanzia) e ancora quando io sono venuto a Vezzano per farti conoscere mia figlia e tu che l'hai strapazzata prendendogli il faccino tra le mani stropicciandolo sfregando il tuo naso con il suo... proprio come lo facevi a me un secolo fa. Ed ora sei lì, è arrivato il tuo turno, sarai già là che te la ridi con mio padre, lo starai rimproverando per essersene andato cosi all'improvviso senza dirti nulla... salutamelo. Dice Vecchioni in un suo brano "Non so è soli se qualcuno è andato via, si è soli se qualcuno non c'è mai stato" e per fortuna tu ci sei stato! |
Grazie per avere postato queste foto; di sicuro in canonica ve ne saranno migliaia (puo' essere un idea per una futura mostra fotografica sul come eravamo noi vezzanesi ai tempi del Don). Non ricordo cosa stessi facendo seduto su quella sedia, sicuramente la foto è stata scattata a Vaglie durante il campeggio estivo e ritrae una delle tante gag comiche che il Don si divertiva a fare con noi bambini. Chi come me ha avuto la fortuna di partecipare ai campeggi estivi, specialmente nei primissimi anni dove si dormiva in due tendoni militari, sa il valore formativo di questa esperienza. Ma il Don era il Don tutto l'anno e non solo a Vaglie. Gli aneddoti si sprecano. Uno per tutti: ricordo un giorno anni or sono in canonica a Vezzano quando due suore concitate vennero dal Don a dire che non si apriva il Tabernacolo dove vengono custodite le ostie, la serratura era bloccata e stava per arrivare in visita il Vescovo da Reggio. Il Don andò con mio padre a cercare di sbloccare la serratura e nel mentre entrò in chiesa il Vescovo accompagnato dal suo segretario. Li' per li' il Don non se ne accorse e continuò, con mio padre ad armeggiare col martello e il cacciavite vicino al Tabernacolo. Il Vescovo disse: "Don Gianni cosa succede?" Lui si girò verso il Vescovo e rispose in dialetto: "Eccellenza, noster sgnòr al sè sarè deinter el vol piò gnir fora" (Eccellenza Nostro Signore si è chiuso dentro e non vuole piu' uscire). Segui' un attimo di silenzio nel quale ricordo ancora l'espressione esterrefatta del segretario, poi il Vescovo scoppiò a ridere dicendo "ah Don Gianni.... Don Gianni..." Prendo in prestito queste parole scritte ieri da un altro vezzanese che probabilmente erano rivolte e te: ?La vita e' come un libro, un bel libro, che sfogliamo giorno per giorno. Ogni tanto, con un po' di sorpresa, si termina un capitolo, si chiude il libro lo si appoggia sulle ginocchia e si ricordano col sorriso i passaggi piu' belli, si scorrono le immagini dei momenti felici e non resta che lasciarsi inumidire gli occhi al pensiero che quel capitolo e' terminato ed i personaggi di quelle storie non ritorneranno. Ma il giorno dopo il libro si deve riaprire e nuove storie partiranno proprio da quei ricordi e da quei personaggi, ai quali non hai fatto in tempo a dire grazie!? |
Lory un ottimo articolo ...devo dire che mi sono anche commosso!! Davvero un uomo buono che metteva allegria: un "prete da battaglia" emiliano, pragmatico senza "tante balle" ( come Don Camillo)e sempre capace di ridere e far ridere della vita. |
Corrado...bellisimo ricordo quello della visita del Vescovo!!! Ci si immagina proprio il don ...come se fosse una scenetta di don Camillo!!! Davvero bellissimo!!! Chissà quante foto ci saranno in canonica che ritraggono le mie prime lacrime in campeggio a 7 anni....lontano dalla mia mamma...quando nè le suore, nè la mamma di Paki, nè la nonna della Rammi, nè Rossi...nè il don riuscivano a farmi smettere di piangere!!! ERO UN DISASTRO!!!!! comunque...ho tanti bei ricordi! grazie Vezzano... |
buon viaggio Don... ti ricorderò sempre con il sorriso... belle parole Lory, direi perfette!!! |
DON GIANNI te ne sei andato improvvisamente lasciando un gran vuoto in me e tutti noi, purtroppo sono lontano e non posso neanche darti l'ultimo saluto e ne sono veramente dispiaciuto.E stato bello conoscerti parlarti e a volte confrontarci su temi inerenti il nostro paese,sulla chiesa sulla famiglia ma anche sullo sport. Mi ricorderò il modo in cui tu mi salutavi sempre "buon giorno presidente" con quel tuo sorriso sulle labbra sempre pronto alla battuta e sempre disponibile per tutto e per tutti, e la tosse? quella tosse che da un po non ti dava tregua?di lei dicevi che era "sana era tutta salute" purtroppo ti ha portato via lontano da noi.Sono sicuro però che da lassù non mancherà mai uno sguardo e una PREGHIERA per noi.L'U.S.Vezzano tutto il consiglio e da me che ne sono il presidente un GRANDE GRAZIE per quanto hai fatto per noi non ti dimenticheremo.Ciao DON...... |
Ciao Don, faremo tutti fatica passando davanti alla chiesa a ricordare che non ci sei più, porta un po' della tua allegria in paradiso, c'è chi dice sia un posto un po' noioso. |
Grande e unico.....sarà sempre ricordato....e diceva che se lo avessere mandato via da Vezzano si sarebbe spretato!!😂 |
Ciao Don Gianni....io sono uno di quei bimbi dei tendoni verdi di Vaglie...ricordo ancora quando passavi la tua barba incolta sulle nostre guance...quando si face la Santa Messa ..in mezzo ai boschi, nei prati o negli spiazzi....ho sempre raccontato questo ai miei bimbi...l'essere semplici come tu lo sei sempre stato con noi tutti! Mi mancherai tanto...ma sei sempre nei miei ricordi e lo sarai sempre!!! Ciao Don!!! |
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