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Giovedì 22 novembre alle 21 alla sala Puccini di Vezzano i "Grilli Reggiani" (associazione amici di Beppe Grillo) organizza una serata dal titolo "C'è chi rottama.. e c'è chi ricicla !" dedicata alla gestione dei rifiuti. Parlerà Gianluca Sassi, attivista del "Movimento 5 Stelle" di Cavriago sostenitore di una strategia "Rifiuti Zero", contro gli inceneritori e favorevole ad un raccolta dei rifiuti porta a porta. |
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Caro Taz mi piace anche a me!! Io sono vezzanese di Milano e posso garantire che la strada di RIFIUTI ZERO è molto in salita. Almeno nella mia zona è praticata da diversi anni e iniziata ancor prima dal sindaco Albertini (PDL !!)quello che beveva l'acqua delle fogne cittadine dopo il loro trattamento... Bisogna ricordare a chi ne ha solo sentito parlare che per attuar RIFIUTI ZERO, bisogna: -dedicare più tempo in cucina e non poco -avere uno spazio per lo scarico immediato fuori dagli ambienti chiusi e quindi dedicare allo scopo un po' di cortile ovvero il balcone di cucina, perchè bisogna gestire 5 contenitori per : 1-l'umido (importante ma odoroso) 2-la carta (voluminoso) 3-la plastica (idem) 4-il vetro e lattine(pesante ) 5-il sacco nero rifiuti vari (da tenere appeso) Anni fa quando il condominio è partito abbiamo collezionato per colpa di furbetti multe salate di 200-300 euro, ma comunque per avviare l'area si è dovuto usare per tre-quattro anni la discarica che è stata saggiamente coltivata e non utilizzata per volgare 'sversamento' e questo ci ha permesso oggi di avere una'zona verde' che è utilizzata anche dal pubblico ma solo oggi e non all'epoca dei trattamenti di coltivazione. Parte dei rifiuti secchi da'sacchi neri' non potevano e non possono andare in discarica e sono tuttora trattati nei termovalorizzatori ma ridotti però a quantità minima. Quello che voglio dire,Taz, è che ci vuole un necessario tempo di decollo dove si è ben lonani da RIFIUTI ZERO e in ogni caso anche se in quantità minima occorre 'bruciare' una parte residuale dei rifiuti non per uno o tre anni ma sempre:l'importante è che siano ridottissimi. Se qualcuno parla diversamente da qunto ho detto della mia esperienza è ignorante(cioè non sa) o bugiardino. Quando vedo i cassonetti di rifiuti vezzanesi dove i miei concittadini sversano di tutto(anche abbastanza vetro o plastica) prevedo diversi anni di decollo e poi non tutte le case sono attrezzabili. Ah, dimenticavo di dire che dai balconi bisogna trasferire i rifiuti ai contenitori condominiali e lì un addetto li porta fuori sul passo carraio a giorni programmati per la raccolta. AUGURI, MA NE VALE LA PENA! |
Bruciare i rifiuti è la cosa peggiore che si possa fare, nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma, e i rifiuti si trasformano in PM2/PM5 ecc... = Morte |
Non sono molto ferrato in materia,ma è di questi giorni la notizia che la Svezia,ha importato 80.000 tonnellate di rifiuti dalla Norvegia,e sta chiedendo rifiuti alla Romania,Bulgaria e Italia,perchè dicono "là,ci sono immagazzinati in grande quantità".E almeno su questa ultima affermazione non credo possiamo smentirli.Cosa ci fa la Svezia con tutti questi rifiuti? Li bruciano per produrre energia elettrica e calore per 250.000 case.Ripeto;non conosco la tecnica,ma evidentemente in qualche modo i rifiuti si possono bruciare.Anche perchè la Svezia,non è di sicuro tra le nazioni più inquinate del mondo. |
Se per questo, in Svezia, hanno anche centrali nucleari, e un sito di stoccaggio delle scorie si trova proprio sotto Stoccolma. |
Da anni faccio la raccolta differenziata a casa: Umido nella compostiera, Vetro, Carta, Plastica e indifferenziato (poco); non è per niente traumatico anzi, quando ti ci abitui diventa naturale. Dallo scorso anno l'ho estesa anche alla mia attività: vetro, pellicole imballaggio (divise per colore), lampadine, batterie, metalli (divisi x ferro, allum,inio, rame, ottone ecc.) che vendo al rottamaio. All'amico milanese dico che non è per niente difficile, certo non bisogna fare i furbetti ma una volta abituatisi differenziare diventa una cosa semplice. Recenti studi dimostrano che bruciare i rifiuti negli inceneritori è dannoso perchè si sviluppano nanoparticelle che non vengono rilevate dai normali strumenti di misura ma che per la loro composiszione sono molto dannose e vengono piu' facilmente assorbite dal nostro organismo. In ogni caso, che sia vero o no, fare la differenziata significa anche trasformare il rifiuto in materia prima, e questo non è poco! Quindi benvengano iniziative come quella del 22 novembre. |
Caro milanese, il riciclo non è certamente una scorciatoia. Ma in questo Paese stiamo vedendo dove portano le scorciatoie...La politica è non solo giusto, ma doveroso che abbia una visione di lungo periodo. Riciclo,differenziata sono due chiari esempi di visioni lungimiranti e prioritarie. Il resto è paleontologia o peggio...business... |
Lorenzo,per essere precisi,il sito di stoccaggio delle scorie nucleari è a 100 km. da Stoccolma.Cambia poco,ma non à sotto a Stoccolma. |
Non è aumentando il numero di cassonetti per strada che si aiuta l'ambiente. Si aiuta l'ambiente stando attenti a non sprecare cose, ricilarne altre e cercando di differenziare quanto più possibile. Non possiamo parlare di Svezia e paragonarla con la povera Italia. La politica energetica/ambientale Svedese è ben diversa da quella italiana, molto meglio gestita e soprattutto c'è un piano energetico e gli interessi riguardano i cittadini!(ma questa è un'altra storia) |
Giusto ciò che dici Taz, ma secondo me non è tutto. OK la raccolta differenziata o il porta a porta, ma non si può vedere certa gente che, mentre da un lato fa la raccolta differenziata a casa propria, dall'altro poi butta carta, lattine e bottiglie dai finestrini delle auto; getta plastica o vetro nei fiumi o nei boschi. A mio parere servono l'educazione, la sensibilizzazione e la responsabilizzazione soprattutto delle nuove generazioni. Negli anni passati c'erano i VERDI (non Giuseppe), il famoso partito del 'SOLE CHE RIDE', che facevano battaglie contro discariche, nucleare, ecc. che però non si sono accorti che, sottoterra in Campania, ci sono tonnellate di rifiuti di tutti i generi. Che fine ha fatto sto' SOLE? E adesso c'è questo movimento. Dov'è la differenza? |
la tutela dell'ambiente parte proprio dall'educazione. Ho chiesto ieri sera all'assessore Ilari che si facciano dei corsi a scuola per insegnare ai bambini il rispetto per l'ambiente e il riciclo dei rifiuti. Mi ha detto che già si fanno. Il porta a porta produce materia prima preziosa che aziende come quella della sig.ra Poli di Vedelago (TV) ne ha fatto business. Contemporaneamente deve nascere un nuovo modo di acquistare e consumare consapevole dove si privilegiano i prodotti senza imballaggi o con imballaggi facilmente riciclabili. non è facile ma è per le future generazioni, perchè non ci maledicano per il mondo che gli lasceremo. In quanto ai residuo devo contraddire il ns concittadino a milano perchè non è necessario incenerirli perchè esistono metodi diversi: il TMB, per citarne uno. E' rimasto un po' indietro....e ricordiamoci che gli inceneritori non fanno bene alla ns salute e producono anch'essi scorie.... |
non è tutto oro quello che luccica.... Mi venderesti un po? di spazzatura? È la domanda, sorprendente solo apparentemente, che la Svezia sta facendo ai suoi vicini. Il sistema di riciclaggio del Paese scandinavo è anni luce superiore a quello delle media europea, stracciando anche Paesi come la Francia o la Germania. In Svezia si riescono a riutilizzare in qualche modo ben il 99% della loro spazzatura prodotta. ?Come è possibile??, vi chiederete: grazie a sistemi per il compostaggio, il recupero dei materiali e, con un?incidenza di ben il 49 il totale dei rifiuti, l?incenerimento. I termovalorizzatori svedesi producono calore ed energia elettrica in quantità tali da sostenere positivamente la produzione nazionale. Proprio per questo motivo, la catena dei rifiuti non può essere sospesa: tenere spenti i forni comporterebbe una perdita economica abbastanza ingente. Chiarito ciò, non è più incomprensibile che la Svezia abbia iniziato a importare spazzatura altrui, soprattutto norvegese, come proprio combustibile. Molti considereranno la situazione una sorta di paradiso ecologico. La verità è che i termovalorizzatori svedesi stanno immettendo nell?atmosfera dosi importanti di sostanze nocive senza che le organizzazioni sanitarie possano fare niente. Sì perché per valutare l?impatto medico di tale pratiche serve un periodo di latenza di 5/10 anni. Intanto, i cugini svedesi dell?inceneritore di Acerra continueranno a bruciare spazzatura, svedese e non, con buona pace degli sforzi degli stessi governi del Paese per ridurre le emissioni generali. Per fare un esempio, a fronte di alcuni inquinanti la cui produzione si è drasticamente ridotta dagli anni ?80 a ora, l?emissione di ossidi di azoto è rimasta paragonabile nel tempo. Dati come questo dovrebbero fare riflettere, se non per condannare il sistema svedese, almeno per evitare un certo sensazionalismo da parte di alcuna stampa nostrana, spesso la stessa che poi dà dei NIMBY ai movimenti che si battono contro gli inceneritori nel nostro Paese. Fonte: LeMonde |
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