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Lunedì sera è rientrata a Vezzano la piccola delegazione di rappresentanti del consiglio comunale e delle associazioni in trasferta (a spese proprie) in Germania nel paese di Friolzheim (come si pronuncia correttamente lo potete scoprire qui) per sondare la possibilità di un gemellaggio. Com'è andata ? Decisamente bene. C'è stata un'ottima accoglienza e la possibilità di cominciare a rompere il ghiaccio e allacciare rapporti con le diverse realtà istituzionali ed associative di Friolzheim. Il programma, piuttosto intenso, ha visto incontri istituzionali, momenti conviviali, visite alle realtà produttive e confronti con le associazioni locali. Per rendervi conto meglio trovate qui le foto e relative descrizioni dei diversi momenti della tre giorni vezzanese in terra germanica. Di seguito le prime impressioni sulla trasferta. ---------------------------------- La scuola, la chiesa e la rotonda. Friolzheim, con le vocali troppo chiuse per un emiliano, è un fazzoletto di terra nelle collinone ondulate del Baden Württemberg, a due passi dalla grande e metropolitana Stoccarda. Michael, il sindaco giovane ma di lungo corso, mi fa vedere con un certo orgoglio le immagini della rotonda quando ci sono le partite della Germania. Assomigliano dannatamente ai caroselli un po' cialtroni di noi che stiamo sotto le Alpi. Quando c'è di mezzo un pallone non c'è Grande Nord che tenga. Friolzheim è piccolo, forse anche più piccolo di Vezzano. Ma non per molto. Cresce e cresce in fretta. I centri di ricerca della grande industria automobilistica si mangiano alla velocità della luce il grande bosco scuro. Posti di lavoro, nuove case, nuovo indotto. E' l'economia che gira veloce. Al centro del paese c'è un vecchio granaio riconvertito a centro culturale. I tetti alti, le travi lunghe e la luce calda. Si è salvato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale che in una notte di settant'anni fa hanno raso al suolo praticamente tutto. Ce lo racconta quasi di soppiatto la nostra preparatissima guida al complesso monastico di Maulbronn, che tradotto alla lettera sarebbe la "fontana del mulo". Per noi che veniamo dal "paeis ed i esen" pare un segno del destino. C'è un gelo fuori dal tempo tra i banchi scuri e millenari dei monaci cistercensi. Ma la bellezza non teme temperatura. E' la prima domenica dell'Avvento sulla piccola piazza del mercato di Friolzheim e come da tradizione ogni paese ha il suo mercatino e la sua festa. I bambini girano sul trenino, i grandi soffiano sui bicchieri bollenti della versione locale del vin brulè e se non fosse che qui pare non facciano i càsagai fritti staremmo come a casa. Anche perchè nella provincia dell'Enzkreis la tradizionale cucina schwabisch sa il fatto suo. C'è una grande cielo azzurro nell'ultimo giorno tedesco della piccola combriccola vezzanese. Tanto azzurro quando freddo. Un inverno che quasi avevi scordato, quello del sole che combatte a fatica la brina. Nella mensa della sede della Provincia (che qua non si sa se fanno il tifo per il Sì o No al referendum) la luce del cielo riempe ogni angolo della stanza. Parlano tutti, ma quasi non si sentono, che sì, non sempre tutto il mondo è paese. Nel posto vuoto in mezzo a noi si siede un dipendente che abbozza un po' d'italiano mentre nel vassoio condisce alla tedesca la cotoletta di pesce. Ci parla un po' degli investimenti, dei compiti dell'ente, del bilancio da 250 milioni di euro. Karl Rockinger, l'uomo della cotoletta, è un presidente della Provincia piuttosto alla mano. C'è un piccolo paese sotto il grande cielo azzurro di quest'angolo di Germania. E se lo guardi bene quel cielo azzurro, un po' ti ricorda quello di casa. Anche grazie a Corrado. Corrado ha cominciato a travajare il mestiere all'età di dodici anni. Oggi ci offre l'ultimo espresso del nostro viaggio tedesco nella sua officina. Che le strade e le macchine i tedeschi le sapranno fare, ma il caffè non c'hanno colpa. Mentre sponziamo lo zucchero nel caffè, Corrado ci racconta i segreti del suo lavoro, dell'essere flessibile, gentile e disponibile. Gli viene facile perchè Corrado è così: uno che la gentilezza se la porta sempre appresso. È stato il nostro traduttore in questi giorni tedeschi, con quella sua lingua semplice e poetica al tempo stesso, che frulla, mischia e armonizza le parole che la vita gli ha insegnato. Di più: è stato il traghettatore tra due piccole comunità, due minuscole galassie in avvicinamento. Corrado c'ha messo l'anima perchè gli viene bene e perchè appartiene a due mondi insieme. Ha messo in moto energie, risolto problemi e placato timori. Ha fatto filare via la macchina organizzativa come le sue auto tedesche. Corrado con Lina ha messo su una bella famiglia, con due figlie, Francesca e Sara, che parlano e sognano in molte lingue, come fanno i figli di questa Europa traballante, frastornata e timorosa che forse deve travajare non per costruire grandi muri ma piccole, gentili speranze. |
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