Autore : redazione - sab 03 giugno 2006 - Argomento : Cronaca
Aprite questa lettera e pure i cancelli
Prima di partire lancia in resta con un comitato o con una petizione, pubblichiamo su queste pagine, poi eventualmente altrove, una lettera aperta a Ferrarini sulla questione dei sentieri chiusi, dei cancelli e di tutto l'ambaradam.

La speranza sta nel buon senso. Non si sa se servirà a qualcosa, ma vallo mai a sapere.

Egregio sig. Ferrarini,

confesso che già la partenza è stata una fatica. "L'egregio" d'apertura è stato, dopo lungo e doloroso parto, selezionato rigorosamente a occhi chiusi dal mazzo: caro, carissimo, stimato, eccellenza e il resto della compagnia se ne sono fatti, alla fine, una ragione. Per loro ci saran altre occasioni.

Ma queste sono questioni di lessico e nuvole. Qui, in queste poche righe, volevo parlare d'altro.

Volevo parlarle di cancelli. Posso intuire lo stupore. E potrei anche intuire il sonoro chissenefrega del lettore medio (che essendo questa una lettera aperta si pressupone almeno un lettore medio).

Messa così in effetti la faccenda è un po' troppo generica. Aggiungiamo allora ai cancelli qualcos'altro.

Quel qualcos'altro è Vezzano sul Crostolo.

La somma anche per i più aritmeticamente sprovveduti è : cancelli + vezzano sul crostolo.

Se per il nostro lettore medio 'cancello' è un termine abbastanza concreto, potrebbe non essere così per 'Vezzano sul Crostolo'.

Ecco lettore medio, Vezzano sul Crostolo è un paese di circa 4.000 anime nella prima collina reggiana, noto ai più per aver ospitato nell'ormai defunto zoo (adesso è un parco) un paio di orsi siberiani e una scimmia dalle palle azzurre.

Sì lo so, adesso quelli della Proloco mi fanno causa e mi tolgono il saluto.


In effetti Vezzano è molto di più (e qui mi faccio perdonare dalla Proloco). E' prima di tutto un bel posto con tanto verde, colline, boschi e bei paesaggi a due passi da Reggio.

Un bel posto dove vivere (ma son di parte), dove gironzolare a piedi, andare in bici o a cavallo per sentieri e carraie.

A meno che su quei sentieri e carrarie qualcuno non ci piazzi dei grossi cancelli automatici full optional.

C'è infatti una parte consistente del territorio di Vezzano che è quasi inacessibile a piedi o pedalando, perchè tempestata di cancelli e lucchetti, reti e divieti. Ora tutto questo ambaradan - mancano solo le trincee e la contraerea - ha un nome, o meglio un cognome: il suo. Ferrarini.

Tanto per farsi un'idea del posizionamento dei suddetti cancelli - mettendone giù parecchi magari finisce che uno se li dimentica - può dare un'occhiata veloce sulle pagine di www.vezzano.net, dove con i potenti mezzi del satellite sono segnalati, con vista dall'alto, i principali.

A questo punto sig. Ferrarini si domanderà : e allora ?

Ecco "l'allora" di questa lettera è che quei cancelli sarebbe bello aprirli, anzi sarebbe bello toglierli del tutto. Permettere a tutti di godere dei sentieri delle carraie, delle colline e dei paesaggi.

Capisco che per il settore fabbri e affini sarebbe un duro colpo, ma non sarebbe bello ?

E non sarebbe bello aprirli quei cancelli senza aspettare che nascano comitati di cittadini come quello che ha fronteggiato per analoga faccenda la ditta Venturini-Baldini a Quattro Castella o prima che si comincino a mettere firme sotto petizioni (è probabile che sarebbero molti a firmare) o prima che si inizi a tirare in ballo sindaci e assessori ?

Non dico, Ferrarini, che lo debba fare per buon cuore o che lo debba fare per la collettività.

Lo faccia per lei.

Come si sa la cattiva pubblicità, da che mondo è mondo, non ha mai gonfiato i bilanci. Quella buona, chissà.

How many roads.. cantava Robert Allen Zimmerman, noto ai non residenti del Minnesota con il nome di Bob Dylan. Quante strade ? Facciamo qualcuna in più ?

Ecco, magari la risposta sarebbe meglio non affidarla, come nella canzone, al vento.

Un saluto, a presto.