(il titolo stavolta non è più di ispirazione canora ma, visto l'argomento, letteraria) Domenica ero anch'io all'inaugurazione della nuova biblioteca. O meglio all'inaugurazione della prima parte della nuova biblioteca. Se devo essere sincero fino in fondo il primo sentimento è stato un mix di rimpianti e invidia. Poi dopo è subentrata la fame e mi sono buttato sul buffet. Il rimpianto era di aver individuato la zona e poi presentato un progetto, come Centro Sociale i Giardini, per un polo ricreativo-culturale proprio lì dove ora sorge la biblioteca. Era maggio del 2004, prima dell'ultima tornata elettorale. Il progetto fu presentato a tutte le liste che si candidavano ad amministrare Vezzano. Ci investimmo un po' di risorse (circa 1.000 euro) che per un'associazione sono comunque qualcosa in più di niente. Se siete curiosi il progetto era questo. C'erano sale polivalenti, spazi ricreativi, una sala prove. Ora mettendo nel cassetto i rimpianti per cose che non potranno più essere, credo e spero che si possa salvare l'idea che stava alla base di quel progetto. L'idea di uno spazio vivo, anzi direi di più: vissuto. Quindi l'auspicio è che chi avrà la responsabilità di amministrare Vezzano per i prossimi cinque anni riesca a fare di quell'area e della nuova e bella biblioteca, un posto aperto non solo due o tre ore al giorno per i libri, ma un luogo di cultura diffusa (musica, cinema, arte) e sopratutto uno spazio di comunità. Perchè dio solo sa quanto abbiamo bisogno a Vezzano di sentirci una comunità. |