Sono comparsi in questi giorni nel comune di Vezzano avvisi di una onlus (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) per la raccolta di indumenti usati. L'associazione si chiama Avidicaf ovvero "Associazione nazionale del Volontariato per l'Integrazione e promozione sociale dei Disabili, degli Ipovedenti, dei Ciechi, degli Anziani e delle loro Famiglie". Acronimo parecchio impegnativo. Sede nazionale a Roma, in Emilia non si sa. Avidicaf non gode di buonissima stampa. Prima di essere Avidicaf era semplicemente Avicaf ed era finita in un servizio della trasmissione "Le Iene" di Mediaset. Era il 2007: "Per due settimane sono stati seguiti con una telecamera nascosta alcuni operatori dell'AVICAF, un'associazione benefica che si occupa di non vedenti. Il quadro è sconcertante: la maggior parte delle offerte raccolte non finiscono ai ciechi, ma rimangono nelle tasche dei volontari." Quasi dieci anni prima (1998) toccava invece al "Corriere della Sera" raccontare del singolare metodo di raccolta fondi in cui era rimasta coinvolta l'Anpv (Associazione Nazionale Privi di Vista). A spiegare ai magistrati il meccanismo fu lo stesso presidente (non vedente) dell'associazione: "una sorta di appalto, in virtù del quale un'agenzia versava all'Associazione la cifra fissa di tre milioni al mese, pur incassandone mediamente dieci volte tanto". Chi dirigeva allora la Anpv, presiede oggi la Avidicaf. Non ce ne vogliano, ma la speranza è che le pratiche e i metodi del fundrising siano, nel frattempo, migliorati. |