Circola in questi giorni sui giornali la bozza di un "decreto salute" che dovrebbe essere presentato venerdì in Consiglio dei Ministri. Il condizionale è d'obbligo sia perchè parliamo di una bozza, sia perchè vengono trattati molti argomenti delicati soggetti a "pressioni" extra-legislative non indifferenti. All'articolo 11 comma 5 di questa bozza è previsto che: "Gli apparecchi idonei al gioco d?azzardo non possono essere installati all?interno ovvero in un raggio di 500 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale, luoghi di culto". In poche parole dovrebbero sparire dalle vicinanze di scuole e chiese i cosiddetti videopoker o "macchinette" Se approvato in questa forma il decreto avrebbe dirette conseguenze anche sul mercato vezzanese del gioco. Vista la compattezza dei centri abitati (del capoluogo e delle frazioni) e la presenza sia di scuole che di chiese, quasi tutti gli esercizi commerciali dovrebbero abbandonare l'uso dei videopoker. Anche qui usiamo il condizionale perchè le norme di una distanza minima da luoghi sensibili è stata oggetto in questi anni di molte ordinanze locali di sindaci, prontamente ostacolate e avversate dai legali di associazioni di categoria (ad esempio Confcommercio) e società del settore (es. Lottomatica) in nome del rispetto delle norme comunitarie sul libero mercato. Insomma il percorso legislativo di questa norma (se verrà presentata) si presenta piuttosto complicato, compresso tra gli interessi delle società private con il loro giro d'affari enorme e quelli dell'erario che incamera discrete somme per le casse, sempre assetate, dello Stato. |