Inaugurazione in pompa magna per la nuova sede della Protezione Civile a Vezzano. Cerimonia con gran spolvero di scolaresche, divise, tricolori e inni. Una roba che se la vedeva Kim Jong-un gli veniva un fegato così per l'invidia. Via al Palazzo (nome che una futura giunta grillina provvederà a cambiare alla prima seduta di consiglio comunale) intasata di mezzi con lampeggiante che ad accenderli tutti in un colpo li potevano vedere dalla stazione spaziale internazionale. E gran infornata di autorità. A salire: la presidente della provincia, il prefetto, il consigliere regionale, la deputata, il capo della Protezione Civile, Valdo. Il sindaco Bigi, che sfoggia l'immancabile cravatta rossa per galvanizzare l'elettorale più tradizionale, par soddisfatto dopo qualche annetto di smadonnamenti contro le carte bollate della burocrazia pluto-massonico-romana. La Masini invece c'ha sempre quell'aria incazzosa di una tirata giù dal letto due minuti prima. La "Bella Provincia" in corso di perpetua abolizione vien giù a colpi di frane. Lei l'ha governata negli ultimi dieci anni e così ai qualunquisti più sfrenati, acquattati tra il pubblico e orfani di un governo, scappa sottovoce un "piove, provincia ladra". Intanto il capo della Protezione Civile viene sequestrato e portato in pellegrinaggio nella via crucis del dissesto idrogeologico reggiano. Qualcuno forse spera che serva a saltare d'un balzo la trafila di funzionari, segretari, vice-prefetti delle segrete stanze romane. Qualcuno forse spera che alla Protezione Civile aleggi ancora lo spirito della buon'anima di Guido Bertolaso, uno che per sistemare veloce veloce la frana di Casola si sarebbe inventato un grande evento tipo i mondiali di nuoto a Pecorile. Ma adesso c'è Franco Gabrielli ed il tempo del "ghepensimi" è passato, insieme a quello delle vacche grasse. Il prefetto è persona accorta, qualità apprezzata dalle parti del Sisde. Parte nel frattempo l'esercitazione antincendio boschivo, che con tutta l'acqua che è venuta fa un po' strano. Però con la sfiga che c'è in giro, magari la prossima estate sarà la più torrida degli ultimi 130 anni. Valdo taglia il nastro tricolore e i cinni, che sono sempre i cinni, si fiondano sul buffet a colpi di salame e gnocco al forno. Da oggi la Protezione Civile ha una sede polifunzionale. Ed è in fondo quello che conta per i volontari e per Vezzano. Tutto il resto speriamo non sia pioggia. (le foto sotto sono di Nicoletta Montecchi) |