Autore : lorenzo - gio 05 settembre 2013 - Argomento : Cultura
Salvate il soldato erbazzone
erbazzone vietato scuole emilia
La storia, giornalisticamente e ancor più psicologicamente, c'ha un suo perchè.

Gli ingredienti per l'ampio e approfondito dibattito ci sono tutti: le nobili tradizioni, la fredda scienza, la spietata burocrazia, la nostalgia canaglia.

La storia in questione è quella che, con un certo grado di probabilità, avete letto oggi qua e là mentre inzuppavate il cornetto nel cappuccino.

"La Regione vieta l'erbazzone" come titolo di prima mattina può concorrere, per innalzamento della soglia d'attenzione del reggiano medio, solo con l'ipotetico "Papa Francesco telefona a Belen".

Nei fatti qualcuno, chissà perchè, ha tirato fuori una delibera della giunta della Regione Emilia Romagna dell'aprile del 2012, che peraltro segue un accordo quadro del 2010, che peraltro segue a sua volta una direttiva nazionale che fa riferimento (peraltro) ad una normativa europea del 2004 (nel frattempo il sindaco Bigi ha avuto un collasso) che, facciamola corta, da indicazioni (ripetiamo tutti insieme: indicazioni) su cosa è preferibile dare da mangiare ai cinni nelle scuole della gloriosa nazione emiliana.

La suddetta delibera consiglia di evitare di somministrare a pranzo ai suddetti cinni "prodotti salati da forno". A merenda, qualcosa ci può scappare.

Da lì è partito il circo Barnum del "salviamo il soldato erbazzone".

E chissà perchè nessuno se filato il gnocco, dico il gnocco, mica pizza e fichi.

Per l'erbazzone i flash mob in piazza, per il gnocco manco un comitatino di sostegno. Vergogna.

Vergogna doppia, perchè la piadina romagnola ottiene il via libera. Ci deve essere lo zampino della sezione di Cesenatico del gruppo Bilderberg.

Lo schema è quello, Santa Romana Chiesa mi perdoni all'istante, del crocefisso in classe: se c'è non gliene frega una beata a nessuno, se provi a tirarlo giù anche solo per spolveralo, sei da portare davanti al tribunale internazionale per crimini contro l'umanità.

C'è la disoccupazione giovanile al 39,5%, il debito pubblico che ha sfondato quota 2.000 miliardi (non di nostalgiche vecchie lire) però in effetti, il futuro delle giovani generazioni è in bilico perchè a scuola forse non gli daranno l'erbazzone a pranzo (se mai gliel'hanno dato).

Secondo me, non stiamo bene.

Sarà mica che abbiamo mangiato troppo erbazzone da cinni eh ?