Autore : redazione - mer 09 ottobre 2013 - Argomento : Economia
E alla fine arriva la Tares
rifiuti costosi
Stanno arrivando in questi giorni ai cittadini vezzanesi i bollettini di pagamento per la ormai famigerata Tares, tassa dalla vita breve (scomparirà il prossimo anno per essere assorbita nella "Service Tax") ma che ha fatto molto discutere.

Il conto per le tasche dei cittadini è, come previsto, più salato della vecchia Tarsu.

I fattori che generano l'aumento, anche consistente in termini percentuali, sono diversi.

Il primo è l'applicazione di una maggiorazione di 30 centesimi a metro quadro che finirà direttamente allo Stato e non ai Comuni. E' possibile stimare, solo a causa di questa voce, un aumento percentuale del 30% rispetto al vecchio tributo sui rifiuti.

C'è poi la questione della copertura totale dei costi del servizio di smaltimento rifiuti (affidato ad Iren) previsto dal Comune di Vezzano a quota 500.000 euro. In passato il costo di Iren veniva pagato circa al 90% da quanto versato dagli utenti e integrato al 10% dai fondi comunali. Questo non può più avvenire e quindi agli utenti tocca un ulteriore aumento di circa il 10% (si parla sempre di medie). Oltre a questo c'è poi l'aumento dei costi di Iren.

E' facile così trovarsi con aumenti del 50% rispetto al passato.

Non è invece un aumento la voce "addizionale provinciale" del 5%. Si pagava anche gli scorsi anni ma in alcuni casi inglobata nella tassa sui rifiuti. Si tratta del "tributo per l'esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell'ambiente" da qualcuno chiamato Tefa e che finisce nelle casse delle Province.

La provincia di Reggio Emilia, che ha stabilito l'aliquota massima possibile del 5%, conta di incassare quest'anno 3,2 milioni di euro.

La "Tefa" esiste dal 1992 ma ha avuto una storia travagliata con abolizioni (2006), ripristini (2008) e molti ricorsi, andando ad alimentare ulteriormente la già intricatissima giungla fiscale italiana.