Confusione. Parecchia confusione. In tema di politica e territorio negli ultimi anni le grandi incertezze della politica nazionale si sono riversate anche e soprattutto sugli enti locali, sui Comuni ed in ultima battuta sui cittadini. Tasse che cambiano nome ed importo (quasi sempre all'insù) con frequenza pari a quella con cui Bobo Vieri cambia morosa. Bilanci preventivi approvati ad ottobre. Patti di stabilità instabilissimi. E poi la riorganizzazione territoriale. Le Province abolite che non si riesce ad abolire e i comuni che si associano, uniscono, fondono. Due settimane fa i cittadini di Villa Minozzo e Toano hanno bocciato con un referendum consultivo la propria fusione in un unico Comune. Sempre sul crinale appenninico Busana, Ramiseto, Ligonchio e Collagna dopo dieci anni di Unione vogliono passare alla fusione grazie ai generosi fondi regionali e allo spauracchio di vedersi assorbiti da Castelnovo. E quaggiù ? Quaggiù il percorso è stato diverso. Nell'ottobre di 5 anni fa si arrivò all'Unione con Albinea e Quattro Castella. Sembrava il primo passo per quello che veniva chiamato il "Supecomune". Poi gli entusiasmi si sono raffreddati e così anche la fusione, con la sintomatica vicenda dell'andata-ritorno-andata del servizio di Polizia Municipale di Vezzano. Intanto l'anno prossimo ci sono le elezioni e forse l'argomento ritornerà ad animare la campagna elettorale come successe nel 2009. |