Autore : redazione - ven 03 gennaio 2014 - Argomento : Cronaca
La sezione Avis di Vezzano a rischio ?
sangue avis vezzano
La sezione Avis di Vezzano ha una lunga storia alle spalle, fatta di migliaia e migliaia di donazioni di sangue avvenute in 27 anni di attività. A quanto pare però il futuro è a rischio.

A sostenerlo il presidente della sezione Franco Stazzoni in una lettera ai donatori.

"Il 2014 porterà sicuramente delle modifiche anche alla nostra sezione, modifiche che stiamo cercando di valutare in ordine alla portata e agli effetti. Si prospettano all’orizzonte possibili e caldeggiate (“dal sistema”) unificazioni di sedi in ambito donazioni; l’idea, di altri e da noi ancora non condivisa, sarebbe quella di mantenere la sede amministrativa a Vezzano ma il punto prelievo in altro Comune limitrofo presso altra Sezione Avis. Non si tratta di campanilismo ma di un semplice ragionamento economico: perché dover smantellare la nostra sede, costata sacrifici e denari e investire altre Sezioni di costi ?

E’ vero che la razionalizzazione delle spese è e sarà sempre più necessaria, non credo però che siano queste ad affossare i conti. Chiudere il punto prelievo non significherebbe interrompere i contributi che riceviamo dalla ASL per le sacche raccolte; porterebbe però un aumento di costi per noi, in quanto dovremmo contribuire al mantenimento della sede presso cui andremo ad effettuare i prelievi ed in più avremmo i costi della sede amministrativa".


Una soluzione alternativa ci sarebbe, secondo l'Avis vezzanese, e passa attraverso un centro di prelievo unico per Albinea, Vezzano e Quattro Castella.

"Se si vuole davvero contenere i costi ed unificare più Comuni in unico centro, bisognerebbe valutare allora una sede messa a disposizione della ASL, con conseguente riduzione dei contributi a noi per le sacche a fronte di costi gestionali diminuiti. L’impegno nostro sarebbe quello di mantenere e gestire il punto prelievo in combinazione e collaborazione con il Servizio Sanitario. Si supererebbero così tanti ostacoli, diminuirebbero i costi e si creerebbe un presidio stabile e duraturo nel tempo, che potrebbe contare su di un bacino di quasi 1000 donazioni annue.


Il materiale necessario (lettini, bilance etc.) è già quasi tutto in possesso e proprietà delle Sezioni, non si dovrebbe far altro che confluirlo nel centro unico. Alla ASL il compito di allestire i locali, che peraltro potrebbero già esserci (vedasi ristrutturazione dell’ex CUP di Puianello ad esempio).

Le Sezioni coinvolte, nel nostro caso sarebbero quelle in capo alla unione dei Comuni, manterrebbero il presidio sul territorio, ci sarebbe un interscambio di operatori volontari nelle giornate uniche di prelievo, andando così a superare le difficoltà che qualche Sezione ha in ordine al personale.

Le chiamate ai prelievi potrebbero così essere diluite in più giornate durante l’anno, avendo disponibilità maggiore di volontari e personale sanitario volontario, così da soddisfare le richieste del Centro di Coordinamento Provinciale che fa capo al Servizio Immuno Trasfusionale (SIT). Si manterrebbero vivi i presidi territoriali e nessuno si sentirebbe “ospite” di nessuno".