Sono due le "fiere" vezzanesi: San Martino e Asparago Selvatico che si svolgono rispettivamente a novembre e maggio. In verità quella dedicata all'asparago selvatico è una "Festa", ma è più che altro una differenza semantico-burocratica. Negli ultimi anni entrambi gli appuntamenti sono stati caratterizzati anche da mercatini cosiddetti di "scambio e scambio" o "uso e riuso". Insomma i cari e vecchi mercatini delle pulci. Quest'anno questi mercatini di hobbisti dovranno fare i conti con la nuova regolamentazione approvata dalla Regione Emilia Romagna nel 2013 ma entrata in vigore lo scorso 1 gennaio. La nuova legge prevede nuove imposte e più burocrazia. Sia a carico di chi vende, sia dei Comuni. Sembra a tutti gli effetti una legislazione fatta apposta per contenere un fenomeno che negli ultimi anni ha visto una decisa diffusione. Le diverse associazioni dei commercio, del resto, appoggiano convintamente il provvedimento, cercando di contrastare anche le resistenze di alcuni Comuni che hanno avanzato alcune perplessità. Ma cosa prevede la nuova normativa ? In sintesi: - un tesserino dal costo annuale di 200 euro che permette di partecipare ad un massimo di 10 eventi annuali. - un massimo di partecipazione ai mercatini di due anni (anche non consecutivi) su 5. - l'obbligo di far vidimare il tesserino ad ogni mercatino dagli incaricati del Comune. - un tetto per il complesso degli oggetti di 1.000 euro e un massimo un oggetto sopra i 100 euro. - l'obbligo di presentare preventivamente l'elenco dei beni in esposizione, il loro valore e da chi o da dove vengono. - prezzi esposti al pubblico. - multe da 250 a 1.500 euro per chi non rispetta le regole. - rimane il pagamento per l'uso di suolo pubblico. Una normativa piuttosto controversa che nei fatti, con l'intento di frenare alcune forme di abusivismo, tende a colpire maggiormente l'hobbista saltuario: i 200 euro bisogna pagarli tutti e subito anche se si partecipa alla sola fiera del proprio paese. Inoltre è un evidente disincentivo ad organizzare mercatini da parte dei Comuni: oltre a nuovi adempimenti burocratici e al tempo speso dal personale per raccolta e controlli, si aggiunge il fatto che i 200 euro non vanno al Comune che organizza ma a quello di residenza dell'hobbista. Dalle misure non si salvano nemmeno i minori: sono esentati dal tesserino solo se il mercatino è espressamente organizzato per soli minorenni. Una piccola scappatoia è però rimasta nel testo della legge: da tutti questi adempimenti è escluso "chi venda o esponga le proprie opere d'arte o quelle dell'ingegno a carattere creativo". Una pennellata qua, un adesivo là, un'aggiunta lì. Chi davvero può dire cos'è l'arte oggi ? Chi può giudicare la creatività ? Alla Municipale, forse, l'ardua sentenza. |