Autore : redazione - ven 07 febbraio 2014 - Argomento : Cronaca
Social Amarcord
Orrendus vezzano sul crostolo
Da un paio di giorni i vezzanesi che usano i social network, o meglio che usano Facebook (Twitter o altri strumenti sono scarsamente diffusi in riva al Crostolo), sono stati investiti da un'ondata di nostalgia.

Non sono gli unici.

Nelle ultime settimane su e giù per la penisola sono stati creati su Facebook gruppi dal nome standard "Sei di [nomelocalità] se". E' un fenomeno ciclico, già visto in anni passati in altri forme, che però ha avuto un effetto virale notevole, fino ad arrivare fin qui sotto il Monte del Gesso.

Nel pomeriggio del 4 febbraio Alberto V. ha aperto il gruppo "Sei di Vezzano se" in cui rapidamente si sono iscritti centinaia di vezzanesi: questa mattina si è toccata quota 573. In sostanza quasi il 14% della popolazione attuale di Vezzano. E' uno dei dati percentuali più alti della provincia di Reggio (praticamente ogni Comune ha aperto un gruppo) superato di poco solo da un paio di piccoli comuni dell'alto crinale.

Un "successo" che deriva anche dalla mutata composizione demografica del social network creato 10 anni fa da Mark Zuckerberg: la fetta più rilevante degli utenti di Facebook è oggi quella tra i 35 e 45 anni e quella degli over 55 è in costante aumento. I più giovani sono già in altri lidi digitali. Anche per questo nel gruppo "Sei di Vezzano se" faticherete a trovare ventenni.

La nostalgia non è fatta per i cuori giovani.

Intanto il gruppo si è popolato di centinaia di messaggi incentrati sul ricordo di persone, luoghi, avvenimenti. Molti, quasi tutti, legati all'infanzia o giovinezza delle diverse generazioni. Una specie di madeleine collettiva.

Troppo vasto l'album dei ricordi per essere ricapitolato qui. Ne peschiamo uno solo: gli Orrendus (in una foto di repertorio in alto).

Stravagante, innovativa e spregiudicata boy band vezzanese di un certo fugace successo, a cui la leggenda attribuisce l'apertura nel giugno 1980 di un concerto di Vasco Rossi al Marabù (con relativi complimenti della futura rock star).

Il cavallo di battaglia era l'indimenticabile "La mia banda magna al gnoc" sulle note di Ivano Fossati.