Una storia molto italiana quella che è venuta alla luce ieri in consiglio comunale al momento dell'approvazione del bilancio consuntivo del 2013 (di cui parleremo più estesamente nei prossimi giorni su queste pagine). Pur con diverse incertezze sulla quantificazione dei trasferimenti statali al Comune di Vezzano, il bilancio dello scorso anno si è chiuso con il segno positivo per 386.000 euro di cui 147.000 di fondi vincolati per investimenti e 239.000 di fondi non vincolati. Il segno "più" però potrebbe trasformarsi presto o tardi in un dato negativo. Tutta colpa di una storia che viene da lontano e che potrebbe costare circa 400.000 euro alle finanze vezzanesi. Una storia ricostruita ieri per sommi capi dal revisore dei conti del Comune. A metà degli anni novanta del secolo scorso, l'edilizia in Italia e a Vezzano è in pieno boom. La zona di Sant'Antonio a Vezzano è una di quelle che si sviluppa di più, in particolare per l'edilizia popolare. Il meccanismo è piuttosto collaudato: un'impresa acquisisce il diritto di superficie di un terreno dal Comune e va dalla propria banca a farsi dare un mutuo per costruire l'immobile, dando come garanzia lo stesso diritto di superficie. Così ha fatto la ditta Anceschi, che però si è ritrovata poco dopo in cattive acque, fino ad arrivare alla procedura fallimentare. A questo punto la legge prevede che sia il terreno che l'immobile costruito tornino in possesso del Comune, che però deve risarcire la ditta dei costi di costruzione (in questo caso il curatore fallimentare). Il Comune acquisisce questa cifra vendendo gli appartamenti realizzati dall'impresa. Il conto a questo punto tornerebbe, se non per un particolare: il mutuo acceso dall'impresa dando in garanzia il terreno. Chi lo paga ? Secondo BNL, la banca interessata in questo caso, il mutuo deve essere pagato dal Comune che possedeva, nel bene e nel male, l'immobile. Con il nuovo millennio si apre una causa che ha visto emessa la sentenza di primo grado l'anno scorso. Come forse avete immaginato, il Comune ha perso e dovrebbe sborsare 371.000 euro, a cui vanno aggiunte le spese legali ed altre spese accessorie. Nella relazione che accompagna il bilancio si dice che "attualmente sono in corso le procedure per approfondire i profili giuridici e gli eventuali impatti sul bilancio dell’Ente", mentre il sindaco Bigi e la giunta si mostrano piuttosto tranquilli: si farà appello e comunque per queste vertenze esiste un fondo regionale a cui attingere, senza dover intaccare le casse comunali. Intanto però, in via cautelativa, l'avanzo di bilancio viene vincolato e accantonato. |