Riceviamo e pubblichiamo un ricordo di Laura Barilli scritto da Silvia Conconi e firmato dalle insegnanti e dal personale della scuola dell’infanzia “La Provvidenza” di Vezzano. Sono arrivata a Vezzano, nella scuola materna parrocchiale, nel 1991: giovane maestra fresca di diploma. Qui ho conosciuto molti bambini e con loro molte famiglie. Anche Laura è stata una delle “mie” bambine. Ricordo quando la mattina presto mamma Sandra la portava nella nostra scuola: un saluto affettuoso e un bacio per poi correre a prendere l’autobus che la portava al lavoro a Reggio. E come per molti bambini il distacco a volte era difficile. Ma la nostra scuola ha molte finestre e alcune di quelle hanno la fortuna di affacciarsi sulla Statale 63: da lì si vede la fermata delle corriere e così, prendendola in braccio, potevamo salutare ancora un po’ la mamma, fino al momento della partenza. Bastavano quei brevi istanti per rischiarare il volto di Laura, che tornava a giocare insieme agli altri, felice di trovarsi con le amiche e gli amici. Aveva una passione per il disegno, ereditata dalla mamma, che la faceva ricercare da tutti gli altri, per cercare di imitarla e di farsi aiutare. Selettiva nelle vere amicizie, un po’ introversa e caparbia nelle sue decisioni, già a quell’età si poteva capire che forte e bella persona sarebbe diventata da grande. Negli anni successivi, guardando ancora da quella finestra, mi capitava di riconoscere diversi “bambini”, ormai diventati grandi, che aspettavano la corriera per andare alle scuole superiori, e tra quelli c’era anche il volto sorridente di Laura. Il destino delle maestre, soprattutto quelle della scuola dell’infanzia, è un privilegio con una nota di rammarico: conosciamo solo l’inizio di ogni storia. Nel nostro lavoro cerchiamo di potenziare in tutti la fiducia nelle proprie capacità, offriamo gli strumenti per crescere con consapevolezza e doniamo con amore il tempo e l’attenzione a tutte le cose (anche piccole) che confidiamo porteranno ognuno dei “nostri” bambini a diventare adulti responsabili e positivi. Seminiamo, ma non ci è dato di sapere, dove la vita porterà ognuno di loro. Non sempre riesco a sapere di tutti, quello che sono diventati, ma mamma Alessandra la incontravo ancora e mi assicurava che Laura era una brava ragazza, ed io ne ero davvero certa e felice. Perché era così che la avevo già immaginata a 5 anni. La notizia della sua morte improvvisa è stata una tragedia per tutti quelli che l’hanno conosciuta, e tra quelli ci siamo anche noi maestre. Non avrei mai potuto immaginare nulla di più triste e sconvolgente. Laura, è stato un dono prezioso quello di averti conosciuta ed esserti stata accanto all’inizio della tua seppur breve vita, ed è un dono quello di averti potuto aiutare a diventare (almeno in parte) la persona bella e coraggiosa che eri diventata. Il dolore per la tua perdita è grande, e pensando alla tua mamma, con cui anche recentemente abbiamo collaborato, e alla tua famiglia sempre disponibile e accogliente, tutte noi maestre della scuola dell’infanzia ci vorremmo stringere vicino a loro, perché nemmeno possiamo immaginare quando sia immensa questa pena. Non sappiamo il perché della tua tragica fine, ma da sempre affidiamo le nostre vite a Colui che ha un disegno nascosto su ognuno di noi. Ed è a Lui che ci rivolgiamo in questo momento, perché sia accanto a chi ora soffre per la tua perdita, per donare forza e conforto. Grazie per essere stata una di noi, grazie per essere stata, e sempre sarai, una delle “nostre bambine”. La tua vita è stata importante. Non ti dimenticheremo. |