Autore : redazione - mer 30 dicembre 2015 - Argomento : Politica
I furti in chiesa a La Vecchia
Riceviamo e pubblichiamo da Manuela Venturi, capogruppo in consiglio comunale della lista "Insieme per cambiare" su furti e sicurezza.

Quando il problema della sicurezza si somma alla violazione dei valori fondamentali di una collettività, e' giunto il momento di dire con fermezza "basta!".

Il furto ai danni del sacro, o di chi lo rappresenta, non ha altra qualificazione se non quella di sacrilegio. La profanazione della Chiesa, della canonica e della abitazione del parroco avvenuta ieri a La Vecchia e' sintomatica di una situazione di degrado morale sempre più dilagante nella società.

Gli atti di criminalità predatoria sono in se' atti inqualificabili che provocano in chi li subisce, oltre al danno economico, un vero e proprio trauma psicologico che talvolta lascia segni indelebili. Quando sono commessi ai danni delle fasce sociali più deboli o dei simboli culturali o religiosi di una comunità, assumono un livello di ripugnanza e di gravità ancora maggiore proprio per le caratteristiche delle vittime e/o del contesto verso i quali si realizzano.

E non possono trovare giustificazione nella condizione di bisogno, nella disperazione della povertà o nella scarsa blindatura dei luoghi. Non possono trovare giustificazione e basta! Non esistono sufficienti aggettivi per qualificare in senso spregiativo azioni di questa natura. Non esistono parole adeguate a esprimere lo sdegno che esse procurano.

Ci si chiede piuttosto dove sia finito il rispetto del sacro che da sempre caratterizza il nostro territorio, la nostra cultura e la nostra civiltà. Se, dunque, da un lato e' urgente attuare strategie di controllo sociale informale, dall'altro e' improrogabile una presa in carico concreta del problema sicurezza da parte della Amministrazione, anche in considerazione del recente incremento di episodi predatori sul territorio.