Non è servita l'ordinanza di ieri, in zona Cesarini, della regione Emilia Romagna (coordinata con Friuli e Veneto) per evitare lo spostamento del nostro territorio, a partire da domenica, in "Zona Arancione" dove il rischio epidemico è più alto e di conseguenza anche le restrizioni. La principale differenza con la situazione attuale di "Zona Gialla" sono: - l'impossibilità di uscire dal territorio comunale se non per motivi di lavoro, salute, istruzione o per usufruire di servizi non presenti sul territorio. (torna l'autocertificazione) - la chiusura di bar e ristoranti che possono solo svolgere l'asporto o la consegna. E l'ordinanza regionale ? Al momento resta operativa e quindi entrerà in vigore domani, con misure che da domenica si potranno sovrapporre a quelle generali delle zone arancioni, in alcuni casi inasprendole. Ad esempio l'ordinanza regionale prevede che tutti i negozi (esclusi alimentari e farmacie) siano chiusi la domenica e che la mascherina vada portata sempre appena usciti di casa. C'è poi il divieto aggiuntivo di non poter svolgere attività fisica o motoria nei centri delle città o in luoghi "solitamente affollati" e la soppressione dell'ora di ginnastica a scuola (e di quella con strumenti a fiato, come il diffuso flauto dolce). Per la "zona arancione" infine sono previste anche delle raccomandazioni (che non hanno mai avuto molta fortuna all'interno dei vari dpcm) : - è raccomandato non spostarsi all'interno del proprio comune se non per necessità. - è raccomandato di non ospitare in casa persone al di fuori dei propri congiunti. Secondo le regole attuali, saremo "arancioni" per almeno due settimane. |