 Nel 2022 a Vezzano l'ultimo giorno dell'anno è coinciso con la chiusura di 3 attività: il negozio di fiori a La Vecchia, il W Bar a Vezzano e la pizzeria La Rocca 2 sempre nel capoluogo. Chiusure motivate con ragioni diverse, a volte con prospettive diverse, che si portano però dietro di certo i sintomi di una situazione economica che negli ultimi anni è stata complicata da fattori storici come l'invasione russa dell'Ucraina od epocali come l'emergenza sanitaria della pandemia. Tutto questo inserito in un lungo processo di modifiche al tessuto economico e sociale dettato dalla globalizzazione e dalla rivoluzione tecnologia. Come sempre accade viviamo il nostro piccolo particolare, il nostro spazio di vita fisica e temporale, dentro il flusso più grande della Storia. Delle tre chiusure quella della Pizzeria La Rocca rappresenta per i vezzanesi, per ragioni di tempo, quella emotivamente più coinvolgente. Aperta quasi 50 anni fa dalla famiglia Fornaciari (Renzo, scomparso nel 2021, è stato un decano dei ristoratori vezzanesi) ha avuto, in più di quattro decadi, solo tre gestioni. E come spesso accade in attività commerciali che diventano punti di riferimento, la familiarità prende spesso il sopravvento e sostituisce il brand (come si dice oggi): "andiamo da Renzo", "andiamo da Leo", "andiamo da Max". Max è Max Carretti che ha gestito la pizzeria con la famiglia dal 1996 ad oggi. Lo scorso 30 dicembre l'ultima pizza sfornata nel locale di via Piccinini (per Google Maps, per i vezzanesi semplicemente "in Siberia") con il saluto, con un po' di commozione, a clienti ed amici (categorie spessissimo coincidenti). Per Max è del tutto verosimile che si tratti solo di un arrivederci al mondo della ristorazione, avendo acquistato di recente i locali di un altro storico ristorante del territorio vezzanese "la Bettolina" a Montalto, chiuso da qualche anno. Ai vezzanesi, soprattutto a quelli con più anni sul groppone, la sensazione che un'epoca si stia chiudendo.  |