?IL PROGETTO DI SVILUPPO LOCALE L?obiettivo è di costruire un modello di sviluppo sostenibile partendo dalle caratteristiche e particolarità del territorio, cercando di attivare le risorse esistenti per la creazione di una rete di opportunità in primo luogo per la popolazione locale ma che diventi anche una proposta di particolare interesse per i visitatori. La produzione locale di beni e servizi deve essere valorizzata per la predisposizione di un ?prodotto? di alta qualità ambientale che diventi quindi anche di attrattiva turistica. Questo obiettivo viene perseguito coinvolgendo gli Enti Locali, le Associazioni e la popolazione attraverso la creazione di gruppi di lavoro, consulte e infine di un Forum con i rappresentanti di tutti i gruppi di interesse che segue in itinere il progredire del progetto. Alcune iniziative parziali sono già partite rispettando lo spirito di fondo e ci sono servite come esperienza per rodare la macchina.? Questo scrivevo nel 1997. La rete informativa pensavo dovesse avere il suo fulcro nel Parco Pineta e per questo si presero i primi contatti con la Provincia per avviare una ristrutturazione funzionale allo sviluppo del territorio di Vezzano. Sulla base di queste premesse, discusse con l?Assessore Provinciale all?Ambiente, Giuseppe Neroni, nel 1998 un gruppo di lavoro coordinato dal sottoscritto e composto da: Arch. Giuliano Cervi, Arch Vitaliano Biondi, Dott. Linda Mussini, Dott. Riccardo Fontana, Daniele De Lonti, ha iniziato un lavoro di progettazione delle varie strutture; tale gruppo di lavoro è stato pagato dall?Amministrazione Provinciale, ha lavorato per un anno, fino a produrre, anche in collaborazione con il servizio geologico della Provincia, un progetto esecutivo, cioè pronto per partire. Siamo nella primavera del 1999. La nuova Amministrazione, è stata da me informata dello stato del progetto nel luglio 1999 e sollecitata a presentare il progetto in tempi rapidi poiché già nello stesso anno il nuovo Assessore Provinciale Bergomi, mi aveva assicurato la disponibilità a finanziare il progetto da subito con 300 milioni delle vecchie lire nel Bilancio corrente e di aprire un consistente capitolo per gli anni successivi. Mi risulta che il progetto sia stato presentato circa un anno dopo e siano stati così persi i finanziamenti; ma non solo, dopo 3 anni in una riunione con le Associazioni Ambientaliste per decidere la gestione del Centro Visite, l?Assessore Provinciale ci ha comunicato che il Progetto di ristrutturazione del Parco Pineta è stato bocciato dalla Giunta Provinciale. Il Sindaco di Vezzano, con grande autorevolezza, dopo anni di totale assenza, anche in questa occasione, è stato zitto. Sono andato a vedere l?altro giorno il Parco Pineta, così, per farmi del male. Ho visto un cartello verde che dice:? siamo spiacenti del disagio ma stanno per partire le opere di ristrutturazione del Parco?. Sono elencate più o meno le stesse del progetto del ?99 e saranno realizzate da WWF e Provincia. Evidentemente a Pagnozzi dello sviluppo sostenibile di Vezzano non gliene frega niente. Per chi fosse interessato, spero in particolare i futuri consiglieri comunali, riporto il progetto, auspicando che almeno dopo 5 anni di assenza, qualcuno ci metta mano. Tutta la cartografia relativa si trova in Provincia. IL PARCO PINETA 1. Descrizione generale E? un?area di proprietà della Provincia che è stato utilizzato per anni come parco-zoo. Si trova all?interno di una pineta di pino nero messa a dimora attorno agli anni 30. Da un punto di vista geografico, si trova in posizione baricentrica rispetto al territorio comunale, a ridosso della SS63,viene visitata annualmente, soprattutto il sabato e la domenica, da circa 70.000 persone soprattutto famiglie con bambini. Nel progetto di ristrutturazione, si pensa far diventare questo Parco, la ?vetrina? delle proposte attive su tutto il restante territorio; per questo è stato predisposto un progetto con il coinvolgimento della Provincia, del Comune e delle Associazioni Ambientaliste (Pro Natura, Lipu, ARCA, Agenda 21 locale, MAG 6). Queste ultime cureranno in seguito la gestione delle iniziative all?interno del Parco. In sintesi saranno operative le seguenti strutture: · Fattoria con animali domestici in particolare di razze locali in via di estinzione (ARCA) · Centro recupero animali selvatici (WWF-LIPU) · Centro educazione ambientale e centro visite (Pro Natura, WWF-LIPU) · Spaccio di prodotti biologici locali per il commercio equo e solidale e per il consumo critico (MAG 6, Agenda 21 locale) · Mostra delle tecnologie energetiche alternative (PAEA) Per la promozione e la comprensione globale degli obiettivi che sostengono tutto il progetto, sarà previsto un punto, (centro visite ) per evidenziare la situazione generale di tutte le proposte attive che il territorio di Vezzano sul Crostolo offre. Per ulteriori dettagli si allega il progetto completo 2. Progetto di massima Si dovrebbe prevedere in via preliminare una proposta di massima sull?utilizzo complessivo del Parco per poter attivare tutte le sinergie in una visione generale. Partendo dalle proposte sviluppate nel progetto approvato dalla Provincia, che si deve arricchire delle nuove opportunità che si sono aggiunte in questo ultimo periodo soprattutto per la disponibilità di più Associazioni a collaborare fattivamente alla gestione del Parco, avremmo individuato la zonizzazione di massima sotto riportata. Il progetto cerca di toccare numerosi aspetti collegati con la valorizzazione e la tutela ambientale per poter offrire al visitatore uno spettro il più ampio possibile e interessante delle tematiche ecologiste. Per alcuni settori lo studio è già in fase avanzata, per altri può essere realizzato in tempi brevi, per altri ancora sarà necessario procedere più avanti in base anche alle risorse umane ed economiche disponibili. Infrastrutture 1. Accessi: ? si prevede l?asfaltatura possibilmente con manto a basso impatto visivo del tratto che dal parcheggio principale percorre il tratto in salita; il resto del percorso sarà allargato, protetto nella parte a valle con staccionate in legno e reso quindi fruibile anche dagli handicappati; per questo si prevede anche la costruzione di un nuovo ponticello che dovrebbe diventare l?ingresso ufficiale del Parco con bacheche e indicazioni. ? il sentiero che entra dal parcheggio superiore deve essere messo in sicurezza e l?ultimo tratto dovrà essere rimodellato seguendo le linee di livello per arrivare all?attuale bar. 2. Segnaletica: la Provincia ha già affidato un incarico; si rende necessario un coordinamento con lo studio grafico che ha eseguito il lavoro ( e che oltretutto è di Vezzano). 3. Parcheggi: ? il parcheggio principale potrebbe essere attrezzato come punto di scarico per i camper, riservando qualche piazzola; la rete dell?acqua potabile e la fognatura passano in vicinanza. ? il parcheggio superiore dovrà essere piantumato nella zona adiacente la statale anche prevedendo aiuole e modellato nella zona rimanente. ? Alla fine della salita nell?accesso principale si prevede un parcheggio molto limitato per handicappati. Centro Visite (o Centro di Educazione Ambientale) Questa struttura deve trovare spazio nel salone del fabbricato principale; la sua progettazione deve essere affidata a un professionista che abbia competenza nel campo dell?architettura del paesaggio, poiché è indispensabile che questo diventi uno strumento per la valorizzazione e la promozione di tutto il territorio del Parco e delle zone limitrofe (percorso escursionistico- turistico Pineta- Pecorile, ecc.). Per questo progetto la Provincia ha già deliberato un contributo per la progettazione. La gestione dello stesso sarà affidata alla Associazioni (ambientaliste e venatorie ) che già collaborano alla gestione della zona a gestione speciale della caccia limitrofa al parco: questo permetterà di avvalersi di contributi e competenze sia numericamente che qualitativamente competenti. Per tale gestione è già stata proposta una bozza di convenzione tra Comune e Provincia. Il progetto è stato consegnato al Comune e fa parte integrante del presente progetto. Centro sperimentale per le energie alternative (sede delle Associazioni) Dovrebbe trovare spazio nel mini appartamento al primo piano dell?edificio ed essere utilizzato come punto di incontro e luogo comune per le Associazioni ambientaliste, di Protezione Civile ma anche per le Associazioni venatorie che sono particolarmente interessate a una gestione coordinata del territorio attorno al Parco (calanchi con la presenza dei mufloni, caprioli e daini); di questo progetto l?Assessorato Caccia e Pesca della Provincia è già a conoscenza. Si è pensato di dare a questa sede una ulteriore valenza dotandolo di una serie di soluzioni tecnologiche basate sull?utilizzo dell?energia solare. Per questa proposta si veda l?allegato 1 Spaccio di prodotti locali e per il commercio equo e solidale La struttura lignea in ristrutturazione ci sembra la sede ideale per questa attività. Fin da subito è indispensabile modificare il progetto per rendere l?immobile funzionale allo scopo, anche prevedendo l?utilizzo di materiali e di tecnologie ecologiche ( trattamento dei materiali, riscaldamento, coibentazioni ecc.). Per la gestione dello spaccio è stata coinvolta l?Associazione MAG 6 di Reggio Emilia. L?obiettivo è di far diventare questo centro, un punto promozionale per la produzione sul territorio di prodotti biologici ma anche di specie fruttifere autoctone in collaborazione con i vivai del progetto Parsifal: il Parco rappresenta sicuramente una vetrina e una opportunità di commercializzazione privilegiata. Centro accoglienza ?la scuola nel bosco?. Di fianco allo spaccio, nella stessa struttura, potrebbe trovare spazio una iniziativa di coinvolgimento dei bambini che nei pomeriggi durante l?anno scolastico o durante l?estate possono trovare un punto di animazione con attività all?aperto secondo l?esperienza già consolidata soprattutto nelle regioni del Nord Europa. Anche questa dovrebbe essere gestita da un gruppo che fa capo alla MAG 6. Fattoria ?L?arca bestiale? All?interno del progetto Parsifal, promosso dalla Provincia e coordinato dall?Arch. Vitaliano Biondi, si potrebbe realizzare, in contiguità allo spaccio, una fattoria, in qualche modo ?aperta?, per la fruizione dei più piccoli; questa dovrebbe ospitare preferibilmente animali domestici tipici della zona. Uno studio di massima è già stato prodotto ed è in fase di elaborazione il progetto esecutivo per i padiglioni di polli (?Pollipoli?) e conigli come primo stralcio funzionale. Riteniamo che questo spazio rappresenti una opportunità educativa e un?attrazione molto importante; per questi si prevede di lavorare sulla qualità dell?offerta più che sulla quantità. La gestione della ?farm? prevede l?utilizzo di volontariato con personale anche di altri paesi europei e si può quindi prestare a scambi culturali particolarmente stimolanti. Centro promozionale per la cucina tipica e per il ?consumo critico? L?attuale bar, in concessione a un privato, viene gestito in modo discutibile sia per quanto riguarda la tipologia dei beni venduti sia per i prezzi praticati: questo risulterebbe sicuramente stonato rispetto alla filosofia che sta alla base degli interventi proposti. Alla scadenza della concessione potrebbe essere convertito in un centro in cui si porta avanti un discorso di educazione alimentare e di consumo critico, in linea con un percorso anche reale che parte dallo Spaccio e attraverso la Fattoria porta a questa zona di fruizione dei prodotti. Centro per il Recupero degli Animali Selvatici ( C.R.A.S.) Il centro comprende un ambulatorio veterinario da predisporre nel fabbricato centrale, una zona limitrofa ad ovest dove dovrebbero trovare posto le gabbie e i recinti per la rieducazione: la gestione verrà affidata a WWF e LIPU che sono da tempo interessati alla struttura. Questa zona dovrà essere fisicamente isolata dal resto del Parco attraverso barriere verdi e artificiali; l?osservazione degli animali in rieducazione deve essere condotta senza arrecare disturbo agli stessi. |