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Articoli di Cronaca
Autore : redazione - ven 26 marzo 2021 - Cronaca
lupo
Una giovane femmina di lupo uccisa con un colpo di fucile.

La carcassa è stata recuperata nella zona di La Vecchia dai tecnici del Rifugio Matildico dopo alcune segnalazioni dei residenti.

Si tratta del primo atto di bracconaggio ai danni di un lupo scoperto finora sul nostro territorio.

Il lupo è infatti una specie protetta in tutta Europa e anche in Italia, tutelata da convenzioni internazionali come quella di Berna, recepite poi nelle normative nazionali.

In Italia è vieta la cattura e l’uccisione, il disturbo, il possesso, il trasporto, lo scambio e la commercializzazione del lupo.

L'uccisione di un lupo è un reato che, per ragioni evidenti, trova difficilmente un colpevole.

Uno degli ultimi episodi noti è quello di tre riminesi che hanno patteggiato una pena ad un anno e mezzo di carcere e circa 500 euro di multa ciascuno per aver avvelenato e poi appeso la carcassa di un lupo ad una fermata del bus.

In Italia la vita media di un lupo non in cattività è piuttosto breve e la principale causa di morte è ovviamente data dal rapporto con l'uomo a causa di eventi non intenzionali ed intenzionali.

Come riporta la Gazzetta di Reggio, la carcassa del lupo recuperato a Vezzano è stata affidata per scopi scientifici al Wolf Apennine Center che ha sede nel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano.

Il Wolf Apennine Center si occupa da molti anni della tutela del lupo e della informazione e formazione su questo tema. Recentemente ha anche collaborato alla stesura di un breve vademecum di buone pratiche di convivenza con il lupo.
Autore : redazione - ven 26 marzo 2021 - Cronaca
dopo pasqua
Oggi, come previsto, la cabina di regia nazionale confermerà anche per la prossima settimana il colore rosso per la nostra regione.

Il dato che decreta il livello massimo di misure è dato dall'incidenza, ovvero dall'alto numero di diagnosi di positività rispetto alla popolazione.

La soglia per cui scatta automaticamente la zona rossa è posizionata a 250 casi ogni 100.000 abitanti. L'Emilia Romagna è ora a circa a quota 350.

Per gli altri dati presi in considerazione la nostra regione sarebbe già da zona arancione.

Per capire quindi se dopo Pasqua ci sarà il passaggio in arancione occorre tenere d'occhio il numero di positività rilevati da oggi fino a giovedì prossimo (sempre che il governo confermi il criterio dei 250 casi su 100.000 abitanti).

Perché accada, in una settimana il calo delle diagnosi dovrà essere del 29% rispetto ad oggi. Negli ultimi sette giorni è stato di circa il 18%.

Il passaggio da zona rossa a zona arancione avrebbe effetti sulla scuola (anche se il governo sembra intenzionato a riprendere in parte le lezioni in presenza anche nelle zone rosse), sull'apertura dei negozi e sugli spostamenti.
Autore : redazione - dom 21 marzo 2021 - Cronaca
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Consueto bilancio settimanale sull'emergenza sanitaria che vede confermata la previsione della discesa della curva pandemica per la nostra regione.

Negli ultimi sette giorni calano del 10% le diagnosi di positività in Emilia Romagna. Rimane molto alta l'occupazione ospedaliera, in particolare con le terapie intensive oltre il 50% di letti Covid-19 e che nella giornata di ieri hanno superato quota 400.

Nonostante il calo, molto alta ancora l'incidenza (casi per abitante) attorno a 400 su 100.000. Lontana la soglia di allerta di 250 che fa scattare automaticamente la zona rossa.

Anche se la valutazione verrà fatta sui dati fino a giovedì prossimo, è certo che la nostra regione sarà in zona rossa almeno fino al 6 aprile.

A Reggio nell'ultima settimana diagnosi in calo di quasi il 12%, ma anche nella nostra provincia rimane alta la pressione su terapie intensive e reparti covid-19.

Infine a Vezzano settimana in controtendenza con 16 casi, il dato più alto del 2021, ma fortunatamente lontano dai numeri toccati nella seconda ondata autunnale (con due settimane consecutive con 29 diagnosi ciascuna).

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Autore : redazione - gio 18 marzo 2021 - Cronaca
rossi pasqua
L'Emilia Romagna rimarrà in zona rossa almeno fino al 6 aprile.

La decisione di quale "colore" sarà la nostra regione nella settimana che porta alla Pasqua verrà presa ufficialmente solo venerdì 26 marzo, ma i dati su cui si baserà quella decisione sono quelli di questa settimana.

E i numeri non lasciano speranze, in particolare per il nuovo parametro introdotto nell'ultimo decreto: l'incidenza, ovvero le diagnosi di positività in rapporto alla popolazione.

Per non essere in zona rossa è necessario stare sotto la media settimanale 250 casi per ogni 100.000 abitanti. Un traguardo ancora oggi molto lontano per l'Emilia Romagna.

Il colore rosso anche nella settimana di Pasqua riguarderà in particolar modo i negozi, che in zona arancione invece rimarrebbero aperti. Per quanto riguarda la scuola l'impatto sarà su primi tre giorni della settimana, perché il calendario scolastico prevedeva già l'inizio delle vacanze di Pasqua da giovedì 1 aprile.

Quello che succederà dopo Pasqua dipenderà, oltre che dai dati epidemiologici, anche dai nuovi provvedimenti che il governo dovrà varare in vista del proseguo di aprile.
Autore : redazione - dom 14 marzo 2021 - Cronaca
spianata
Alla vigilia dell'entrata in vigore della "zona rossa" i dati epidemiologici per la provincia di Reggio Emilia segnano la prima inversione di tendenza: dopo due settimane di crescita imponente delle diagnosi di positività (rispettivamente del 41% e del 28%) questa settimana si chiude con in pratica gli stessi casi di sette giorni prima (1.874).

La curva dell'epidemia potrebbe essere arrivata a quello che gli esperti chiamano "plateau", un falsopiano, una "spianata" in termini meno tecnici, che dovrebbe precludere alla parte discendente del nostro percorso.

Questa tendenza è confermata anche dai dati regionali che vedono un incremento delle diagnosi, rispetto alla settimana precedente, di solo il 3,5%. L'incidenza, ovvero il numero di casi per abitante, rimane molto alta (450 ogni 100.000 abitanti) e ancora molto lontano dalla soglia dei 250, uno dei parametri che delimitano la zona rossa e che dovremo tenere in considerazione tra due settimane.

Molto delicata rimane l'occupazione ospedaliera sia in provincia che a livello regionale, con i reparti di terapia intensiva che oggi hanno toccato quota 364 posti occupati da pazienti covid-19, ad un passo dal record di 375 registrato un anno fa, il 5 aprile 2020, in piena prima ondata.

Per quanto riguarda il territorio di Vezzano questa settimana si registrano 9 diagnosi di positività. Rimaniamo comunque fra i meno colpiti dalla terza ondata: primo comune con meno diagnosi nelle ultime due settimane e terzo (dopo Casina e Brescello a partire da metà febbraio).

(nella prima immagine le diagnosi in provincia di Reggio per settimana, nella seconda la mappa dei casi di questa settimana)

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Autore : redazione - ven 12 marzo 2021 - Cronaca
orizzonte
Come anticipato ieri, da lunedì 15 marzo anche la provincia di Reggio, come tutta l'Emilia Romagna, entrerà in zona rossa. L'ultima volta della zona rossa nel nostro territorio (e anche l'unica) si è avuta nel periodo natalizio, ma riguardava una norma che copriva tutto il territorio nazionale.

Quando usciremo dalla zona rossa ?

E quando rivedremo la zona gialla con le sue misure meno stringenti ?

Non ci sono risposte semplici a queste domande, ma si possono fare delle ipotesi plausibili. Eccole.

Di certo non potremo uscire dalla zona rossa prima del 29 marzo.

La normativa attuale prevede infatti che per scendere di un livello (in questo caso all'arancione) debbano passare due settimane con dati non da zona rossa. Nel recente passato questa norma è stata interpretata in maniera diversa, ma sempre e comunque con un minimo di due settimane.

E' probabile che avremo le prossime due settimane con dati buoni non da zona rossa ?

Sì è probabile.
L'indice Rt comunicato oggi dalla cabina di regia, pari al valore di 1,34, si riferisce a due settimane fa (24 febbraio) mentre oggi l'indice è decisamente più basso. Una stima attendibile è che sia intorno ad 1, un valore compatibile con la zona arancione.

Quindi dal 29 marzo potremmo essere arancioni ?

Quasi sicuramente no, per un motivo: il decreto approvato oggi dal governo che stabilisce la zona rossa per le regioni con una media settimanale di 250 casi ogni 100.000 abitanti.

L'ultimo dato dell'Emilia Romagna (riferito a settimana scorsa) è di 434 casi ogni 100.000 abitanti e anche nella settimana corrente questo dato salirà. Riuscire a dimezzarlo nelle due settimane successive è altamente improbabile: come ci ha insegnato l'esperienza le curve dei casi salgono rapidamente, ma scendono più lentamente.

Quindi quasi certamente rimarremo in zona rossa almeno fino al 6 aprile.

Da quel momento, nell'ipotesi migliore, potrebbe toccarci una sola settimana in arancione e rivedere la zona gialla a metà aprile.

Ripetiamo: nell'ipotesi migliore.
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