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 Chi voterà "A" vuole che i fondi vengano usati per le scuole comunali statali. Qui le ragioni. Chi sostiene l'opzione "B" vuole che i fondi continuino ad andare alle scuole paritarie private. Qui le ragioni. Sui social network (Facebook, Twitter) diversi vezzanesi dibattono dell'argomento che in passato è stato oggetto di articoli e discussioni anche su Vezzano.net. Un amico giornalista che si occupa di media civici e giornalismo di comunità qualche giorno fa diceva che uno dei grandi buchi dell'informazione e del dibattito pubblico italiano è quello di ripartire sempre da zero nelle discussioni, senza fare memoria e tesoro del passato. Beh, qui sotto trovate un po' di informazioni dall'archivio di Vezzano.net sull'annoso tema del rapporto tra scuole dell'infanzia comunali (che Vezzano non ha) e scuole d'infanzia paritarie. Magari vi possono tornare utili. Le cifre e i dettagli delle convenzioni che il Comune di Vezzano ha in essere (2011-2015) con le scuole d'infanzia vezzanesi. Un intervento del 2011 del consigliere regionale Fabio Filippi che lamenta una discriminazione in danno delle scuole paritarie private. Una risposta della scuola materna di Vezzano (anno 2010) in merito ad alcune critiche sulla gestione rivolte da Gabriella Blancato (allora candidata del Movimento 5 Stelle alle regionali). Un vecchio pezzo del 2002 (11 anni fa) sul dibattito in consiglio comunale tra giunta Pagnozzi e opposizione di "Crescere Insieme" sul tema dei finanziamenti alle scuole paritarie private. Comunque il tema "asilo comunale sì, asilo comunale no" a Vezzano è un tema molto più "antico", più antico anche di internet. |
| Visto che nessuno ha niente da chiedere (il che vuol dire che tutto è chiaro), io chiedo alla Redazione o ad altri: Quando passerà l'idea protomarxista che solo lo stato eroga servizi scolastici anche per l'evidente efficienza di quelli forniti negli altri settori, cosa faranno gli asili parrocchiali di Vezzano?? daranno asilo solo ai figli dei latifondisti?? Oppure non ho capito? |
| Se fossimo in una condizione in cui lo stato italiano si trova a dover decidere di chiudere scuole d'infanzia statali a causa della concorrenza delle scuole paritarie avrebbe senso parlare dell'opportunità o meno di versare a queste ultime un contributo. Ma quando uno stato non riesce a coprire nemmeno la metà delle domande di accesso alla scuola d'infanzia (in emilia romagna solo il 47,8% delle richieste di iscrizione a scuole d'infanzia può essere coperta da scuole statali). Il comune di Bologna spende 1 milione all'anno per sovvenzionare le scuole paritarie e circa 38 milioni per quelle statali e comunali, ma le scuole paritarie coprono oltre il 50% delle richieste. In queste condizioni chi propone di togliere il contributo pubblico alle scuole paritarie deve anche dire che senza quei contributi i bambini che le frequentano resterebbero in mezzo a una strada. Il comune di Vezzano dove la scuola d'infanzia è tutta paritaria non è una rarità, anche nel comune di Quattro Castella ci sono 3 scuole d'infanzia paritarie che affiancano una sola scuola statale. Pertanto la scelta non si pone, occorre trovare le risorse per consentire alle scuole paritarie di continuare a fare il loro servizio altrimenti le famiglie si troveranno in gravissime difficoltà e ancor di più i nostri bambini. |
| Grazie per l'informazione:ne consegue che o parliamo di niente oppure che i laici statalisti e i privatisti, anzichè coalizzarsi unendo le loro forze e 'servire il popolo', fanno come i due polli di Renzo che, legati tra loro, sono finiti entrambi fritti nella padella 'par condicio' e 'review spending' ma prima si son beccati a morte fino allo stremo... |
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