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Fusi, uniti, associati ?
Autore : redazione - mar 22 ottobre 2013 - Politica
fusione comuni
Confusione. Parecchia confusione.

In tema di politica e territorio negli ultimi anni le grandi incertezze della politica nazionale si sono riversate anche e soprattutto sugli enti locali, sui Comuni ed in ultima battuta sui cittadini.

Tasse che cambiano nome ed importo (quasi sempre all'insù) con frequenza pari a quella con cui Bobo Vieri cambia morosa. Bilanci preventivi approvati ad ottobre. Patti di stabilità instabilissimi.

E poi la riorganizzazione territoriale.

Le Province abolite che non si riesce ad abolire e i comuni che si associano, uniscono, fondono.

Due settimane fa i cittadini di Villa Minozzo e Toano hanno bocciato con un referendum consultivo la propria fusione in un unico Comune. Sempre sul crinale appenninico Busana, Ramiseto, Ligonchio e Collagna dopo dieci anni di Unione vogliono passare alla fusione grazie ai generosi fondi regionali e allo spauracchio di vedersi assorbiti da Castelnovo.

E quaggiù ? Quaggiù il percorso è stato diverso. Nell'ottobre di 5 anni fa si arrivò all'Unione con Albinea e Quattro Castella. Sembrava il primo passo per quello che veniva chiamato il "Supecomune".

Poi gli entusiasmi si sono raffreddati e così anche la fusione, con la sintomatica vicenda dell'andata-ritorno-andata del servizio di Polizia Municipale di Vezzano.

Intanto l'anno prossimo ci sono le elezioni e forse l'argomento ritornerà ad animare la campagna elettorale come successe nel 2009.
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Commenti
per la fusione scrive :
Fusi senza ombra di dubbio!!
Lasciateci scuola, palestra, biblioteca e che funzionino luce, gas, servizio neve, salatura e fogne.
Di sindaci, consigli comunali, uffici tecnici, servizi sociali, ecc. ne basta UNO...MA CHE FUNZIONI!!!
mer 23 ottobre 2013 - 09.17
lorenzo ambrogi scrive :
pienamente d'accordo!
mer 23 ottobre 2013 - 11.05
william F. scrive :
caos piatto!
mer 23 ottobre 2013 - 11.25
Rudy scrive :
Una volta fatta la fusione si potrebbe pure batter moneta propria.........
mer 23 ottobre 2013 - 16.03
gabriella - gabriella_blancatochiocciolaliberopuntoit scrive :
il M5S è sempre stato per la fusione dei comuni con meno di 5.000 abitanti, per cui anch'io sono perfettamente d'accordo. Certo il processo deve essere attuato con attenzione e predisposizione di tutti quegli strumenti amministrativo-gestionali atti a che la fusioni risulti efficace ed efficiente.
gio 24 ottobre 2013 - 10.45
angelo ferrari - ghinoditaccochiocciolaliberopuntoit scrive :
Sarebbe bello ma non si farà .. per quale motivo, politici, (vecchi e nuovi)dovrebbero diminuire il numero di poltrone da spartirsi ... l'unione dei comuni dove è stata realizzata (vedi bologna) ha dato ottimi risultati ..
ven 25 ottobre 2013 - 20.18
Mauro Bigi scrive :
Sul tema sono intervenuto più volte ed è noto il mio scetticismo sull'efficienza e sull'efficacia e delle Unioni e delle Fusioni. Allego qui il mio intervento preparato per l'Assemblea Nazionale dei Piccoli Comuni tenutosi mercoledì scorso a Firenze:
"Care colleghe e colleghi Sindaci,
nei giorni scorsi ho aderito all’appello del Presidente Fassino e a partire dalla mia esperienza di Sindaco in un piccolo comune, ho inviato alcune note sulla fiscalità locale, che qui riprendo brevemente:
a) Poche, certe, durature. Al fine di rendere un fisco equo e sostenibile vi è la necessità di avere poche regole, ma ben definite e chiare sia per i contribuenti, sia per gli operatori che devono applicare le norme. Il fatto che non cambino ogni anno, o più volte all’anno, sarebbe già un risultato.
b) Meno tasse. L’alta tassazione non può trovare nel federalismo fiscale un alleato, ma deve trovarne un nemico.
c) Equa ripartizione delle risorse. Vi sono Comuni che hanno un dipendente ogni 160/180 abitanti, come il mio. Altri ogni 50/60 abitanti, grazie ai trasferimenti statali. Soprattutto i grandi comuni. Bisogna arrivare ad una più equa distribuzione delle risorse prima di passare ad un’equa fiscalità territoriale. Naturalmente non potrà essere, il rapporto dipendente/cittadini, l’unico parametro, ma nemmeno come ora lo storico. Se penso che nel mio Comune potrei avere non 27 dipendenti, compresa l’Unione, ma una settantina… bhe sarei un paesino svizzero… e annullerei pure la disoccupazione!
d) Non siamo noi la casta. Il prossimo anno il mio Comune vedrà ridursi il proprio Consiglio Comunale da 16 a 7 Consiglieri. Lo ritengo una cosa vergognosa, perfino offensiva della dignità di tale organo. Tutto ciò per Spending review? I miei consiglieri costano 15/18€ a seduta: il risparmio si aggirerà al max sui 1500€ all’anno… ma di cosa parliamo? Qui c’è un problema di partecipazione democratica. Si impedisce ai cittadini di partecipare alla cosa pubblica!!!
e) Unioni e accorpamento funzioni. Premesso che non sono i Piccoli Comuni il luogo della spesa eccessiva, dell’inefficienza e soprattutto dell’inefficacia in Italia. E’ ridicolo affermarlo. E quindi stiamo parlando del nulla! Non stiamo parlando delle priorità né dal punto di vista dei costi del pubblico, né delle riforme istituzionali. Sarebbero ben altre, in particolari le Regioni e le società controllate da queste. In migliaia di uffici della pubblica amministrazione c'è un dirigente per 3/4 impiegati, mediamente con uno stipendio di 150.000€ all'anno: non nei piccoli Comuni!
Ma dovendone parlare, perché non siamo noi a dettare l’agenda, dobbiamo consapevolmente ammettere che nell’esperienza delle Unioni ci sono luci ed ombre. Anzi più ombre che luci. Come cartina di tornasole basterebbe ammettere che senza i finanziamenti ad esse dedicati, che sono sempre risorse pubbliche che potrebbero essere dirottate altrove, molte delle Unioni cesserebbero di esistere. Domattina. Eppure il miglioramento dei servizi non solo qualitativo, ma anche quantitativo o comunque in merito all’efficienza degli stessi, è la base su cui si è fondata la nascita delle Unioni. E quindi oggi le Unioni vanno ripensate, ed ancor più va ripensata l’obbligatorietà delle stesse, soprattutto per quanto riguarda l’accorpamento obbligatorio delle funzioni. La scadenza del 31/12 prossimo è domani mattina!!!
E’ chiaro che allo Stato, e ancor più alle Regioni, ad anche purtroppo ai partiti, avere meno soggetti con cui dialogare fa comodo. Non solo, ma soprattutto coi piccoli comuni i funzionari regionali e statali si trovano a parlare coi cittadini veri e propri, cioè sindaci e assessori. E non sono più abituati! Preferirebbero parlare, anche perché usano lo stesso linguaggio ed hanno la stessa forma mentis e la stessa cultura, con altri funzionari. Cosa che avverrebbe se fossero tutti grandi comuni.
Concludo semplicemente dicendo:
“Piccolo non è solo bello, ma democratico ed efficiente!” Grazie."
sab 26 ottobre 2013 - 15.42
Roberto Villella - roberto_villellachiocciolaliberopuntoit scrive :
Penso che l'accorpamento di Comuni con meno di qualche migliaio di abitanti possa avere decisamente più luci che ombre:
1) troppo spesso in Italia, per la "difesa del proprio orticello", non si sono potute realizzare opere di interesse collettivo generale. I piccoli Comuni talvolta hanno favorito quanto sopra.
2) vado contro corrente ma, proprio perché non credo nel completo e totale volontariato politico, preferisco un Comune nel quale la dimensione legittimi e consenta rimborsi commisurati all'impegno (diventa anche più facile trovare persone capaci e disponibili in un bacino più ampio...pur non essendo un'equazione)
3) dei risparmi si generano eccome, non certo principalmente alla voce "costi della politica" ma nell'operatività della realtà aggregata (ovviamente se le cose vengono fatte bene)

Infine penso che certamente ci sarebbero cento o mille altre possibili priorità per ridurre la spesa pubblica (che è a livelli che non ci possiamo più permettere, spero almeno su questo ci sia convergenza di opinioni)...il problema è che chi finora ha governato (di destra, di sinistra, governo pseudo-tecnico, o di larghe intese) ha dimostrato NEI FATTI di non tagliare nulla. Allora, se è vero che "il meglio è nemico del bene", da qualche parte si deve cominciare.
Detto questo, penso sinceramente che la presente Amministrazione si sia comportata più che discretamente nel periodo del mandato ricevuto, è una riflessione più ampia.
dom 27 ottobre 2013 - 17.32
luca parisi - parilucachiocciolahotmailpuntoit scrive :
è una delle poche volte che concordo in alcuni punti con quanto scritto dal Sindaco, nell'unione dei piccoli comuni a mio parere ci sono sia luci che ombre già sottolineate quindi non le ripeto, credo però che come dice il sindaco il vero risparmio della spesa pubblica ( preferisco usare l'italiano)vada fatto su alcuni punti da lui toccati : regioni (compresa la nostra)che utilizzano i fondi per pagarsi i gioelli, i bagni ecc, in alcune regioni ed amministrazioni il rapporto fra dirigenti e cittadini è abnorme ecc ecc, ormai non c'è trasmissione televisiva che non parla di sprechi di danaro pubblico e certamente di questo i responsabili maggiori non sono i piccoli comuni,che anche io credo siano una vicinanza fra istituzioni e cittadini però visto che è andato a Firenze poteva chiedere al PD perchè:
nella finaziaria:
diamo 20 miliardi al min difesa ( f15 più navi da guerra) e poche briciole agli esodati
diminuiamo sia di numero sia di stipendio gli infermieri , gli insegnanti, gli assistenti sociali ma la spesa per i dirigenti nella pa aumenta anche per il fatto che ogni ministro nuovo si porta dietro i suoi ( Del Rio ne ha portati tre ma nessuno è andato via)
i politici non rieletti ( trombati ) continuano a trovare posti ben remunerati nelle cosidette partecipate (Iren , act/seta,ecc abbiamo esempi edificanti anche in questa bella provincia)
costi della politica neanche sfiorati ( il quirinale ci costa come buckingham Palace)
in conclusione finchè non si andrà a toccare i troppi e insostenibili privilegi continueranno a far pagare sempre i "piccoli" peccato che quelli che dovrebbero invertire questa tendenza sono i primi ad usufruirne
lun 28 ottobre 2013 - 10.43

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