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La sezione Avis di Vezzano ha una lunga storia alle spalle, fatta di migliaia e migliaia di donazioni di sangue avvenute in 27 anni di attività. A quanto pare però il futuro è a rischio. A sostenerlo il presidente della sezione Franco Stazzoni in una lettera ai donatori. "Il 2014 porterà sicuramente delle modifiche anche alla nostra sezione, modifiche che stiamo cercando di valutare in ordine alla portata e agli effetti. Si prospettano all’orizzonte possibili e caldeggiate (“dal sistema”) unificazioni di sedi in ambito donazioni; l’idea, di altri e da noi ancora non condivisa, sarebbe quella di mantenere la sede amministrativa a Vezzano ma il punto prelievo in altro Comune limitrofo presso altra Sezione Avis. Non si tratta di campanilismo ma di un semplice ragionamento economico: perché dover smantellare la nostra sede, costata sacrifici e denari e investire altre Sezioni di costi ? E’ vero che la razionalizzazione delle spese è e sarà sempre più necessaria, non credo però che siano queste ad affossare i conti. Chiudere il punto prelievo non significherebbe interrompere i contributi che riceviamo dalla ASL per le sacche raccolte; porterebbe però un aumento di costi per noi, in quanto dovremmo contribuire al mantenimento della sede presso cui andremo ad effettuare i prelievi ed in più avremmo i costi della sede amministrativa". Una soluzione alternativa ci sarebbe, secondo l'Avis vezzanese, e passa attraverso un centro di prelievo unico per Albinea, Vezzano e Quattro Castella. "Se si vuole davvero contenere i costi ed unificare più Comuni in unico centro, bisognerebbe valutare allora una sede messa a disposizione della ASL, con conseguente riduzione dei contributi a noi per le sacche a fronte di costi gestionali diminuiti. L’impegno nostro sarebbe quello di mantenere e gestire il punto prelievo in combinazione e collaborazione con il Servizio Sanitario. Si supererebbero così tanti ostacoli, diminuirebbero i costi e si creerebbe un presidio stabile e duraturo nel tempo, che potrebbe contare su di un bacino di quasi 1000 donazioni annue. Il materiale necessario (lettini, bilance etc.) è già quasi tutto in possesso e proprietà delle Sezioni, non si dovrebbe far altro che confluirlo nel centro unico. Alla ASL il compito di allestire i locali, che peraltro potrebbero già esserci (vedasi ristrutturazione dell’ex CUP di Puianello ad esempio). Le Sezioni coinvolte, nel nostro caso sarebbero quelle in capo alla unione dei Comuni, manterrebbero il presidio sul territorio, ci sarebbe un interscambio di operatori volontari nelle giornate uniche di prelievo, andando così a superare le difficoltà che qualche Sezione ha in ordine al personale. Le chiamate ai prelievi potrebbero così essere diluite in più giornate durante l’anno, avendo disponibilità maggiore di volontari e personale sanitario volontario, così da soddisfare le richieste del Centro di Coordinamento Provinciale che fa capo al Servizio Immuno Trasfusionale (SIT). Si manterrebbero vivi i presidi territoriali e nessuno si sentirebbe “ospite” di nessuno". |
Credo che per tutti i servizi, da quelli comunali a quelli sanitari occorra volgere lo sguardo verso bacini di utenza tali da giustificare il mantenimento in costanza di attività delle varie strutture. Il donatore di Pecorile o della Vecchia già oggi salgono in macchina e vengono a Vezzano. Non credo pertanto sia un problema proseguire per Puianello o per Montecavolo. Una sede unica dal punto di vista dei costi tende alla razionalizzazione degli stessi: si fa un unico investimento si utilizza un unico ambiente e se ne intensifica l'utilizzo in quanto i prelievi vengono almeno triplicati. Non entro nel merito sulla gestione amministrativa anche se credo che nell'ambito di una stessa associazione i problemi di campanilismo eventuale debbano essere superati |
Caro Donatore, innanzitutto mi complimento per la dovizia di informazioni. Infatti di Montecavolo e della richiesta di farci andare a donare li io non ne avevo parlato...... Ti prego la prossima volta, visto che io l'ho fatto e non parliamo di cose scabrose, di firmarti. Per quanto attiene l'unificazione in un unico punto è quanto io stesso sostengo. Unificazione però diversa da quella che vorrebbero facessimo e che sarebbe solo per i prelievi mentre tutto il resto rimarrebbe così com'è: doppie spese etc. etc. La gestione amministrativa separata non nasce per un motivo di campanilismo ma molto semplicemente per motivi di statuto. Ogni sezione in Avis ne ha uno proprio!! Un'unica sede concentrata presso i locali ex CUP permetterebbe ad ogni sezione di rimanere viva e questo credimi serve per mantenere i donatori e cercarne dei nuovi, di concentrare tutte le operazioni e quindi di evitare di avere in ogni comune un punto per le sole attività gestionali (attività che prevedono la gestione dei donatori, degli esami, la chiamata al prelievo, redigere i bilanci preventivi e consuntivi, la gestione degli archivi sanitari e non, la gestione dei protocolli....). Non c'è campanilismo ne altro, solo la ricerca, con il buon senso di ottimizzare i costi. Se dobbiamo chiudere la sede prelievi di Vezzano e quindi sostenere dei costi per farlo (ripristino dei locali allo stato in cui si trovavano etc.), facciamolo per qualcosa di valido, duraturo e soprattutto meno costoso! Stessa cosa dicasi per Albinea che da poco ha un sede fissa, mentre per Quattro Castella vorrebbe dire evitare di spenderne tanti per allestire una sede (ora vengono a donare da noi n.d.r.) |
Oggi abbiamo iniziato con gli elettrocardiogrammi in sede, a km zero per i donatori e a costo zero per la collettività. Siamo così sicuri che le politiche dei grandi accorpamenti siano davvero a costi inferiori? Parlando con un responsabile che lavora in sanità mi è stato riferito che conti a dimostrazione dell'effettivo risparmio nessuno ancora gli ha materialmente visti, lo dicono e basta.... |
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