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Quel pasticciaccio brutto da 400.000 euro
Autore : redazione - mer 30 aprile 2014 - Politica
ediliza popolare vezzano
Una storia molto italiana quella che è venuta alla luce ieri in consiglio comunale al momento dell'approvazione del bilancio consuntivo del 2013 (di cui parleremo più estesamente nei prossimi giorni su queste pagine).

Pur con diverse incertezze sulla quantificazione dei trasferimenti statali al Comune di Vezzano, il bilancio dello scorso anno si è chiuso con il segno positivo per 386.000 euro di cui 147.000 di fondi vincolati per investimenti e 239.000 di fondi non vincolati.

Il segno "più" però potrebbe trasformarsi presto o tardi in un dato negativo. Tutta colpa di una storia che viene da lontano e che potrebbe costare circa 400.000 euro alle finanze vezzanesi. Una storia ricostruita ieri per sommi capi dal revisore dei conti del Comune.

A metà degli anni novanta del secolo scorso, l'edilizia in Italia e a Vezzano è in pieno boom.

La zona di Sant'Antonio a Vezzano è una di quelle che si sviluppa di più, in particolare per l'edilizia popolare.

Il meccanismo è piuttosto collaudato: un'impresa acquisisce il diritto di superficie di un terreno dal Comune e va dalla propria banca a farsi dare un mutuo per costruire l'immobile, dando come garanzia lo stesso diritto di superficie.

Così ha fatto la ditta Anceschi, che però si è ritrovata poco dopo in cattive acque, fino ad arrivare alla procedura fallimentare.

A questo punto la legge prevede che sia il terreno che l'immobile costruito tornino in possesso del Comune, che però deve risarcire la ditta dei costi di costruzione (in questo caso il curatore fallimentare). Il Comune acquisisce questa cifra vendendo gli appartamenti realizzati dall'impresa.

Il conto a questo punto tornerebbe, se non per un particolare: il mutuo acceso dall'impresa dando in garanzia il terreno.

Chi lo paga ? Secondo BNL, la banca interessata in questo caso, il mutuo deve essere pagato dal Comune che possedeva, nel bene e nel male, l'immobile.

Con il nuovo millennio si apre una causa che ha visto emessa la sentenza di primo grado l'anno scorso.

Come forse avete immaginato, il Comune ha perso e dovrebbe sborsare 371.000 euro, a cui vanno aggiunte le spese legali ed altre spese accessorie.

Nella relazione che accompagna il bilancio si dice che "attualmente sono in corso le procedure per approfondire i profili giuridici e gli eventuali impatti sul bilancio dell’Ente", mentre il sindaco Bigi e la giunta si mostrano piuttosto tranquilli: si farà appello e comunque per queste vertenze esiste un fondo regionale a cui attingere, senza dover intaccare le casse comunali.

Intanto però, in via cautelativa, l'avanzo di bilancio viene vincolato e accantonato.
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Commenti
Taz scrive :
E io pago...
mer 30 aprile 2014 - 19.19
Alessio - allesallaichiocciolavirgiliopuntoit scrive :
Bel casino...
mer 30 aprile 2014 - 19.49
Rudy scrive :
Qualcosa non mi torna, ma sicuramente vista la magistratura e il sistema giudiziario Italico non mi stupisco più di nulla....
Il Comune ha dovuto rimborsare le spese sostenute dalla Soc. che poi è fallita per costruire quegli immobili, spese depositate al Curatore Fallimentare.....
Ora la Banca, i soldini che ha prestato, perchè non li va a chiedere al Curatore, ma si è rivalsa sul Comune ??
Qualcuno dirà che la legge allora recitava questa prassi, ma porca trota, non è possibile che le persone, in questo caso il Ns. Comune si debbano accollare doppiamente le spese, agghiacciante !!!
mer 30 aprile 2014 - 23.51
nando caprari - nandulochiocciolaalicepuntoit scrive :
E che colpe avrebbe la magistrarura? Si parla di diritto di superficie, quindi e' presumibile che il proprietario del terreno sia sempre stato il Comune...con tutte le dovute responsabilita'. Chissa' poi chi rimpinguinera' le casse del fondo regionale.... Speriamo che anche sopra a villa monchio non sia stato adottato lo stesso criterio...
gio 01 maggio 2014 - 07.20
Giovanni Campani scrive :
La faccenda deve essere sicuramente più complessa di quanto viene qui riportato.
Alcune domande per la fraterna redazione e per i lettori:
- chi sono le parti che compaiono nell'atto di mutuo?
- quale è il valore dell'immobile indicato in convenzione peep ?
- cosa indicava la convenzione peep ?
- chi sono/e' l'attuale proprietari/o dell'immobile e con quali modalità ne e' venuto in possesso?
L'edilizia convenzionata e' più complessa e meno finanziabile di quella ordinaria e visto che sono passati molti anni (da quanto riportato almeno una ventina) non sara' semplice avere un quadro completo. Aggiungo che anche i passaggi di proprietà' in questi casi sono più complessi.
Che la magistratura possa averci messo del suo è possibile, ma bisognerebbe leggersi tutti gli atti e non limitarsi a giudizi frettolosi.
Un bel ginepraio ...
gio 01 maggio 2014 - 08.51
nando caprari - nandulochiocciolaalicepuntoit scrive :
Lei ha perfettamente ragione sign Campani. Pero' le domande andrebbero rivolte anche e non solo all'attuale amministrazione, che forse e' la parte piu' indicata a dipanare l'attuale ginepraio e se semmai sono in essere altre situazioni del genere.
gio 01 maggio 2014 - 09.39
Rudy scrive :
Come "Che colpe avrebbe la Magistratura" ??

Dopo 10 anni forse 20 non si ha nulla ancora di deciso, solo un primo grado ??!!

E badasi bene che questa è prassi......

La politica, se ci fosse stata una discreta Magistratura non avrebbe ridotto il Paese in queste condizioni.
gio 01 maggio 2014 - 10.04
redazione scrive :
Giovanni, sono ovviamente domande legittime a cui però, al momento, non è possibile qui dare risposta. Comportano informazioni reperibili con accessi agli atti (in Italia magari avessimo un Foia americano) dall'iter non immediato.

La vicenda, come riportata, è stata ricostruita in dieci minuti di dibattito dal revisore dei conti su domanda di un consigliere di opposizione ed è presente nei documenti di bilancio per dieci righe scarse.

Detto questo il senso primario della notizia era quello di segnalare il possibile pericolo per le finanze vezzanesi di una vicenda che viene da molto lontano, nota finora ad alcuni cittadini per i suoi aspetti privati, ma non per il lato "pubblico".
gio 01 maggio 2014 - 10.09
Tiziano - tizianocaraffichiocciolaliberopuntoit scrive :
Il comune pagando entrerebbe in possesso di tutti gli appartamenti che andrebbero rivenduti agli attuali proprietari (hanno diritto di prelazione..) che si troverebbero a pagare 2 volte lo stesso appartamento o in alternativa in mezzo ad una strada...... Secondo me chi dovrebbe essere incavolato o anche peggio sono i proprietari degli appartamenti. Tenete conto che stiamo parlando di migliaia di persone in tutto il nord italia. A quei tempi Anceschi era una delle più grandi realtà costruttive molto di più di Orion,Unieco e via dicendo e ha messo nei casini migliaia di persone.
Detto questo leggendo l'articolo si parla di 400 mila euro ma riporta anche che in bilancio solo 147Mila sono vincolati...
gio 01 maggio 2014 - 11.31
williamf scrive :
credo anch'io che sia una "faccenda" di non facile interpretazione.Personalmente ritengo non ci siano responsabilità oggettive da parte delle varie amministrazioni vezzanesi.Ciò che ritengo invece importante è che in futuro ci possa essere una maggiore informazione.Per quanto riguarda le banche,avrei una sola risposta:ma di soldi non ve ne abbiamo dato già abbastanza?
gio 01 maggio 2014 - 13.27
Giovanni Campani scrive :
Per spiegare meglio...
PEEP sta per Piano di Edilizia Economica e Popolare e più o meno funziona cosi:
Il comune destina aree pubbliche edificabili per la costruzione di immobili non di lusso senza richiedere oneri urbanistici, ma imponendo un prezzo convenzionato (inferiore al prezzo di mercato)
Queste aree edificabili non sono vendute ma viene concesso un diritto di superficie per 99 anni
Chi costruisce e vende un immobile in convenzione PEEP può venderlo al prezzo di mercato se paga una penale al comune sulla differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di mercato, ma il comune può anche riscattare l'immobile al prezzo di convenzione per riassegnarlo invase alle finalità' della convenzione.
Le banche che finanziano acquisto o costruzione utilizzano come valore cauzionale non il valore di mercato ma quello di convenzione.
Ora non è chiaro in questa faccenda chi ha comprato cosa a che prezzo e chi sia l'attuale proprietario e chi abbia concesso ipoteca alla banca.
Qualcuno lo sa?
Per la redazione... Potrebbe bastare una visura catastale e alla conservatoria sugli immobili in questione per aver già un quadro più chiaro. La spesa è di pochi euro.
gio 01 maggio 2014 - 13.50
Giovanni Campani scrive :
Scusate piccola correzione: la penale naturalmente va calcolata tra prezzo di vendita sprezzo di convenzione.
gio 01 maggio 2014 - 13.53
redazione scrive :
Nei prossimi giorni cercheremo insieme di approndire, se interessa, la vicenda dai suoi albori con qualche dettaglio in più. Peraltro essendosi svolta una causa civile con sentenza di primo grado tutto questo è analizzato durante il procedimento (che purtroppo, almeno per ora, ha visto il Comune di Vezzano soccombere).

La ricostruzione comunque fatta in consiglio comunale è questa:

- impresa Ancheschi acquisisce diritto di superficie.

- impresa Anceschi richiede il mutuo a BNL per costruire immobile dando in garanzia il diritto di superficie.

- l'impresa Anceschi comincia a costruire e ad incassare gli anticipi degli acquirenti

- l'impresa Anceschi finisce in cattive acque e in procedura di fallimento.

- a questo punto la norma prevede che il terreno e quello che ci sta sopra tornino al Comune che ne diventa il proprietario

- il Comune però, sempre secondo la legge, deve risarcire l'impresa Anceschi per i costi di quello che ha costruito sul terreno.

- il Comune risarcisce Anceschi ( o meglio il curatore fallimentare) cedendo gli appartamenti a chi all'inizio aveva cominciato ad acquistarli dall'impresa.

- Bnl chiede indietro i soldi del mutuo acceso da Anceschi e invece di chiederli al curatore fallimentare li chiede al Comune. Avvia una causa civile e in primo grado la vince.
gio 01 maggio 2014 - 14.20
Franco stazzoni scrive :
Ricostruzione corretta di quello che è stato detto in sala consigliare
Come dice William non ci sono oggettive responsabilità delle amministrazioni che c 'erano e si sono succedute. Ai tempi la legge era lacunosa poi modificata in parte con obblighi di fideiussioni a favore degli acquirenti da parte delle imprese costruttrici proprio per evitare casi simili soprattutto a danno degli ignari e incolpevoli acquirenti. È oggettivamente incredibile la sentenza che condanna il comune visto che lo stesso ha risarcito la curatela fallimentare andando così a rimpinguare la massa fallimentare stessa dei fondi necessari per chiudere le partite aperte come il mutuo oggetto del contendere.
gio 01 maggio 2014 - 14.44
sasha scrive :
Scusa Franco ma non mi sembra esatta la ricostruzione, almeno nella parte conclusiva.Posso sbagliarmi ma dall'esperienza su pratiche legali ( però preciso che non sono laureato in legge)mi risulta quanto segue sulla procedura. Quando l'impresa Anceschi ha chiesto il mutuo , sicuramente BNL ha iscritto Ipoteca sul terreno che poi viene estesa successivaente alla costruzione . Essendo l'ipoteca una garanzia reale che segue il bene, chi ha acquistato o avuto in proprietà il bene da Anceschi si è accollato l'ipoteca di BNL.
Ora se il comune ha pagato il fallimento del valore dell'immobile, si è creata questa situazione: Comune ha la proprietà dell'immobile , il fallimento ha avuto il corrispettivo della vendita, mancano però altre parti in causa: BNL e coloro che hanno versato gli anticipi ad Anceschi per la promessa di acquisto dell'immobile. Dunque la BNL ha un credito rappresentato dal mutuo che, se ho ben capito, non le è stato rimborsato nè da Anceschi nè da chi diventato successivamente proprietario dell'immobile. Pertanto BNL , forte dell'ipoteca( che è una garanzia che segue sempre il bene su cui è posta) , intima il pagamento del mutuo al proprietario dell'immobile e, se questi non paga, passa all'azione esecutiva mettendo in vendita il cespite il cui ricavato serve per coprire il suo credito (mutuo).Per chiudere il cerchio ,mancano i fornitori di Anceschi e coloro che hanno versato gli anticipi sui beni promessi in vendita ma mai rogitati. Questi potranno insinuarsi nella procedura fallimentare ed essere pagati dal curatore in sede di riparto(sicuramente perderanno buona parte dei loro crediti essendo chirografari). Come giustamente ha detto Franco, se all'atto del versamento dell'acconto chiedevano ad Anceschi una fidejussione bancaria o assicurativa avrebbero potuto rivalersi sulla banca o sulla compagnia assicurativa recuperando i loro crediti.
Bisognerebbe saperne di più ma se la vicenda si è svolta in questo modo( però NE DUBITO) non vedo alcuna sentenza scandalosa vs/ Comune il quale secondo me a fatto male ad acquistare dal fallimento gli appartamenti gravati da ipoteca, a meno che non fosse obbligato dalla legge.più.
gio 01 maggio 2014 - 17.16
nando caprari - nandulochiocciolaalicepuntoit scrive :
Beh, se prima ero semplicemente perplesso sulla mancanza di informazioni che ci potesse permettere di raggiungere un giudizio, il piu' obiettivo possibile, ora sono un po' piu' che perplesso. Ero sorpreso dalla seconda parte del ragionamento di Tiziano Caraffi perchè comunque l'avanzo di bilancio veniva accantonato e questo bnon aveva nulla a che fare con l'incavolatura dei propietari degli appartamenti. Allo stesso modo ero sopreso dalla sicurezza di Stazzoni perchè comunque una sentenza in primo grado è stata emessa e questa andava ad inficiare il suo ragionamento. Dopo l'intervento di Sasha non posso far altro che sottolineare (ancora) la mancanza di informazioni, che mi spiace ma non è storia recente. Ben venga quindi se vezzano.net continuera'ad interessarsi...
gio 01 maggio 2014 - 19.15
Franco stazzoni scrive :
Caprari io ho detto che la redazione ha riportato quanto correttamente è stato detto ai presenti e dato un mio parere personale sulla vicenda che tra l'altro prende spunto da quanto so per lavoro e da quanto detto da un professionista presente in sala.
Nessuna sicurezza, giusto perché pende un secondo grado di giudizio sulla pratica.
Io non sono avvezzo alla politica a cui mi affaccio ora in punta di piedi e con l'intento di portare il mio piccolo contributo soprattutto su temi a me più vicini.
Se lei intravede tanta sicurezza nelle mie parole dovrò rivedere il mio italiano.
Cordialità
gio 01 maggio 2014 - 20.38
nando caprari - nandulochiocciolaalicepuntoit scrive :
Beh Stazzoni siamo in due allora.
gio 01 maggio 2014 - 23.32
nando caprari - nandulochiocciolaalicepuntoit scrive :
E così..."Il silenzio ci porta lontani da noi stessi"... excuse me for the citation :P
lun 05 maggio 2014 - 20.58
S. Filiaggi scrive :
1) Una buona notizia in tanto disgusto. Probabilmente non sarà una legge perfetta ma sicuramente evita situazioni tragiche come questa. La legge delega n. 210 del 2 agosto 2004 tutela, tramite fidejussione bancaria, chi compra sulla carta, dando garanzia che non dovrà pagare niente oltre al pattuito per la sua casa per salvarla dal fallimento del costruttore. L’iter di questa legge è durato tre anni!!! su e giù tra Camera e Senato, per una legge ovvia e di interesse generale, grazie al bicameralismo perfetto!!
2)Poiché ieri come oggi il CdV non è in grado di gestire uno sviluppo edificativo ( vedi caso biblioteca), perché ha espropriato in un colpo fior di terreni ( più o meno l’attuale area Santantonio, pagandoli “dòo pèli ed bàrel” ( due scorze di caldarrosta) ad una onesta famiglia cattolica che li lavorava ? Questa è la vera prima vittima del nostro imbroglio, vittima dell’imprenditorialità politica e quindi fasulla che si verifica sempre quando non c’è equità contrattuale decente: anzi si fa della persecuzione politica con la maschera del bene pubblico. Il compenso non concesso all’esproprio è stato intascato da pochi ‘eletti’ perché i poveri acquirenti non ne hanno beneficiato!
3)Il progetto : “peep/esproprio/ coop/ impresa esecutrice/fallimento” non sono infatti fasi diverse e distinte nel tempo e frutto di un sistema decisionale democratico e corretto ma sono un disegno unico malefico, pensato nelle segrete stanze e realizzato in blocco come la Genesi (Dio mi perdoni !) :l’assenza di trasparenza anziché Fiat lux ha generato invece “ fòm tòt a l’orba!! “. Questo complotto è però semplice roba di contenzioso civile, con nomi e cognomi palesi, che non merita 20 anni per un primo grado di giudizio !!
4)I 400.000 euro sono il frutto dell’assenza di controlli di cui si sono ammantate le giunte precedenti all’attuale, generando centinaia di problemi piccoli e grossi verso i cittadini (quelli poveri cioè la maggioranza). I pensieri politici all’origine, sono poi diventati parole, opere ed omissioni ma senza il minimo ‘mea culpa !!
5)Speriamo che questo sia il problema più importante tra quelli emersi dal lavoro di bonifica documentale e di sistemazione di centinaia di pratiche, attuato in questi ultimissimi anni: lavoro tanto immenso quanto forse incomprensibile ai Vezzanesi! Un esempio mio personale :dopo l’esproprio della zona sportiva (1981) sono rimasto proprietario, con tutte le conseguenze di legge, dell’attuale ‘campo di riscaldamento’. Nonostante mille promesse, in 33anni non è mai stato fatto niente di niente, solo altre minacce di esproprio !
Speriamo bene.
mer 07 maggio 2014 - 12.44
sasha scrive :
Vicenda allucinate, così come descritta dall'interessato, spero (in buonafede) che qualcuno smentisca l'accaduto o quanto meno rettifichi .
Riguardo al campo di riscaldamento, perchè l'amministrazione non trova un accordo con il proprietario senza esproprio ? Proponendo magari l' acquisto dell'area ad un prezzo di mercato ed equo? Forse sarò banale ma a me sembra un atto di conciliazione e di buona amministrazione.
mer 07 maggio 2014 - 16.23
S. Filiaggi scrive :
Egregio Sasha, il campo di riscaldamento è stato espropriato nel 1981 però è rimasto di mia proprietà!Nel frattempo ho regalato a Pagnozzi nel 2000 un pezzo di terra per l' apertura di via degli Orti con la promessa che avrebbe regolarizzato il tutto.
Niente, salvo la successiva promessa... di prendermi quello che mi restava per realizzare il polo scolastico (alla faccia delle promesse dei sindaci precedenti che nulla più mi sarebbe stato tolto, 'visto quanto aveva dato la mia famiglia'.
Solo il Direttore Tecnico attuale, mosso a compassione, ha regolarizzato il tutto recentemente.
mer 07 maggio 2014 - 16.49

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