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La fiera di San Martino è troppo laica ?
Autore : redazione - mer 11 novembre 2015 - Cultura
Riceviamo e pubblichiamo da Mario Cepelli un intervento sulla Fiera di San Martino patrono di Vezzano (cade oggi 11 novembre) sospettata di essere, al pari di altre fiere, una festa molto terrena e decisamente poco spirituale.

Perché le fiere hanno quasi tutte nomi di santi ma non c’è nulla che faccia pensare, qui dalle nostre parti, ad una festa anche religiosa? Oggi è san Martino, il patrono del nostro paese. Domenica scorsa si è svolta la fiera per le vie del paese, organizzata dall’amministrazione comunale. Mi sono dispiaciuto quando ho visto che alle 11.30 non era menzionata la Messa, nemmeno per mercoledì 11, sul volantino del comune, stampato per pubblicizzare l’evento.

Anzi, alle 11.30, ora in cui si svolge l’unica messa domenicale, si è svolta l’inaugurazione! Che beffa san Martino!
Se ci fosse stato Martino (il santo) secondo voi cosa avrebbe fatto? Sarebbe andato a messa o sarebbe andato ad inaugurare la fiera a lui dedicata?

Non voglio fare polemica o critica di tipo politico od organizzativo. Ce ne fossero delle fiere come queste che coinvolgono insieme persone di estrazione politica, culturale, diversa. E’ una manifestazione che unisce. Lo si vede e percepisce.

Ma è evidente una contraddizione: si usa il nome di un santo patrono per un evento che non ha nulla di spirituale o religioso. Non capita solo a Vezzano ma un po’ dappertutto: san Simone a Montecchio, san Giuseppe a Scandiano, bue grasso a Cavriago (ops.. questo non è un santo quindi Cavriago si salva da questa mia critica).

In effetti una fiera è “una manifestazione in cui si espongono al pubblico dei prodotti al fine di poterli vendere o pubblicizzarli” (wikipedia). Ci sta. Non la critico. E’ anche bello mettersi a mangiare i ciccioli appena fatti o altri buoni prodotti locali. E’ bello portare sull’immancabile brucomela i propri figli. O passeggiare per le bancarelle alla scoperta di oggetti da regalare a Natale.

Eppure, dal tipo di fiera, dal nome, io immagino che, essendo la festa del patrono, almeno qualcosa che richiama vagamente ad una festa patronale ci possa e debba essere. Non dico che tutti debbano partecipare alla messa obbligatoriamente, non pretendo che i comunisti si confessino in massa, non obbligo nessuno a fare in ginocchio la salita verso la Madonna del Monte Gesso, non è che il paese deve fermarsi in religioso silenzio dalle 11.30 alle 12.15 per la messa domenicale.

Però almeno mi avrebbe fatto piacere veder nominata sul programma almeno la messa delle 11.30, l’unica domenicale rimasta. O almeno richiamare anche la festa dell’11 novembre.

Non è vero che tutte le fiere patronali devono essere così “laiche”, “politically correct” (sai dopo c’è gente che storce il naso se ci mettiamo troppe cose religiose dentro). Ci sono anche amministrazioni comunali che prevedono nel loro programma manifestazioni religiose: basta guardare alcuni programmi dei comuni di Reggio e Correggio per le fiere di San Prospero a Reggio e San quirino a Correggio.

Quindi il mio non è un vano desiderio. E’ piuttosto una malinconica constatazione. Un desiderio di passato. Un desiderio di Cielo.

Credo che come me anche altri condividano il senso di questa critica che provo ad allargare ad un discorso di più ampio raggio perché da tempo vedo questo problema che considero una deriva della nostra società moderna. Vogliamo essere equidistanti, politicamente corretti per non pestare i piedi a chi non la pensa come me. Pertanto chi amministra tende ad essere cerchiobottista, a fare qualcosa per alcuni e scelte a favore di altri, senza esagerare, senza scontentare nessuno ma alla fine senza un vero senso. Quindi si dà il nome della fiera al patrono però stop, non di più, perché altrimenti chi è contro poi si lamenta, non partecipa.

Ma non voglio criticare gli attuali amministratori del comune in cui vivo. Voglio riflettere su quello che avviene nella nostra società attuale. Per me si poteva osare di più. Io avrei desiderato anche la processione con l’effige o la statua di san Martino per le vie del paese. Magari passando anche per la nuova via. Mi considero un po’ “terruncello”. Mi piacciono queste manifestazioni anche un po’ folkloristiche tipiche del meridione.
Giù al Sud (cioè nella repubblica del Sud Italia) le cose sono molto diverse da qui. Lo sapete? Ci siete mai stati? Io si. E’ un altro mondo, per certi versi. Per amore, da almeno 20 anni scendo ai paeselli (tipo Claudio Bisio in “Benvenuti al Sud”).

Per il patrono i festeggiamenti durano minimo una settimana. Le locandine sono zeppe di messe, incontri, eventi artistici, culturali, musicali in tema religioso. Le processioni ti svegliano alle 7.30 di mattina e fino alle 2 di notte non si riesce a dormire causa concerti, fuochi d’artificio.

E’ una festa vera non stop 24h/24h. C’è anche molto folklore, ai miei occhi talvolta eccessivo, è vero, ma anche molto attaccamento religioso. E’ un altro mondo, è proprio vero. Non è detto che sia necessariamente peggiore. Non sono tutti mafiosi. Anzi. C’è tanta brava e pia gente. Ci sono cristiani fervorosi.

Mi si è aperto un mondo. Che qui al Nord non vedo. Sì e no lo vedo per la sagra della Madonna della Neve, ma poi buio e freddo per il resto dell’anno. E questo mi manca. Perché penso che una volta i cristiani di qui fossero come quelli al sud, fervorosi, attaccati a Cristo e alla verità, senza paura di pregare per le vie o di dichiararsi pubblicamente cristiani.

Ci siamo sbiaditi, insipiditi, diluiti.

Oltretutto poi oggi abbiamo ancor più paura di professarci cristiani perchè c’è il rischio che qualche estremista islamico ci tagli la gola. Loro sì che sono fervorosi. A parte gli estremisti, quelli moderati sono estremamente convinti e migliori di noi cristiani, spiritualmente e moralmente. Ci battono dieci a zero. Per molto meno peraltro. Nel senso che loro adorano Maometto che era un uomo uomo, creatura. Noi adoriamo Gesù che è un uomo Dio, creatore.

Forse quest’invasione islamica proveniente da oriente l’ha imposta Dio stesso perché possano innestare un po’ di fervore e amore per Dio in più di quello che sappiamo dimostrare nella nostra società occidentale. Spero sia così. Spero che ci portino più amore e timore di Dio, più vita (hanno molta voglia di vivere, sono attaccati alla vita, generano più vita, più bambini), più semplicità, più fratellanza (non fratellanza musulmana però eh), fratellanza umana.

Forse anche noi abbiamo qualcosa da dare loro. Senza saperlo, senza rendercene conto, viviamo in una società che nonostante la tiepidezza odierna conserva ancora nuclei caldi, famiglie di uomini e donne vive, pilastri che sorreggono questo progressivo sgretolamento morale e spirituale. La nostra è una società che a volerlo o no ha radici profondamente cristiane, anche se ce ne vergogniamo, se facciamo finta che il Cristianesimo non c’entra più nulla.

Buona festa san Martino, aiutaci ad essere come te, aperti e generosi verso il bisognoso e aiuta e perdona questa comunità che ti festeggia solo col cicciolo e senza un Padre Nostro.
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Commenti
Eritico scrive :
Si forse sarebbe meglio chiamarla "Fiera di Vezzano" o "Fiera di Scandiano" ecc.
Anche perchè i Santi sono una semplice invenzione della Chiesa Cattolica, visto che sulla Bibbia non vi è traccia di Santi.
mer 11 novembre 2015 - 12.54
Luca Giaroli - infochiocciolalucagiarolipuntocom scrive :
Concordo con te, Mario, sulla prima parte (mancata citazione S. Messa in programma), più complessa l'analisi degli argomenti trattati dopo sui quali ho una visione un po' diversa, pur capendo e rispettando le tue osservazioni. Mi farà piacere parlarne a quattr'occhi, soprattutto per vedere se possiamo mettere insieme un po' di idee per "ravvivare" le attività parrocchiali e riportarle, soprattutto per i nostri figli, "almeno" al livello che avevano quando io e te, con le braghette corte, tanto imparavamo giocando...
sab 14 novembre 2015 - 15.10
Luca Giaroli - infochiocciolalucagiarolipuntocom scrive :
Osservo anche che l'aver intitolato la nuova strada sopra la chiesa al Beato Piergiorgio Frassati nel giorno di San Martino rappresenta senz'altro un riconoscimento di valori cristiani da parte del mondo laico e delle istituzioni "terrene".
sab 14 novembre 2015 - 15.16

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