Il sole, la valle della Campola, il riscaldamento globale. Storie di massimi sistemi e di piccoli paesi. La valle del torrente Campola ha subito negli ultimi dieci anni complesse trasformazioni. Interventi edilizi residenziali e insediamenti produttivi shakerati assieme con una logica urbanistica che forse qualcuno oggi potrebbe definire sfuggente. Gli anni duemila, quelli del boom edilizio, hanno saziato ampiamente le esigenze dei capitali e del lavoro del comparto delle costruzioni. Anni di crescita veloce che hanno trasformato in particolare il volto di Sedrio. Anni che hanno lasciato sul territorio e al territorio qualche ferita ancora visibile. In tutto questo la parte della valle della Campola tra Sedrio e Pecorile è rimasta intatta. E' forse per questo che alcuni cittadini (e lettori di Vezzano.net) hanno notato con una certa preoccupazione un cantiere che sorge sulla collina nei pressi di via Querciano. Di cosa si tratta ? Non è un intervento residenziale ma la costruzione di un impianto fotovoltaico posizionato a terra. L'area interessata è di circa 8.000 metri quadrati ed è prevista l'installazione di 1.880 moduli fotovoltaici monocristallini per una potenza pari a 432 kw e una stima di produzione annua di quasi 500.000 kw. Ma si possono realizzare degli impianti così a Vezzano ? La risposta è sì. In Italia dal 2003 il settore delle energie rinnovabili è stato ampiamente incentivato per andare incontro agli obbiettivi nazionali ed europei (20% di energie rinnovabili entro il 2020). Pochi vincoli e procedure mediamente snelle. Fino al 2010 i limiti per l'installazione di impianti fotovoltaici a terra in aree agricole praticamente non esistevano. Da 2010 in poi le regioni possono preparare una mappa indicativa di dove non si può costruire un impianto del genere. La mappa che riguarda Vezzano (ed in particolare Sedrio) la trovate qui. (un dettaglio nell'immagine a fianco) Per impianti come quello vezzanese l'autorizzazione unica viene concessa dalla Provincia. I Comuni su questo particolare aspetto non hanno nessuna voce in capitolo. Dal marzo del 2012 non sono più previsti incentivi statali per gli impianti fotovoltaici a terra. Non si vuole più favorire una pratica che consuma il territorio. Il caso dell'impianto di Sedrio ricade però nelle eccezioni di chi ha già ottenuto prima del 2012 l'autorizzazione unica: gli incentivi ventennali ci saranno se l'impianto entrerà in funzione prima dell'ottobre 2012. Chi costruisce l'impianto fotovoltaico di Sedrio ? Il progetto si chiama "Podere Zannoni" perchè i terreni appartenevano (più avanti spieghiamo l'uso dell'imperfetto) alla famiglia dell'ex sindaco di Vezzano Graziano Zannoni. A realizzarlo la società agricola Becqvezzano fondata nel 2011. I soci della Becqvezzano sono sette. Tra questi la Becquerel Eletric di Reggio, azienda specializzata nella cosulenza e costruzione di impianti di energie rinnovabili. Tra i soci di maggioranza della Becqvezzano ci sono l'ingegnere Giacomo Bizzarri (professore all'università di Ferrara, consulente in temi energetici del Comune di Reggio e progettista dell'opera) e il titolare dell'azienda agricola Rota di Scandiano che proprio insieme alla Becquerel ha realizzato un impianto solare a Sabbione. Ma perchè si costruiscono gli impianti fotovoltaici a terra ? Ci sono motivazioni ecologiche e motivazioni economiche. Gli incentivi statali hanno fatto si che in passato (ed ancora oggi) convertire un campo agricolo a dimora di pannelli solari sia un investimento più remunerativo di qualsiasi coltivazione. All'università di Perugia hanno stimato i costi e i ricavi di un impianto simile (un po' più grande) a quello che verrà posizionato a Sedrio. I conti completi li trovate qui. Nell'immagine a fianco invece una tabella riassuntiva. Nella partita vezzanese sulle energie solari c'è però un attore aggiuntivo e quasi inaspettato. Si tratta del Comune di Lama Mocogno. In queste ultime settimane l'amministrazione del piccolo centro dell'Appennino modenese ha comprato 7 terreni in tutta l'Emilia Romagna per installare pannelli solari. Tra questi terreni ci sono anche quelli su cui sta nascendo l'impianto fotovoltaico di Sedrio. L'operazione è abbastanza singolare: il consiglio comunale di Lama Mocogno ha acquistato la nuda proprietà dei terreni dalla famiglia Zannoni per circa 65.000 euro ma ne incasserà 79.000 dalla Becqvezzano per il diritto di superficie. L'obbiettivo, come è scritto in una delibera di giunta del marzo scorso, è duplice: "promuovere le energie alternative e ottenere vantaggi economici." A Lama Mocogno si potrebbe quasi parafrasare George W. Bush: esporteremo l'ecologia a Sedrio. Volenti o nolenti. |