Autore : lorenzo - mer 30 maggio 2012 - Argomento : Politica
Di terremoti e rimborsi elettorali
Come avete notato su queste pagine è in corso una discussione.

Volevo dare, se possibile, un contributo. Lo faccio qui e non nei commenti semplicemente perchè là veniva troppo lunga e scomoda.

La faccenda riguarda la risoluzione presentata dal consigliere regionale Giovanni Favia lo scorso 23 maggio a margine della discussione sul terremoto in Emilia (prima scossa).

Qui su Vezzano.net è intervenuto anche Marco Barbieri (che è consigliere regionale del PD) con questo commento (riportato integralmente):

"Entro in questo confronto che parte dal presupposto che non condivido cioè che tutto fa schifo, che tutto e' merda, non penso che sia così, e sono disponibile a qualsiasi luogo se qualcuno ha voglia di parlarne seriamente. Penso che qualcuno incazzato sia in buona fede vorrei almeno spiegare che l'ordine del giorno grillino di offrire il rimborso elettorale a chi e' stato colpito dal terremoto e' stato bocciato perché palesemente illegale. Il governo ha destinato il 50% dei rimborsi elettorali a questo scopo e ovviamente legittimo, mentre il rimboso restante (di cui uno può dire che sia d'accordo o meno) ma e' soggetto alla legge e dovrebbero essere spese specifiche e certificate di attività politica, cioè non si può fare come Lusi o Bossi di usare quelle risorse come si vuole. Lo sanno ovviamente anche i consiglieri regionali grillini ma anche il terremoto e' un occasione per fare campagna elettorale."

Ha ragione Marco Barbieri. Ha torto Marco Barbieri.


Ha ragione Marco Barbieri quando dice che non tutto tutto fa schifo, che non tutto e' merda.

Come forse qualcuno ricorderà, non ho in simpatia la categoria del qualunquismo.

Le ragioni di Marco purtroppo però finiscono lì, a quella prima frase.

Il resto credo sia l'esempio concreto di come i partiti hanno perso nel tempo ragioni e credibilità. O come, per dirla in modo più crudele, si siano sputtanati.

1) il governo non ha stanziato per il terremoto il 50% dei rimborsi elettorali ai partiti. L'unica cosa che ha fatto è stanziare con un decreto 50 milioni di euro che vengono dal Fondo della Protezione Civile che non viene rifinanziato con i risparmi dei rimborsi ai partiti. La ragione è semplice quei risparmi ancora non ci sono.

2) Del taglio ai "rimborsi" ai partiti se ne occupa il Parlamento. Il progetto di legge che decurta del 50% gli importi è stato approvato dalla Camera la scorsa settimana ed è arrivato al Senato solo lunedì 28 maggio. Non è ancora stato messo in discussione nè in commissione nè in aula. Non è ancora una legge dello Stato e quindi non esiste nessun taglio per il momento.

3) I rimborsi non sono rimborsi. I "rimborsi" di cui stiamo parlando sono quelli per l'elezione del Consiglio Regionale del marzo del 2010. La legge stabilisce (3 giugno 1999 n.157 e successive modifiche) che lo Stato crei un fondo per le elezioni regionali e distribuisca i soldi, regione per regione, a seconda degli iscritti nelle liste elettorali (quelli che possono votare). Un euro per ogni iscritto per ogni anno di legislatura. Poi in base ai voti presi la somma viene divisa per ogni partito.

Facciamo un esempio: nel 2010 erano poco più di 3 milioni gli aventi diritto al voto in Emilia Romagna. Moltiplichiamo tutto per un euro: quelli sono i fondi totali per un anno. Poi dividiamo i soldi proporzionalmente a seconda dei voti che prende un partito (più voti, più soldi). Il risultato è nella tabella sotto. I partiti prendono i contributi per ogni anno di legislatura. Quindi tendenzialmente per 5 anni. A spanne diciamo che, a legislazione vigente, fanno un totale di 16 milioni di euro.

rimborsi elettorali emilia romagna


Ora, che questi soldi non sono veri e propri rimborsi di spese sostenute per la campagna elettorale lo sanno anche i sassi ormai. Lo dice anche la Corte dei Conti:

"La Corte ha più volte segnalato come la correlazione fra contributo finanziario statale e rimborso delle spese elettorali sia soltanto formale, dal momento che il diritto al contributo e la sua misura sono parametrati in proporzione ai voti conseguiti dalla singola formazione."

Ma è anche evidente da un fatto: un'altra legge dello Stato fissa il tetto massimo per le spese dei partiti nelle campagne elettorali regionali (art. 5, comma 3, l. 43/1995). Il tetto per ogni singolo partito è di 1 euro per ogni avente diritto al voto, in sostanza i soliti 3 milioni e rotti. Con l'attuale legge il Partito Democratico in Emilia Romagna accumulerebbe invece rimborsi per circa 6,5 milioni di euro. Se venisse approvata la nuova legge i "rimborsi" totali al PD si fermerebbero a circa 4,5 milioni.

4) I partiti spendono i soldi come ritengono più opportuno (rispettando la legge), non c'è nulla di illegale a destinare i fondi ai terremotati se lo si ritiene utile.

La risoluzione (qui il testo) di Giovanni Favia diceva questo: "invita tutti i gruppi assembleari a sollecitare le rispettive Segreterie politiche a devolvere in favore delle popolazioni colpite dal sisma l'importo relativo ai rimborsi elettorali dell'anno 2012" .

In sostanza Favia diceva: i partiti prendano questa parte dei rimborsi che arriva a luglio (3 milioni o la metà se passa la nuova legge) e poi li destinino ai terremotati.

Una cosa assolutamente possibile e legale. Del resto Il PD finanzia società come "Eventi Italia srl" per gestire il proprio canale satellitare o altre per organizzare la festa nazionale del partito, non si capisce come non potrebbe crearne una per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto. Tra l'altro il PD sta già raccogliendo fondi per il terremoto sui propri conti correnti.

In conclusione (scusate la lunghezza) non diciamo che non si può fare (o addirittura che è illegale). Si dica piuttosto: non vogliamo.

Lo si dica, con i propri torti e con le proprie ragioni. Lo si dica seriamente.