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Se c'è qualcosa di sbagliato, c'è qualcosa di troppo grande. La notte di Natale del 1818 Franz Gruber e Joseph Mohr cominciarono ad intonare una nuova canzone. Erano nella chiesa di un piccolo paese austriaco a nord di Salisburgo. Due voci e una chitarra. Se vi capita di passare da una chiesa nei pressi di Natale (lo so, siamo fuori stagione) è probabile che riconoscerete quella canzone. Fa più o meno così: astro del ciel, pargol divin. Stille Nacht o Silent Night è una delle canzoni più incise di tutti i tempi. Non c'è album natalizio che non la contenga. Da Elvis a Bocelli, da Frank Sinatra a Christina Aguilera. La versione di Bing Crosby ha venduto 30 milioni di copie. A Leopold Kohr piaceva ricordare nelle interviste che lui veniva da quel paesino lì, Oberndorf , dove si inventarono la famosa canzone di Natale. Forse si era affezionato al pensiero che anche da posti piccoli possono nascere grandi cose. Leopold Kohr girò tutto il mondo, ebbe una vita avventurosa, interessante e piena. Fece il corrispondente nella guerra di Spagna assieme ad Hemingway e divenne grande amico di quel geniaccio di George Orwell. Quando i nazisti decisero di bussare alle porte dell'Austria volò negli Stati Uniti ad insegnare all'università. Leopold Kohr molto probabilmente è un nome che non vi dice niente. Ma se ogni tanto dite o sentite dire "piccolo è bello" lo dovete anche a lui. Lui che ispirò il più famoso Ernest Schumacher che nel 1973 così intitolò un libro di notevole successo (Small is Beautiful). Il professore "anarchico" Leopold Kohr, grande nemico della cose troppo grandi, è morto nel 1994. La tappa finale del suo lungo viaggio nel mondo è nel cimitero di quel piccolo paese austriaco dove a Natale intonano ancora astro del ciel, pargol divin. |
Ringrazio per l'approfondimento culturale, che continuerò, perché questa è la battaglia del nuovo secolo, visto che nel precedente si è affermato l'esatto contrario. |
La notte dell'ultimo giorno dell anno 1078,Agninciap Gnanona e il cugino Agninciap gnanmè,nella bettola più malfamata del regno,si misero a cantare una irriverente canzone.Le parole di quelle strofe,cominciarono ad echeggiare(lemmi e dilemmi)nella vallata del Camp'Olà . A noi è rimasto solo il titolo ?Grateti tè i to ciap? ( il documento ritrovato sul ? Muntdalgess? è segnato dal tempo).Su consiglio del cugino Gnanmè, che abitava nella collina ? di sopra? ( da qui il detto ?Chi più in alto nasce, più in alto vede?), il nostro Gnanona, quando le guardie papaline( la regina cattiva), bussarono alla sua porta, fuggì e dopo parecchi anni, arrivò nel paese di ?Dedlàdalmond?. Aveva portato con sé dei semi ?Cocomerun Annibalorum? ( per via degli elefanti),una specie gigante di cocurbitacea. Sapendo che gli abitanti di quel paese ne erano ghiotti, pensò che sarebbe diventato ricco. Ma il raccolto, fù deludente!Quelli più grandi avevano le dimensioni di un ? cagnetto?.Non si scoraggiò e davanti al suo banchetto per la vendita del suo strano cocomero, mise la scritta in lingua locale?Roba cichina, roba fina?.Al suo ritorno nel 1818, gli dissero che l?aveva cercato un professore austriaco, che era riuscito a tradurre quella strana frase e più o meno,poteva essere così ?Piccolo è bello?.Negli anni 2000,tornando al suo paese natale, vide che la gente continuava a portare in processione la regina( morta nel 1115) alla quale aveva dedicato la canzone ?Gratetì te i to ciap?.Riprese altri semi e partì.Cè chi dice sia in Guatemala,insieme un giudice scappato dal Re. |
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