Vezzano.net: la ruota della vita
mar 14 marzo 2006 - Autore : giancarlo
?Perché fai questo?? chiede un uomo con gli occhi neri, i capelli corvini, le mani infilate sotto le ascelle per ripararsi dal freddo, mentre gli verso un bicchiere di the caldo.
Lo fisso negli occhi e gli rispondo: ?se invece di rinascere cane o mucca o leone o cavallo o pecora io rinasco con gli occhi e i capelli neri come i tuoi e mi ritrovo in fila davanti ad un ufficio postale in una notte fredda, mi farebbe piacere che qualcuno mi offrisse un bicchiere di the caldo!?

Ho fatto il giro di alcuni uffici postali della provincia e della città ed ovunque la stessa scena: gente che staziona in attesa delle ore 14,30 di oggi 14 marzo 2006 (S. Matilde regina) quando gli uffici postali di tutta Italia raccoglieranno le domande degli ?irregolari? presenti sul nostro territorio nazionale.
Una bella lotterìa, perdonate l?ironìa, ma non trovo altra definizione più calzante!
Pare che chi ha documenti in regola ed arriva per primo avrà diritto a restare nel nostro paese (chiedo perdono di nuovo, ma lo sanno con chi si accasano?).
Si stimano circa un milione di persone che presenteranno i moduli agli uffici postali e solo centosettantamila ?staccheranno un biglietto vincente?. Nella nostra provincia, in base alle quote assegnate, avranno la possibilità di restare con meno paure di essere espulsi seicento immigrati.
Io ho visto una lista di quaranta persone a Puianello, settanta ad Albinea, centoventi a Reggio porta Santo Stefano, sessanta a Montecavolo e si fa presto a fare una stima: nella nostra provincia ci sono circa trecento uffici postali, escludiamo gli uffici della montagna (centocinquanta circa) che servono un territorio con pochi immigrati, restano pur sempre centocinquanta uffici che anche con solo cinquanta domande cadauno assommano a settemilacinquecento persone. Troppi? Ammettiamo che siano cinquemila, ammettiamo pure che siano mille, ma anche se fossero seicentouno di questo uno in più cosa ne facciamo? Mi sembra di sentire ?a casa!?, avete detto così?
E se non avete detto così e ne abbiamo in più, che so, quattromilaequattrocento cosa facciamo? ?A casa anche questi!?. Bene, ne prendo atto.

Adesso vi rivolgo alcune domande.
Intanto con quale braccio diamo il primo colpo di spada tagliando tutti quelli che non hanno neppure i venti euro (intanto come saranno distribuiti questi ventimilioni di euro se verranno presentate un milione di domande, chi sarà escluso riceverà indietro i venti euro? Andranno in percento alle Poste Italiane e allo Stato?) per poter presentare il modulo di ammissione? Colpiremo con il braccio destro o con il braccio sinistro? Certo che chi non ha nemmeno venti euro è proprio un morto di fame ed è giusto che se ne vada!
Costoro che presenteranno domanda sono clandestini dichiarati: chi non sarà accolto dovrà essere accompagnato alla frontiera ed espulso dal nostro paese?
Li accompagneremo con il braccio destro o con il braccio sinistro?
E se si inceppa un personal computer dell?ufficio postale faccio per dire di Bagnolo in Piano proprio mentre si inoltra la prima domanda? Nel frattempo al ministero arriveranno le connessioni di tutti gli altri uffici e questi restano al palo! Ah, è vero, c?è sempre una componente imprevedibile, c?est la vie! Mentre colpiremo con la spada imbracciata a sinistra o destra ci benderemo gli occhi, per rispettare il fato, a chi tocca tocca!

Pensavo a mia zia Edda ieri sera mentre guardavo le donne moldave, ucraine, georgiane, cingalesi, cinesi: mia zia Edda (figlia di una ragazza madre che non ha potuto nemmeno imporle il nome che voleva perché il regime fascista imponeva il nome ai figli illegittimi; chi ha buona memoria associ il nome dato a mia zia ad una delle componenti della famiglia Mussolini) a tredici anni fece domanda per andare a mondare il riso nel vercellese, e mi raccontò che dopo aver subito i palpeggiamenti del federale (segretario del fascio locale) vecchio e bavoso, fu messa in lista per la risaia,ed altre donne più anziane di lei e meno attraenti restarono a casa.
Queste donne che vengono da noi per svolgere umili mestieri, che lasciano a casa un marito, dei figli, dei genitori spesso anziani, che subiscono umiliazioni peggiori di quella che ha subito mia zia per poter espatriare (e in più molte volte pagano funzionari corrotti del loro stato) ora si vedono appese ad un pezzo di carta che verrà introdotto in uno ?scanner? sperando che la ruota della vita giri per il verso giusto.

Allez, courage vi direbbero i francesi, andate, coraggio vi dico io!

In fondo qualcuna di voi ieri sera ha visto L?Immenso.
Se avete ben guardato avrete visto che aveva il viso delle giovani ragazze e ragazzi della parrocchia di Montecavolo che ieri sera versavano il the ai Cristi in fila davanti all?ufficio postale.




Commenti
un contributo scrive :
Io stamattina, accompagnando mio figlio a scuola e trovando sulla panchina di fronte all'ufficio postale, coperte da un plaid, la signora che viene ad aiutarmi nelle pulizie di casa ed altre donne come lei e pensando che lavorano per noi, ci alleviano dei lavori più pesanti, ci sostituiscono nella compagnia e cura dei nostri nonni o dei nostri genitori, mi sono sentita di dire loro in un italiano molto semplice, perchè volevo proprio che capissero, "che BRUTTI italiani che siamo!" e in coro mi sono sentita
rispondere:"no,no,no" E ancora: "scusateci per come vi trattiamo". Grazie Giancarlo per quello che hai scritto e fatto ieri sera.
mar 14 marzo 2006 - 14.18

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