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Una settimana senza diagnosi di positività a Vezzano. Zero casi. In questa terza ondata, partendo dal 14 febbraio, il nostro territorio al momento è secondo, dopo Brescello, per minor incidenza (casi per abitanti). Un risultato figlio probabilmente di alcuni fattori: assenza di focolai scolastici, una seconda ondata che inizialmente ci vedeva tra i territori più colpiti in rapporto alla popolazione, e ovviamente il caso. Proprio per questo, i dati di questa settimana non devono far abbassare la guardia, ma al contrario alzarla, perché la situazione intorno a noi continua a peggiorare. Negli ultimi 7 giorni la provincia di Reggio ha visto aumentare le diagnosi di positività da 1.481 a 1.892 (+28%). In due settimane il dato è quasi raddoppiato. Tutto questo ovviamente ha un impatto sugli ospedali: i posti occupati per covid-19 a Reggio in una settimana sono passati da 209 di domenica scorsa ai 281 di oggi. Situazione più preoccupante per le terapie intensive passate da 16 a 26 posti occupati in una sola settimana. Dati ancor più negativi quelli della Regione, che in gran parte è ormai in zona rossa. In due settimane le terapie intensive sono passate da 184 posti occupati a 275 e i reparti covid-19 da 1.939 a 2753. Una curva di crescita preoccupante, con le soglie di allerta di occupazione ospedaliera superate abbondantemente che andranno ad influire sulle prossime valutazioni della cabina di regia di venerdì prossimo. |
La prima e unica rotatoria vezzanese ha trovato uno sponsor che la curerà per i prossimi tre anni. Posizionata sulla Statale 63 all'ingresso nord di Vezzano dalla sua apertura, alla fine del 2017, non aveva trovato ancora un suo profilo estetico, nel solco delle molte rotonde reggiane, decorate nel modo più disparato. A prendersene cura sarà un'attività vezzanese posizionata nelle vicinanze: la latteria Campola. Nei prossimi tre anni la latteria verserà un canone di 500 euro l'anno al Comune di Vezzano e garantirà la sua manutenzione con sfalci almeno una volta al mese. La latteria, in base all'accordo, potrà installare nella rotonda supporti video, totem, cartellonistica, essenze arboree, strutture mobili e fisse. Il Comune di Vezzano si potrà opporre alla presenza di pubblicità che non riterrà consone. La latteria dovrà obbligatoriamente mantenere una scritta "Vezzano sul Crostolo" come quella dell'immagine sopra (che è solo indicativa per la dicitura e non ritrae come verrà effettivamente decorata la rotonda, anche perché chi ha realizzato il rendering non doveva avere una grande dimestichezza con gli orizzonti vezzanesi). |
Da giovedì 4 marzo la provincia di Reggio passerà ad una colorazione "arancione scuro" (Modena e Bologna passeranno al rosso). La zona "arancione scuro" non è codificata nei dpcm nazionali ma è una norma regionale che riprende alcuni aspetti delle normativa delle zone rosse. Spiegazione breve: la zona arancione scuro è una zona rossa ma con tutti i negozi aperti. La spiegazione più articolata: - le scuole sono in didattica a distanza dalle elementari all'università. - le attività economiche e commerciali sono aperte, non solo quelle essenziali. - i bar e i ristoranti rimangono aperti per consegne ed asporto. - si può uscire di casa solo per motivi di lavoro, salute e necessità. - si può uscire di casa per andare a fare la spesa o usufruire di un negozio o servizio aperto. - si può uscire di casa per attività motoria ma solo nei pressi della residenza. - si può uscire di casa per fare attività sportiva all'aperto da soli. - non si può uscire dal proprio comune anche se piccolo (quelli sotto i 5.000 abitanti) - ci si può recare in un comune limitrofo per usufruire di un negozio o un servizio che non sia presente nel proprio. - non ci si può recare a far visita a parenti ed amici. Le disposizioni saranno in vigore fino a domenica 21 marzo compresa. Per tutti gli spostamenti sarà necessario comprovarne i motivi con la ormai nota autocertificazione. |
Il consueto bilancio sanitario della settimana appena trascorsa vede, per il nostro territorio, un peggioramento di tutti i parametri. La progressione della pandemia in Emilia Romagna è netta, con i reparti ospedalieri che ritornano a riempirsi: in una settimana + 23% le terapie intensive e + 16% i reparti Covic-19. Nella sola giornata di oggi in regione sono stati 129 i ricoveri. Quando venerdì prossimo la cabina di regia nazionale analizzerà i dati, troverà le terapie intensive della nostra regione già sopra soglia di allerta e quelle dei reparti covid appena sotto. La valutazione del rischio salirà probabilmente da "moderata" di questa settimana, ad "alta". A quel punto se l'indice Rt sarà arrivato sopra quota 1.25, il passaggio in zona rossa sarà inevitabile. Del resto già oggi tutto l'est della regione, da Modena in poi, ha numeri da zona rossa. In questo scenario si inserisce il primo dpcm del governo Draghi che entrerà in vigore il prossimo 6 marzo (in vigore fin dopo Pasquetta). Nel testo è quasi certa la presenza di una norma che determinerà la chiusura delle scuole, dalle elementari fino all'università, per quelle regioni con più di 250 casi ogni 100.000 abitanti, indipendentemente dal colore della zona. I dati ci dicono che l'Emilia Romagna ha già abbondantemente superato quella soglia. Nel frattempo la provincia di Reggio rimane zona di confine tra i dati pessimi di Modena e quelli più moderati di Parma. Negli ultimi sette giorni le diagnosi di positività sono cresciute del 41%, mentre i nuovi ingressi nei reparti covid sono passati da 24 a 30, livelli ancora lontani dall'emergenza autunnale quando si è arrivati a contare più di 100 ricoveri settimanali. Per quanto riguarda il territorio vezzanese, la settimana appena conclusa ha fatto registrare 9 positività, in crescita rispetto alle 4 della settimana precedente. |
Il bilancio sanitario della settimana appena conclusa vede per la provincia di Reggio un rialzo delle diagnosi di positività che tornano sopra quota mille (1.044). Più accentuata la crescita negli ultimi giorni per la presenza di focolai, in particolare scolastici. La situazione negli ospedali rimane sostanzialmente stabile ed ancora sotto le soglie di allerta, sia per le terapie intensive che per i reparti covid-19. Per quanto riguarda il territorio comunale, negli ultimi sette giorni, sono state 4 le positività riscontrate. Il totale della seconda ondata a Vezzano supera quota duecento (205). Per valutare gli effetti della nuova zona arancione occorrerà attendere almeno 10 giorni. |
Dopo 20 giorni di zona gialla, ritornano da domenica sul nostro territorio le restrizioni previste dalla zona arancione. Rimarremo in questa situazione sicuramente fino al 5 marzo, data in cui scade l'attuale quadro di norme previste dal dpcm del 14 gennaio scorso. Se anche dopo il 5 marzo venisse confermato il sistema a colori, l'Emilia Romagna rischierebbe di rivedere la zona gialla non prima di metà marzo, se non oltre. A determinare le nuove restrizioni l'indice Rt salito sopra quota 1 (1,03-1,10) e un rischio valutato come moderato ma in crescita verso l'alto. A trainare la regione in zona arancione è in particolare l'est della regione, che fa registrare un numero maggiore di casi, probabilmente dovuti al diffondersi delle varianti (quella inglese in particolare). La provincia di Bologna, ma anche quella di Modena e di Rimini fanno segnare le più alte incidenze (casi rispetto alla popolazione). Anche in provincia di Reggio negli ultimi giorni sono stati registrati rapidi focolai scolastici compatibili con la circolazione di varianti più contagiose. La situazione negli ospedali rimane al momento sotto controllo, sotto le soglie di allerta, addirittura come nel caso di Reggio con una diminuzione dell'occupazione di letti nei reparti covid. Questo è dovuto in particolare al fatto che le diagnosi di positività riguardano le fasce d'età più giovani: a gennaio l'età media dei positivi era di 46 anni, a febbraio è di poco meno di 42 con tendenza calante (negli ultimi 10 giorni la media è di 41 anni). Un aumento dei casi ed una diminuzione dell'età media è normalmente il segnale dell'espansione dell'epidemia che, senza interventi, raggiungerebbe inevitabilmente le fasce di età più a rischio, con il conseguente aumento dei ricoveri e dei decessi. |
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