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Vezzanesi per il mondo : Ucraina
Autore : redazione - mar 27 febbraio 2007 - Tempo Libero
Nuova e fiammante rubrica dedicata ai racconti di voi vezzanesi, che per svago o lavoro, abbandonate per molto o per poco le rive del Crostolo. Vezzanesi in viaggio che raccontano e si raccontano.

Cominciamo con Luca G. che è approdato in Ucraina.

Al mio arrivo, nel primo pomeriggio, c?era Sahsa ad attendermi all?aeroporto. Abbiamo preso uno dei tanti taxi abusivi (qui ci sono praticamente solo quelli) e siamo giunti presso la sede commerciale Ligh****, rappresentata da un paio di uffici in un palazzo fatiscente (immaginatevi un film ambientato nell?Unione Sovietica del dopoguerra), dove tutto è sgarruppato: porte, pavimenti, scale, gabinetti comuni a tutto il piano che ricordano quelli dei documentari sui lager nazisti.

Qui, anche l?hotel a 4 stelle (o meglio, in truciolato di polvere di stelle) è sgarruppato.



Ciò che conta di più in Ukraina, a detta dei personaggi locali e confermato da italiani che lavorano qui, è, paradossalmente, l?apparenza. Vivono magari in catapecchie, ma girano con l?ultimo tipo di BMW o Mercedes, una sorta di zingari con fissa dimora. Ho visto più Porsche Cayenne qui che a Reggio Emilia.

La cosa si ripercuote anche sui i nostri prodotti. Il solo fatto che la serie K abbia il display, le porte Ethernet frontali (non importa se ora sono solo ?tappi?) e lo smart card reader (ovviamente mai usato sino ad ora), è garanzia di qualità superiore. Vai te a spiegare FFT, THD a 1kHz, 7kHz ecc.!

Sahsa, responsabile import dell?azienda, ha una formazione prettamente linguistica, è nuovo del settore, ammette candidamente di non capirci una mazza, ma è una persona sveglia.

Visto che sarebbe stato lui il traduttore del seminario, si è preoccupato che la presentazione gli venisse anticipata interamente il giorno prima. Così abbiamo fatto, si è preso un sacco di appunti, si è segnato tutti i termini che non conosceva, ha voluto tutte le copie dei documenti e durante la notte si è studiato il tutto per benino. L?indomani mattina sul presto, ha preso da parte il suo riparatore ed ha provato a spiegargli il tutto nella loro lingua. Questo personaggio (brillante tecnico con una spiccata propensione per la locale Vodka - la cui concentrazione è desumibile dal color meter di faccia e orecchie) lo ha ?corretto? ove necessario (non con la Vodka, maligni! Ma con argomenti tecnici).


Day 2

Sasha dunque si è presentato al via molto più tranquillo, anche se poi, durante lo svolgimento del seminario, è accaduto ciò che normalmente avviene quando c?è un traduttore non tecnico.
Dopo un iniziale periodo di normalità - io parlo, il traduttore traduce, il pubblico cerca di capire - si passa alla fase operativa - io parlo, il traduttore cerca di tradurre, il pubblico capisce interpolando tutto: le figure della slide, il mio inglese, i miei gesti, la deviante pseudo-traduzione, quello che borbotta il tipo a fianco - e i più vispi si ritrovano, fieri del risultato e vogliosi di emancipazione, a spiegare il concetto tecnico, nella loro lingua, al traduttore, che, fingendo di aver finalmente capito, mi guarda con un giusto mix di soddisfazione e imbarazzo e mi fa capire che si può finalmente andare avanti.

Dopo un paio d?ore di questo spettacolo sulla ?classe D?, io e la ventina di presenti ci siano ampiamente meritati un coffee-break, principale preoccupazione del general manager, che, avendo rinunciato da tempo a cercare di capire di cosa si stesse parlando, continuamente mi faceva chiedere quanti altri ce ne sarebbero stati durante la giornata per poterli adeguatamente preparare. Quando hanno notato che io bevevo effettivamente il caffé, mi hanno offerto ogni tipo di ?spirito?. Ho dovuto spiegare loro che, a causa della mia nota allergia, non posso bere alcool. Da quel momento mi hanno guardato con la stessa compassione che io riservo, che so, ad un ragazzo al quale manca un braccio, no anzi, una gamba, che è peggio.

Da li a poco è andato in scena il secondo atto, dal titolo PFC, per la spiegazione del quale ho utilizzato il tecnico riparatore - ben carburato subito dopo il Vodka-break - che, allontanando e avvicinando le sue mani in verticale, mimava il fluttuare della tensione del mains, mentre io, che impersonavo il PFC, mi affrettavo o meno nel ?tirare? da lui la necessaria corrente al fine di mantenere il rail bus adeguatamente carico. Purtroppo non c?erano a disposizione due gemelli per i personaggi +Vcc e ?Vcc.

Applausi a scena aperta e concetto capito da tutti. Persino dal traduttore.

Non vi posso raccontare tutto lo spettacolo, anche perchè non avete pagato il biglietto, vi dirò quindi soltanto che il tutto si è protratto sino al tardo pomeriggio, avendo toccato tutti i possibili argomenti, Power Control Manager collegato ad un K6, K-DSP e Step-Up Card inclusi.

Sinceramente, stremato, non me la sentivo di affrontare la ?montagna? Bench Test Comparison, ma poi, viste le domande che mi sono state poste (del tipo ?qui si dice che i Power***** vanno bene sui bassi, ma non sui medi e sugli alti!? ? della serie ?toccatemi tutto, ma non il mio K?) in seguito, ne ho ampiamente abusato.

Quando credevo di aver finito, Sasha mi ha comunicato che sarebbe iniziata la fase delle domande del personale interno. Altre due ore di interrogatorio durante il quale ho potuto capire che, se non altro, si danno parecchio da fare, sia nelle installazioni fisse (a impedenza e a 100V), che nel rental e nelle vendite in generale. Dove ho potuto, ho dato immediata risposta, seguiranno una serie di mail con schemi e potenziali progetti, che io, Paolo, Claudio, Dennis e quant?altri in futuro, ci giocheremo alla morra cinese.

Congedati gran parte degli spettatori, ho chiesto udienza al grande capo per discutere di numeri. In realtà il grande capo non si è mai visto; deve essere una specie di Kaiser Sauzer (per chi ha visto ?I soliti sospetti?) del quale tutti parlano con timore, ma nessuno mai vede o addirittura ha mai visto. Ho saputo che oltre all?azienda Ligh****, che si occupa di audio e illuminazione professionale, ha imprese in campo edile, nella distribuzione alimentare (sono esclusivisti di fontane per cioccolato!) e quant?altro. Di sicuro non mancano le basi finanziarie.
Ho avuto quindi una mezz?oretta di colloquio con il manager (quello dei coffee-breaks, per intenderci), che non parla inglese se non giusto ?how are you today??, ma che mi ha dedicato molta attenzione. Mi ha ripetutamente ringraziato per l?ottimo lavoro svolto (deve aver basato il suo giudizio sull?analisi delle reazioni dei presenti...) e ha detto che la loro azienda, e di conseguenza anche il nostro prodotto, sta crescendo molto bene in Ukraina e che il mercato ha recepito l?alto contenuto tecnologico che, non a caso, è il pay-off del nostro marchio. (per chi non mastica l?inglese, il pay-off è lo slogan o frasetta che accompagna, in maniera più o meno costante, il marchio-nome di un?azienda, tipo appunto Power***** ? Advanced Technologies, Nokia - connecting people, Scavolini ? la più amata dagli italiani, ecc. Io faccio il ?saputello?, ma vi confesso che ho imparato solo due settimane fa che si chiama così, parlando con le ragazze che ci seguono per la grafica, e ve lo giro, gratis...)

Ogni volta che vedo o sento nominare il nostro pay-off, non riesco a non rivedere, dal mio personalissimo data-base di immagini mentali, il fantastico warning posto nel gabinetto del reparto ricerca e sviluppo che cita testualmente ?Si prega di alzare la seggetta e di tirare lo sciacquone?, appiccicato, per l?appunto, con il nastro adesivo ?Power**** ? Advanced Technologies?. Ribadisco, e poi non lo dico più, che questa foto dovrebbe diventare la nostra Home Page, con, ovviamente, la traduzione in inglese per i nostri numerosi ?visitatori? internazionali.

Dopo i reciproci complimenti di rito, ho chiesto a che punto era il budget per il 2007 e se mi potevano dare interessanti anticipazioni. Mi hanno detto che ci stanno lavorando (??) e che l?avrebbero portato a Francoforte. Ho chiesto loro di farcelo avere almeno una settimana prima, per poterlo poi discutere assieme in fiera. Ha preso nota, facendomi capire che si impegnerà. Ho poi tastato il terreno per vedere se un?eventuale premio di target poteva interessare. Quando ormai mi stavo arrendendo nel tentativo di fargli capire in cosa consistesse, un sorriso abbagliante del manager ed un sospiro di Sasha mi hanno rincuorato. Hanno detto che l?obiettivo che ho utilizzato come esempio (+80% rispetto al 2006) gli sembrava un po? ambizioso. A quel punto avrei voluto dire loro che il mio biglietto da visita ai tempi dell?Au***** Con***** riportava la frase: ?la carota fa correre il coniglio...?, ma, per ovvi motivi, ci ho rinunciato ed ho utilizzato parole diverse.

Abbiamo preso accordi per l?indomani e fissato il ritrovo presso il loro centro assistenza dove avrebbero potuto dimostrarmi che nella serie Q, a detta del tecnico-riparatore, ci sarebbe un cross-talk (-10 dB) tra canale 1 e 2 e tra canale 3 e 4. Dopo un pronto servizio di help desk effettuatomi da Claudio, ho detto loro che ciò non poteva essere, traducendo che -10 dB erano ?di molto? pochini, che dovevano essere ?buoni buoni? -60 e che l?ingresso ad alta impedenza del canale 2 o 4 andava opportunamente collegato al driver dell?uscita del mixer o processore dal quale proviene il segnale.

Giunti finalmente alla fine della giornata lavorativa sono uscito per raggiungere l?hotel e mi sono ritrovato in un mondo completamente diverso: un metro di neve aveva coperto democraticamente tutte le sgarruppagini, strade comprese, rendendo lo scenario molto più affascinante, ma la probabilità di raggiungere l?hotel, pari o inferiore al raggiungimento del target di cui sopra.

Day 3

Sasha mi chiama e mi informa che, causa neve, il programmato summit presso il centro riparazioni era impossibile, ma anche superfluo in quanto il problema sul Q era miracolosamente sparito. Non sapremo mai se era effettivamente un cross-talk tra le coppie di canali del Q o piuttosto residui di distorsione dati dai fumi dell?alcool tra le coppie di orecchie del ?nostro? riparatore, anche se, come me, propenderete per la seconda ipotesi.

Causa neve, tutti i voli in partenza da Odessa sono stati clamorosamente cancellati e, se me lo chiederete espressamente, vi manderò un?appendice di questo racconto per farvi sapere come è andata a finire.
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Commenti
Luca G - infochiocciolalucagiarolipuntocom scrive :
Ciao Lorenzo,

buttata lì così, senza dire che questa è la relazione del viaggio per i miei colleghi e non un racconto espressamente scritto per Vezzano.net, i lettori penseranno... anche lui non scherza con la Vodka...

Ciao.
Luca G.
mar 27 febbraio 2007 - 19.46
MilaPolla - mixednews18chiocciolamailpuntoru scrive :
- .
lun 27 agosto 2018 - 18.13

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